The Last Dance: disponibili i primi due episodi

Dopo essere andata in onda la scorsa notte negli Stati Uniti su ESPN, da oggi l’attesa docu-serie su Micheal Jordan e i Chicago Bulls, “The Last Dance”, è sbarcata anche qui in Italia su Netflix. A fine marzo era stata annunciata la data d’uscita, inizialmente programmata per giugno, ma anticipata vista l’emergenza legata al coronavirus, ed ecco che da oggi sono disponibili sulla piattaforma on demand i primi due episodi. In totale saranno 10, ed usciranno ogni lunedì fino al 18 maggio.

Queste i giorni d’uscita degli episodi:

  • Lunedì, 20 aprile – Episodi 1 e 2
  • Lunedì, 27 aprile – Episodi 3 e 4
  • Lunedì, 4 maggio – Episodi 5 e 6
  • Lunedì, 11 maggio – Episodi 7 e 8
  • Lunedì, 18 maggio – Episodi 9 e 10

La serie si concentra sulla stagione 97-98, ma gli spettatori verranno riportati alle origini di tutto, dall’infanzia di Jordan, alle condizioni dei Bulls prima dell’arrivo dell’iconico giocatore e dalla riformazione della squadra al suo arrivo, fino ad arrivare alla vittoria del primo campionato NBA della squadra. Gli spettatori rivivranno primi cinque campionati dei Bulls, attraverso le sfide, le lotte fuori dal campo e i trionfi che facevano parte del fenomeno di mutamento culturale creato da Jordan e dai Bulls.

È uno scenario che fa da sfondo alla corsa del campionato del 1998, con ampi profili dei principali compagni di squadra di Jordan, tra cui Scottie PippenDennis Rodman e Steve Kerr, il coach Phil Jackson e con dozzine di interviste a rivali e luminari del basket e non solo.

“Michael Jordan e i Bulls degli anni ’90 non erano solo superstar dello sport, ma un fenomeno mondiale, ha dichiarato il regista Jason Hehir“Realizzare The Last Dance è stata un’incredibile opportunità per esplorare l’impatto straordinario di un uomo e di una squadra. Per quasi tre anni, abbiamo fatto ricerche in lungo e in largo per raccontare la storia definitiva di una dinastia che definiva un’era del basket e per presentare questi eroi dello sport come essere umani. Spero che gli spettatori apprezzino la docu-serie tanto quanto noi ci siamo divertiti a realizzarla.”