Rockstar Games, lo staff potrà parlare delle sue condizioni di lavoro su Twitter

Red Dead Redemption 2

La polemica sulle condizioni di lavoro dei dipendenti di Rockstar Games continua, ma lo studio permetterà ai dipendenti di aggiornare i fan su Twitter su come vanno le cose.

Recentemente Rockstar è stata messa sotto accusa sui social media per via di un’intervista al fondatore Dan Houser, in cui ha affermato che lo studio, per portare a termine Red Dead Redemption 2 in tempo, ha affrontato turni anche di 100 ore a settimana. Houser ha poi chiarito che “nessuno, senior o junior, è stato mai costretto a lavorare duramente”. Da allora, l’affermazione di Houser è stata messa in discussione dagli ex dipendenti e da altri sviluppatori, e persino dai critici della stampa videoludica. Un importante tweet di Job Stauffer, che in precedenza aveva lavorato come PR in Rockstar ai tempi del rilascio di GTA 4, afferma che le condizioni di lavoro erano discutibili già dieci anni fa:

https://twitter.com/jobjstauffer/status/1052323687829884929

Da allora, pare che Rockstar abbia allentato la presa sul suo staff, permettendogli di parlare delle sue condizioni di lavoro sui social media. Vivianne Langdon, programmatrice presso gli studi di San Diego, ha dato il via a una breve discussione sul suo Twitter, affermando di non aver mai lavorato per più di 50 ore a settimana.

Questi tweet non hanno avuto la stessa portata di quelli che hanno scatenato la controversia, ma la Langdon ha affermato che Rockstar sta permettendo al suo staff di postare regolarmente le loro esperienze lavorative nei loro studi, nella maniera più franca e sincera possibile.

Ancora non è chiaro se quelle ore in più fossero estese anche a stagisti e tirocinanti presso Rockstar Games; attendiamo aggiornamenti a riguardo.