Man of Medan è una sorta di erede spirituale di Until Dawn, ma a differenza del precedente horror di Supermassive Games, avrà un cast di personaggi più ridotto. Nonostante ciò, nel gioco sarà presente un elevato numero di sequenze legate a scene di morte (oltre sessanta), come suggerito dall’AD dello studio, Pete Samuels, nel corso di un’intervista concessa a GamesBeat.
Man of Medan: tante morti e ramificazioni
Oltre alle tante possibilità di morte dei protagonisti, anche le ramificazioni della storia presenti saranno davvero tante, dando molte possibilità ai giocatori e rendendo il titolo di fatto rigiocabile più volte.
“Sì, è molto più grande. Ci sono molti più contenuti. Abbiamo detto che tutti e cinque i personaggi possono vivere o morire, ma ci sono sessantanove morti. Per vederle tutte, dovresti giocare almeno otto o nove volte. C’è molto più contenuto ramificato. E naturalmente daremo alle persone più modi per giocare, con la modalità co-op dal divano e la notte del cinema e la modalità storia condivisa, la modalità a due giocatori. Questo è qualcosa che volevamo fare, ovvero dare alle persone più motivi per giocare.”
Vi ricordiamo che il gioco arriverà su PlayStation 4, Xbox One e PC il 30 agosto 2019.