Overwatch, un giocatore tossico si pente delle sue azioni dopo il ban

Oggi, in un messaggio postato nel subreddit di Overwatch, un utente spiega che è stato bannato per aver usato un linguaggio offensivo, e ha immediatamente deciso di fare appello. Nel suo post, afferma di aver pensato che il processo di ban fosse automatizzato, ma dopo la sua richiesta, ha ottenuto una risposta da un vero essere umano alla Blizzard – e ottenere quella risposta è stato sufficiente a fargli mettere in discussione i suoi modi, ha scritto.

“Volevo mostrare la mia risposta a tutti coloro che sono stati sospesi qui e che non si sentono presi sul serio (come ho fatto io)”. Per suo conto, l’utente DotaShield non è “un buon giocatore di Overwatch”. Quando ha fatto appello al suo ban, un moderatore della Blizzard gli ha scritto del suo caso.

“Comprendo che sei deluso dall’azione intrapresa sul tuo account”, ha risposto un Overwatch Game Master al suo ticket. “Purtroppo, sono il risultato delle tue stesse azioni“. Il moderatore ha poi proseguito elencando alcune delle offese che DotaShield aveva arrecato nel gioco. “Dire cose del tipo: ‘Ragazzi siete terribili. Come potete fare così tanto schifo con OGNI personaggio?’ semplicemente non è OK”.

DotaShield ha preso a cuore il consiglio, scrivendo “Indipendentemente da quanto i miei compagni di squadra si siano comportati male o no, la mia condotta non è in alcun modo ok“. Una parte di ciò che ha fatto tremare DotaShield è stata la risposta data da una persona vera: parte del materiale menzionato nella risposta al suo ticket di appello non era di partite recenti, ed è stato contestualizzato da una persona che stava esaminando il suo caso.

DotaShield sembra intenzionato a cambiare i suoi modi, abbastanza da postare un sincero mea culpa nel subreddit di Overwatch, insieme alla risposta completa che ha ottenuto al suo appello. “Non sto chiedendo pietà o comprensione”, ha scritto, aggiungendo che voleva condividere la sua esperienza con altri giocatori come lui che pensavano di essere gestiti da un sistema informatico senza volto. “Abbiamo seriamente bisogno di tenere d’occhio il nostro comportamento e di fare meglio di così”, ha scritto. “La frustrazione è normale, ma esplosioni del genere come le mie non lo sono.”

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