Il Trono di Spade 8×03 La Lunga Notte Recensione

Il Trono di Spade Game of Thrones

Il Trono di Spade | Con l’episodio La lunga notte ha finalmente luogo la battaglia che tutti aspettavano da tempo. L’esercito dei vivi, tra cui figurano Jon Snow, Daenerys, Arya e Jorah, affronta quello dei morti, capeggiato dal Re della Notte, che finalmente fa il suo ingresso nell’ottava stagione de Il Trono di Spade. Con una durata di 81 minuti, l’episodio racconta nella sua interezza una cruda battaglia che decreterà le sorti di Westeros. Molti sono gli eventi che si susseguono in quella che è una puntata interamente dedicata a questo momento tanto atteso, a cui si era stati in parte preparati, in particolar modo dai precedenti due episodi. Le alte aspettative riposte nei confronti di questa battaglia potrebbero tuttavia essere deluse in parte, poiché l’episodio sembra non riuscire a raggiungere quei toni epici che invece venivano promessi.

Il Trono di Spade Game of Thrones

Assistiamo alla battaglia da più punti di vista, riuscendo così ad avere una panoramica completa dello svolgersi della lotta tra la vita e la morte, dove non tutti riusciranno a prevalere sul proprio nemico. La regia di Miguel Sapochnik sfoggia un dinamismo ben diverso da quello visto nei primi due episodi della stagione. Il tempo dei preparativi è ormai terminato, la battaglia ha inizio, e per raccontarcela il regista si muove freneticamente tra le fazioni opposte, alternando inquadrature interne alla battaglia a inquadrature aeree che consegnano una visione d’insieme che favorisce l’attenzione dello spettatore. Ciò che sembra in parte mancare tuttavia, è il tono epico a cui si credeva si sarebbe stati sottoposti. Di momenti chiave e di sequenze particolarmente avvincenti ve ne sono in gran numero, in particolare quelle riguardanti il sacrificio di alcuni tra i personaggi principali, eppure su determinate situazioni si ha come l’impressione che la fretta di passare oltre abbia impedito la costruzione di emozioni più forti, che forse avrebbero reso maggior giustizia ai personaggi coinvolti.

Ciononostante si resta rapiti dall’incredibile messa in scena della puntata. Una guerra che non sembra avere né confini né fine, che si snoda in ogni dove e che coinvolge ogni angolo di Grande Inverno. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora particolarmente incalzante, che rende giustizia ai momenti più drammatici o intensi dell’episodio, e che probabilmente aiuta ad accrescere l’epicità del momento lì dove viene a mancare. Guardando l’episodio si potrà rimanere sorpresi, nel bene o nel male, per la piega che prendono gli eventi, e che conducono alla fine ad una risoluzione tanto attesa, in parte forse resa sbrigativamente e che sacrifica alcuni personaggi, ma che permette di immagine un totale voltare pagina per i superstiti. La lunga notte, nella sua quasi completa assenza di dialoghi, è un puro concentrato di azione. Una guerra che finalmente fa il suo debutto sul piccolo schermo, e che trova conclusione soltanto con il giungere dell’alba. Un’alba che però appare essere solo una breve quiete prima di una nuova, terribile, tempesta.

Gianmaria è sempre stato un grande appassionato di cinema e scrittura, tanto da volerne fare la sua professione. Studiando queste materie all'Università decide di fondere le sue passioni nella critica cinematografica e nella scrittura di sceneggiature. Tra i suoi autori preferiti vi sono Spike Jonze, Noah Baumbach e Richard Linklater.