Dead or Alive 6 Provato, il ritorno a suon di mazzate del Team Ninja

Dead or Alive 6

L’opera magna in fatto di picchiaduro di Team Ninja torna nella sua attesa sesta incarnazione dopo il successo del quinto capitolo uscito nella scorsa generazione di console. Dead or Alive è sempre stato un picchiaduro contraddistinto da massicce dosi di fanservice, ma non per questo meno valido a livello di sistema di combattimento, che ha sempre avuto due anime: una dedita allo spettacolo, con mosse sopra le righe e le spettacolari arene interattive, e un’altra più tecnica e competitiva. Le impressioni che trasparivano dopo i primi trailer erano quelle di un’inversione di marcia del team di sviluppo, stavolta focalizzato più sul gameplay e sull’aspetto competitivo che sui succinti costumi delle procaci lottatrici del titolo, ma sarà veramente così? Recentemente abbiamo avuto modo di provare in modo più approfondito il nuovo Dead or Alive 6 negli studi milanesi Koch Media; ecco le nostre impressioni.

Dead or Alive 6 Koei Tecmo Koei Team Ninja 28012019

Storie di ninja e sexy fanciulle

Nella nostra prova abbiamo avuto modo di toccare con mano le modalità principali, a cominciare dallo Story Mode, che riprende dagli eventi del quinto capitolo. La storia è strutturata in maniera molto simile a quella dell’episodio precedente. Tutte le vicende saranno divise in vari capitoli: alcuni saranno solamente dei filmati che si focalizzeranno sul portare avanti la narrazione, mentre ad altri si aggiungeranno i combattimenti fra i personaggi chiamati in causa. Ogni capitolo completato ne sbloccherà un altro o anche più di uno, in un sistema ad albero che pian piano toccherà tutto il roster di combattenti e le loro storie personali. La seconda modalità da noi provata è il DOA Quest, dove saremo chiamati a completare delle missioni che in genere richiedono di eseguire delle particolari combinazioni di mosse. Questa fungerà anche da tutorial per imparare le combinazioni di attacchi più potenti e avanzate, oltre che accumulare valuta per acquistare nuovi costumi e accessori per i nostri personaggi preferiti. Infine, abbiamo potuto anche fare qualche partita nella classica Versus Mode contro un altro giocatore umano, così da analizzare più a fondo il combat system di Dead or Alive 6.

Una nuova dimensione della battaglia

Innanzitutto chiariamo la questione fanservice, che sappiamo a molti appassionati della saga del Team Ninja starà molto a cuore. Nonostante una maggior “sobrietà” dei costumi di base di molte lottatrici, come la nuova tuta di Kasumi, tra i costumi alternativi non mancheranno i costumi originali e qualche nuova aggiunta particolarmente sexy per le diverse avvenenti fanciulle. Inoltre, si potrà aggiungere a piacimento qualche accessorio, come gli occhiali, anch’essi sbloccabili accumulando la valuta del gioco.

Dead or Alive 6

Passando al combat system, la formula di base non è cambiata molto nelle sue radici. Il sistema in stile sasso, carta e forbici fra prese, attacchi e contrattacchi rimane il fulcro dell’esperienza. La novità più importante è il tasto Speciale, basato sulla barra Devastazione che introduce nuove funzioni. Premendo ripetutamente il tasto speciale potremo utilizzare una combo automatica chiamata Fatal Rush, che, volendo, potremo chiudere con il tasto direzionale avanti – insieme sempre al tasto Special – per chiudere l’assalto con un Critical Blow; la super mossa che infliggerà danni devastanti, ma eseguibile solo se avremo la barra Devastazione al massimo. Questa super mossa sarà utilizzabile anche senza legarla alla combo automatica già citata. Infine, l’ultimo tool d’attacco legato al tasto special è il Fatal Reversal, eseguibile premendo questo tasto insieme al direzionale per muoversi all’indietro. Potremmo definire questo colpo come la contromossa definitiva, dato che al costo del 50% della barra Devastazione ci permetterà di contrattaccare qualsiasi attacco da qualsiasi direzione, compresa anche la Fatal Rush, altrimenti impossibile da controbattere. Queste nuove manovre offensive offrono una maggior profondità strategica ai combattimenti, che non vediamo l’ora di vedere esplorata dai professionisti del titolo.

Ovviamente anche nel sesto capitolo non potevano mancare la Danger Zone nei vari stage. Queste aree particolari sé attivate danno il via a delle animazioni spettacolari che infliggono danno extra al malcapitato personaggio di turno, permettendo anche di allungare la combo in modi normalmente impossibili. Ad esempio, vi diciamo solo che in un livello è possibile far attaccare il nostro avversario da uno pterodattilo, mentre in un altro da uno spaventoso tentacolo gigante. Ovviamente è possibile disattivare nelle opzioni queste aree se volete un incontro pulito e senza influenze esterne. La fluidità del gioco è ottima, grazie anche alle animazioni dei personaggi in grado di rendere al meglio la sensazione di velocità e potenza di ogni mossa. Il tutto è accompagnato da una grafica ben curata per i modelli dei personaggi, mentre abbiamo notato una qualità altalenante per le arene, non sempre definite al meglio per quanto riguarda il livello di dettaglio.

Dead or Alive 6 è ormai in dirittura d’arrivo, infatti manca appena un mese all’uscita del titolo. Le nostre impressioni per il momento sono quelle di un titolo che tenta di dare una nuova definizione al suo sistema di combattimento, volendo puntare a unire la sua indole devota alla spettacolarità dei duelli, con una maggior attenzione al lato strategico, probabilmente per irrompere in maniera più efficace sulla scena eSport. Il titolo però non sembra intenzionato a sacrificare il lato più divertente e semplice che è da sempre amato da chi vuole un approccio più casual al picchiaduro. Certamente dovrà vedersela con altri titoli agguerriti nel campo dei fighting game, ma noi non vediamo l’ora di scoprire tutte le potenzialità che il nuovo titolo di Team Ninja saprà offrirci.

Di stirpe vichinga, sono conosciuto soprattutto con il soprannome “Shiruz”, tanto che quasi dimentico il mio vero nome. Videogiocatore incallito sin dall’alba dei tempi, adoro il mondo videoludico perché dopo tanto tempo riesce sempre a sorprendermi come la prima volta. Scrivo ormai da diversi anni di questa mia passione per poterla condividere con tutti. Sono uno dei fondatori di Orgoglio Nerd e sono anche appassionato di tutto ciò che riguarda la cultura giapponese e la mitologia (in particolare quella nordica).