Just Cause 4 Recensione, il tifone di Avalanche torna a colpire

Just Cause 4

Col passare degli anni, il genere degli open world si è arricchito sempre più di nuovi esponenti volti a dargli ulteriore lustro e ad approfondirne sempre di più le meccaniche di contorno, diventate il vero deus ex machina dell’immedesimazione per queste esperienze. Ultimo fra questi, ma non per questo meno importante, quel Red Dead Redemption 2 che lo scorso ottobre ha scosso il mercato grazie alla sua carica innovatrice. Fra i vari esponenti di questo oramai sempre più affollato genere si inseriscono anche la serie di Just Cause, nata dodici anni fa, e il suo protagonista, l’agente Rico Rodriguez.

Just Cause 4

Just Cause 4 arriva sul mercato senza le pretese di “colleghi” dai nomi più altisonanti, ma con la volontà di proseguire sul solco del predecessore, introducendo, però, un sistema meteo dinamico e perfettamente contestualizzato nell’azione e poche altre novità, pur parecchio impattanti. La prima fra le nuove idee introdotte dal game director Francesco Antolini e dal team di Avalanche al lavoro sul gioco è sicuramente quella del rampino, il quale grazie a tre speciali modifiche può ora essere usato per sollevare in aria gli oggetti, dotarli di mini propulsori per spostarli ed infine come tirante fra due oggetti collegati fra loro. Come se non bastasse queste tre funzioni sono a loro volta potenziabili, man mano che si procede con l’avventura. A livello visivo il gioco è una vera e propria festa per gli occhi, grazie ad un motore grafico e fisico completamente nuovo, ora capace di gestire il comportamento di oggetti e veicoli in modo più convincente, sebbene ancora ben lontano da qualsiasi pretesa di realismo. Ad influire sull’esperienza di gioco stavolta interviene anche il clima, che, fra torrenziali tempeste e tornado dalla devastante potenza distruttiva, può creare non pochi grattacapi. Pur mantenendosi molto fedele alla formula originale, insomma, questo nuovo capitolo delle avventure del buon Rico porta con sé tutta una serie di idee nuove che riescono a donare freschezza e varietà all’esperienza di gioco.

Just Cause 4

La mappa del gioco è molto vasta ed è suddivisa in quattro regioni differenti, ciascuna con uno specifico clima e fauna, raggruppate in un diverso bioma che può essere più o meno propenso del solito a far scoppiare turbinanti tempeste. Nel pianificare una missione, dunque, è necessario tenere conto anche della zona del mondo in cui ci si trova: sugli altopiani in alta quota sono più probabili i tifoni con fulmini, mentre nelle praterie impazzano frequenti tornado. Per quanto riguarda la storia, invece, stavolta il nostro agente si ritroverà sull’isola di Solis, con l’obiettivo ultimo di rovesciare il governo dittatoriale instaurato da una potente organizzazione paramilitare nota col nome di Mano Nera. Oltre a doversi occupare di questa fazione, il nostro eroe dovrà anche indagare sul passato della sua famiglia e sul lavoro svolto dal padre in merito ad armi progettate proprio per il controllo e la manipolazione del clima. Nonostante la storia non presenti particolari guizzi di originalità, rifacendosi il larga parte ai cliché tipici della più classica delle spy stories, ci pensano il gameplay e il comparto tecnico a  controbilanciare la produzione.

Just Cause 4

Per fronteggiare la pericolosa organizzazione criminosa, Rico dovrà avvalersi dell’aiuto della popolazione locale, da queste premesse infatti nasce quella che verrà chiamata l’armata del caos, esercito di militanti che il nostro eroe stesso aiuterà a fondare. Il contributo delle forze ribelli rispetto al completamento della campagna sarà di vitale importanza, visto che per seguire le missioni principali della storia, legate a quattro specifiche operazioni, dovrete prima far avanzare il vostro esercito conquistando le varie regioni della mappa dopo aver liberato le relative basi. La varietà dell’esperienza di gioco offerta, grazie alle possibilità tattiche offerte dalle mod del rampino, al nutrito numero di armi da fuoco a vostra disposizione e all’imprevedibilità del clima bastano da sole per farvi dormire sonni tranquilli; in Just Cause 4 infatti, non vi annoierete mai.  In definitiva questo nuovo capitolo della saga si presenta come un open world ricco di cose da fare, molto vario, nelle situazioni offerte, divertente e anche piuttosto longevo.

Le possibilità offerte dal rampino, sia per quanto riguarda gli scontri a fuoco che per la semplice esplorazione, sono tantissime e danno vita a situazioni imprevedibili sempre molto belle da vedere su schermo facendo quasi riaffiorare quella sensazione di meraviglia che normalmente si prova esplorando mondi aperti ed esplorabili con una certa immediatezza, come ad esempio accade in The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Sempre parlando di esplorazione oltre ai già citati veicoli di terra, aria e mare, tornano anche qui la celebre tuta alare e il paracadute.

Avalanche Studios tenta di portare la serie verso vette ancora più alte rispetto al passato, riuscendoci in larga parte, ma fallendo ad un passo dalla meta a causa di uno scarso lavoro di rifinitura dal punto di vista tecnico, che ci è parso piuttosto frettoloso, e ad un intelligenza artificiale dei nemici piuttosto elementare che mina la qualità complessiva dell’esperienza di gioco. Nonostante i difetti sopra citati, tuttavia, questo nuovo capitolo delle avventure di Rico Rodriguez resta assolutamente consigliato a tutti i fan della saga, e a coloro in cerca di un open world nel quale darsi al casinismo più spensierato.

Classe 88, ex-redattore delle riviste PS Mania e Game Republic. Son nel settore della stampa specializzata dal 2011, mi piacciono i gdr, i survival horror e tutti quei titoli fortemente narrativi.