The Last of Us: Part II, gli altri studi di Sony hanno spinto Naughty Dog a fare di più

The Last of Us Part II TIME

La rivista giapponese Famitsu ha intervistato nel suo numero di fine anno alcuni membri dello sviluppo di Naughty Dog, ovvero Arne Meyer e Jonh Sweeney. L’argomento principale della chiacchierata però non è stato il pur attesissimo The Last of Us: Part II, ma come vivono tra di loro i vari studi interni di Sony Interactive Entertainment.

La risposta è stata doppia: i team interni di Sony sono in competizione tra di loro, ma non mancano momenti di totale collaborazione. C’è molta sintonia tra i vari studi, tanto che chi ha bisogno di aiuto trova sempre le porte aperte, oltre a ricevere spiegazioni o ragguagli su come un team è riuscito ad ottenere determinati risultati.

Ma Naughty Dog, così come gli altri studi first-party che realizzano titoli destinati a PlayStation 4, è un team assai competitivo. Sono stati capolavori quali God of War, Marvel’s Spider-Man e Horizon Zero Dawn a spingere lo studio capitanato da Neil Druckmann ad impegnarsi ancora di più nella realizzazione del sequel di The Last of Us, atteso sulla console current-gen di Sony tra il 2019 e il 2020.

The Last of Us: Part II

Il mio nome è Domenico, ma online in molti mi conoscono come TheRedDevil... sebbene per Facebook il mio soprannome sia "Auditore" e non posso nemmeno cambiarlo. Iniziato ai videogame con il mitico Atari 2600, oggi sono un "sonaro" (quasi) incallito, ma non ditelo in giro eh! Adoro i survival horror con o senza zombie... ma se dentro ci sono gli zombie è assai meglio! Ah, se non vi piace The Last of Us, sappiate che non possiamo essere in alcun modo amici!