Recentemente, vi abbiamo già parlato dei giocatori professionisti di Dota 2 banditi dal prestigioso Chongqing Major; il tutto pare essere avvenuto a causa di alcune ingiurie rivolte dai due ragazzi contro dei loro avversari cinesi, e la misura venne presa direttamente dal governo locale.
Nella giornata di oggi, sono arrivati alcuni aggiornamenti sulla faccenda da parte della squadra di Dota 2 in cui giocava il pro player incriminato -il filippino Kuku-, che ci ragguagliano su cosa potrebbe accadere nel caso in cui egli dovesse mettere piede al Chongqing Major:
After talking to the organizers of the Chongqing Major, it was confirmed to us that the following may happen if Kuku will attend the Major:
1. He might not be able to enter the country
2. The city government will possibly cancel the tournament should he attend— TNC Predator 🇵🇭 (@TNCPredator) December 2, 2018
In light of this, TNC has yet to decide whether we will continue playing in the event.
For now, we will be exploring all of our options.
We will update the community in the coming days about TNC's decision. Thank you.
— TNC Predator 🇵🇭 (@TNCPredator) December 2, 2018
Come prevedibile, dato il ban che ha colpito Kuku, se egli dovesse ripresentarsi il torneo verrebbe cancellato e il giocatore verrebbe bloccato in aeroporto, ma è il terzo avvertimento ciò che fa rabbrividire l’intera squadra dei TNC Predator e che ha scatenato le polemiche: “gli organizzatori non potranno garantire la sua sicurezza, semmai dovesse presentarsi“, un avviso che sa tanto di minaccia. E infatti, le reazioni del mondo dei pro player di Dota 2 non si sono fatte di certo attendere, e su Twitter stanno dando il via a una massiccia campagna di boicottaggio del Chongqing Major.
If kuku isn’t allowed to play at the major I refuse to cast officially for the major , we all make mistakes and 1 mistake should not forbid you from playing at a tournament that potentially decides your whole career
— Grant Harris (@GranDGranT) December 2, 2018
https://twitter.com/ZeroFoxxxGiven/status/1069164724435197952
Let's all do it then.
— Paul Chaloner (@PaulChaloner) December 2, 2018
Purtroppo, non è la prima volta che Valve si ritrova a mediare controversie tra gli organizzatori dei tornei cinesi e i giocatori dalle Filippine, violentemente osteggiati. A inizio 2018, infatti, Valve ha deciso di ritirare la sponsorizzazione ufficiale -con tutti gli annessi e connessi relativi al supporto della community ufficiale di Dota 2- del Galaxy Battles Major, in quanto il governo cinese aveva imposto dei controlli anti-droga per i giocatori filippini talmente invasivi da superare il limite della violazione della privacy. Questo è quanto afferma Valve nel post ufficiale del blog di Dota 2:
Sulla base delle informazioni che abbiamo recentemente ricevuto in merito ai nuovi regolamenti governativi per i giocatori di esports che arrivano dalle Filippine, abbiamo deciso di revocare la designazione principale del torneo Galaxy Battles 2018, inclusi i punti di qualificazione del Pro Circuit. La decisione è stata presa sulla base di quelle che riteniamo infrazioni irragionevoli della privacy dei giocatori, come condizioni per poter entrare nel paese. Il torneo stesso può ancora procedere, ma senza alcun coinvolgimento da parte di Valve o del Dota Pro Circuit. Non si tratta di una riflessione su come ci sentiamo nei confronti dei fan nelle Filippine, e ci dispiace per coloro che stavano programmando di partecipare all’evento.
Di conseguenza, stiamo parlando con gli organizzatori dei tornei per cercare di trovare un modo per gestire una Major con i team invitati e che si sono qualificati al torneo, compresi i punti Pro Circuit che sarebbero stati disponibili nel Galaxy Battles 2018.
Attendiamo quindi ulteriori aggiornamenti su come dovrebbe concludersi la controversia.