Street Fighter è un titolo che ha oggi superato il trentennale, risalendo al 1987, ma che è decisamente poco noto al grande pubblico, per colpa, o merito se vogliamo, del suo successore diretto, Street Fighter II: The World Warrior, che ha avuto un successo epocale diventando invece una vera pietra miliare riconosciuta. Il gioco, ideato da Takashi Nishiyama ed Hiroshi Matsumoto, game designer in forza ad una ancora giovane Capcom, è stato spesso riproposto postumo, tra collezioni storiche ed online, ma durante il suo ciclo commerciale naturale ha visto relativamente poche conversioni tratte dalla versione originale Arcade Coin-Op, tutte prodotte nell’anno successivo, il 1988. Tra gli otto e sedici bit sono arrivate solo sette port ufficiali, quelli per Commodore 64, Amstrad CPC 464, Sinclair ZX Spectrum, NEC PC Engine, in particolare per TurboGrafx CD, Commodore Amiga, Atari ST e PC DOS. Dopo anni di silenzio nel 2006 arriva il port per PC Windows e nel 2009 quello per Nintendo Wii, nella sola versione digitale. Il seguito, come sappiamo, verrà convertito praticamente per ogni sistema esistente, contemporaneo e futuro.
Il personaggio di Ryu, protagonista del primo Street Fighter è oggi diventato una vera e propria icona dell’intero universo videoludico.
Street Fighter, in arrivo la conversione per Mega Drive
La grande lacuna di conversioni per Super Nintendo e SEGA Mega Drive, però, si è fatta sentire parecchio nella comunità retro, ed ecco che oggi, perlomeno per la seconda, un eroico team di programmatori indipendenti si sta dando da fare, si tratta di LinkueiBR, Mauro Flores ed Alexsandro Mendes tre coder appassionati della saga con in mente lo stesso sogno, portare il primo Street Fighter sul Mega Drive! Il titolo è ancora in una fase preliminare di realizzazione, nei documenti di development si parla di Work In Progress #2 e gli autori hanno dichiarato di aver mutuato grafica, effetti sonori e musica direttamente dalla versione da sala, ma con una speciale tecnica di “graphic marge” che unisce alcuni sfondi tratti dalla versione per PC Engine, adattati ed ottimizzati per l’hardware di base del Mega Drive. L’originale cabinato da sala, peraltro, si basava su una CPU principale Motorola 68000 a 16 bit, lo stesso cuore del Mega Drive, con il supporto extra di due Zilog Z80 ad otto bit. Il trio di autori, inoltre, si permette pure di scherzare con grande autoironia dichiarando, in occasione del rilascio della versione WIP#1 “Il resto, ammettiamolo, è abbastanza ben fatto, ma la musica, no, quella no, è ancora in uno stato super preliminare, e fa davvero schifo, è una semplice conversione da sequenza YM2151 in sequenza YM2612, non ascoltatela!!” Di seguito il più recente video di gameplay, rilasciato da appena una settimana sul canale ufficiale YouTube degli sviluppatori.
Street Fighter, le grandi innovazioni del titolo
Nonostante Street Fighter II abbia ormai fatto entrare nei meandri perduti dell’oblio il suo pur nobile predecessore, non possiamo dimenticare i meriti storici del primo titolo della leggendaria saga. Ricordiamo infatti che il gioco è stato il primo picchiaduro ad incontri 2D realizzato dalla Capcom, che oltretutto introduceva un inedito sistema di controllo con sei diversi pulsanti dedicati, cosa che poi sarebbe diventata lo standard per l’intero genere videoludico. Ma non solo, per il roaster dei due personaggi giocabili prevedeva delle mosse speciali, quelle che oggi sono entrate nell’immaginario collettivo, ovvero le celebri Hadoken, Shoryuken e Tatsumaki Senpukyaku e nella modalità storia, dove si affrontano cinque diverse arene sparse per il mondo, Japan, U.S.A., England, China e Thailand, e ben dieci personaggi controllati dalla CPU, saper utilizzarle al meglio si rivelerà fondamentale per la vittoria. I personaggi giocabili, Ryu e Ken, che di fatto utilizzano il medesimo sprite con colori cambiati per risparmiare memoria, alla Mario e Luigi, per capirci, sono oggi diventati iconici dell’intero settore videoludico, con un occhio di riguardo al movimento retrogaming stesso.
Street Fighter, le oscure origini della leggendaria serie
Street Fighter è dunque un titolo decisamente importante nella storia dei videogiochi e vanta, tra l’altro, una origine poco nota ma molto interessante derivata dal mondo manga. Gli autori del primo Street Fighter hanno tratto infatti ispirazione da Karate Baka Ichidai celebre serie a fumetti giapponese scritta nel 1971 da Ikki Kajiwara , già noto per le precedenti opere a tema sportivo L’Uomo Tigre e Rocky Joe. La successiva Karate Baka Ichidai è invece dedicata alla vita ed alle opere di un reale personaggio di culto in Giappone, il karateka Masutatsu Ōyama fondatore del movimento filosofico di combattimento zen Kyokushinkai, dieci anni esatti prima. Questo stile, da lui ideato, è oggi considerato la base del moderno sport Full Contact Karate, praticato in tutte le palestre del mondo ma nato proprio nel leggendario Oyama Dojo. Nobili origini dunque, per una serie amata da milioni di fan e che ha fatto letteralmente scuola.