Rainbow Six Quarantine | Annunciato a sorpresa durante la conferenza Ubisoft, tenutasi in occasione dell’E3 2019, Rainbow Six Quarantine è un nuovo gioco ambientato all’interno dell’universo poliziesco creato dal publisher francese. A differenza di Siege, vuole proporre un’esperienza cooperativa da giocare insieme a 2 amici; dal capitolo PVP, erediterà solamente una manciata di elementi, quali: il gunplay, alcuni operatori e le loro abilità. Le informazioni diffuse dal team di sviluppo, purtroppo, non sono moltissime. Noi, le abbiamo messe insieme e analizzato ogni singolo fotogramma del trailer. Se siete interessati al titolo, mettevi comodi!
Una delle creature presenti in Outbreak, l’evento a tempo apparso per una sola settimana all’interno di Siege.
Rainbow Six Quarantine: “Il fu Outbreak”
Forse alcuni di voi non lo sanno, ma un anno fa, all’interno di Rainbow Six Siege, venne inserito un evento chiamato Outbreak, un appuntamento che sarebbe dovuto diventare mensile, ma che in realtà non ha più fatto il suo ritorno, perlomeno prima della scorsa conferenza E3 di Ubisoft. Già, avete capito bene, le idee per lo sviluppo di Quarantine dovrebbero essere assolutamente arrivate da quelle parti. Evidentemente, durante lo sviluppo dell’evento Outbreak, il team sentiva di star creando qualcosa di veramente grosso, assolutamente non paragonabile ad una semplice modalità. Insomma, ll momento perfetto per offrire ai giocatori anche un’esperienza cooperativa appagante, cosa che nel titolo principale, manca. Ma prima di lanciarci in piena speculazione, facciamo un piccolo passo indietro, poiché, come detto, Outbreak è l’idea alla base di Quarantine. Nella modalità rilasciata periodicamente lo scorso anno, eravamo chiamati a vestire i panni di una cerchia ristretta di operatori (Smoke, Ying, Buck, Kapkan, Doc, Tachanka, Glaz, Finka e Lion), per l’occasione capitanati da Ash. Le mappa coinvolte erano solamente tre: Resort, Hospital e Junkyard, tutte pensate per offrire un differente map design e svariati approcci all’azione. Ma arriviamo al pezzo forte, l’infezione, un mutagene di origini sconosciute capace di infettare e trasformare la popolazione in esseri ripugnanti, creature che rispondono ai seguenti nomi: Grunt, Arieti, Rooter, Smasher e L’Apex. Questa premessa narrativa, unita alla caratterizzazione di mappe e creature, faranno sicuramente il loro ritorno. Quindi, se avete già avuto il piacere di sperimentare il tutto sulla vostra pelle, potreste già avere le idee molto chiare.
Cosa aspettarsi
Il teaser trailer rilasciato, di primo acchito molto confusionario e poco chiaro, ci permette in realtà di capire parecchi aspetti, uno su tutti: l’atmosfera. Il nostro eroe è ferito, striscia nella speranza di trovare un luogo appartato, un posto in cui riprendere il fiato prima di rimettersi in piedi. Il suo braccio è ricoperto di strani segni, pare sia stato infettato da una creatura. Ad un certo punto, la camera di gioco si sposta, inquadrando l’intero arto sinistro. Sul polso c’è un orologio, l’artefice del ticchettio presente durante l’intero video. Questo, dovrebbe permetterci durante il gameplay, di monitorare la nostra condizione, sia per quanto concerne la salute, che per lo stadio dell’infezione. Come prevedibile, circa a metà filmato arrivano due operatori molto noti agli appassionati, stiamo ovviamente parlando di Ela e Vigil. Le loro apparizioni confermano quanto detto sul palco dal creative director, ovvero, che faranno il loro ritorno vari operatori (il team è consapevole di aver creato vere e proprie personalità: “un operatore non è solo un’arma, è un personaggio con un carattere”), così come le loro abilità. Certo, probabilmente avranno subito svariate modifiche, ma il feeling dovrebbe essere pressoché identico. Nulla da raccontarvi, infine, in merito alle creature che saremo chiamati a fronteggiare, è al momento possibile solamente udire i loro lamenti, ma dovessimo scommettere, crediamo che i design proposti in Outbreak faranno il loro ritorno, anche perché cestinare il tutto non avrebbe alcun senso, dato che sono apparsi solamente una volta.
“No, no, no. L’esperienza Solo/giocatore singolo di Rainbow è morta. Per Siege, dimentica una campagna da solista. Vogliamo che questo gioco sia un’esperienza multiplayer competitiva. Tutte le nostre risorse vanno in quella direzione“.
“Quando hai un gioco che richiede tanto supporto e tanta cura nelle patch e nel bilanciamento, non penso che tu abbia il lusso di poterti distrarre. I nostri fan si aspettano un livello di qualità estremamente elevato”.
Dopo queste dichiarazioni ufficiali, ammettiamo di essere molto contenti dell’arrivo di Quarantine. L’idea di rinunciare del tutto ad un’esperienza che prenda le distanze dal classico PVP, ci aveva leggermente demoralizzati. Siamo perfettamente consci del fatto che si tratterà di un titolo contenutisticamente parecchio ristretto e con poche novità di rilievo, ma è già qualcosa. Un piccolo passo verso il futuro di questo franchise, il quale, nei prossimi anni, potrebbe decidere di intraprendere due percorsi differenti: uno completamente rivolto ai giocatori affamati di PVP e un altro del tutto dedicato ai patiti di PVE. Secondo noi potrebbe funzionare alla grande. In attesa di scoprire nuovi dettagli su Quarantine, la cui uscita è attualmente prevista per i primi mesi del 2020, per PlayStation 4, Xbox One e PC, vi invitiamo a seguire le nostre pagine, per non perdervi nessun aggiornamento a riguardo.