La rivista giapponese Famitsu ha intervistato nel suo numero di fine anno alcuni membri dello sviluppo di Naughty Dog, ovvero Arne Meyer e Jonh Sweeney. L’argomento principale della chiacchierata però non è stato il pur attesissimo The Last of Us: Part II, ma come vivono tra di loro i vari studi interni di Sony Interactive Entertainment.
La risposta è stata doppia: i team interni di Sony sono in competizione tra di loro, ma non mancano momenti di totale collaborazione. C’è molta sintonia tra i vari studi, tanto che chi ha bisogno di aiuto trova sempre le porte aperte, oltre a ricevere spiegazioni o ragguagli su come un team è riuscito ad ottenere determinati risultati.
Ma Naughty Dog, così come gli altri studi first-party che realizzano titoli destinati a PlayStation 4, è un team assai competitivo. Sono stati capolavori quali God of War, Marvel’s Spider-Man e Horizon Zero Dawn a spingere lo studio capitanato da Neil Druckmann ad impegnarsi ancora di più nella realizzazione del sequel di The Last of Us, atteso sulla console current-gen di Sony tra il 2019 e il 2020.