Persona 4 Golden Recensione: la ricerca della verità debutta su Steam

Persona 4 Golden

Persona è, senza mezzi termini, quella serie di videogiochi che ti entra dentro e non ti molla più. Molti di noi occidentali lo hanno compreso dopo aver giocato per centinaia di ore il quinto capitolo: Persona 5, immergendosi in una realtà quanto di più distante dalle usanze nostrane, ma che ha saputo creare immedesimazione grazie alla sapiente scrittura e ad un cast estremamente caratterizzato, imbastendo uno dei sistemi di combattimento a turni più profondi di questa generazione. Dopo il rilascio della versione migliorata e riveduta dell’ultimo capolavoro di Atlus, che prende il nome di Persona 5 Royal, il quale aggiunge, tra le altre cose, i tanto ambiti sottotitoli in italiano, la software house giapponese ha deciso di diffondere il verbo della sua serie spin-off – ormai divenuta colonna portante dell’azienda – su PC, attraverso il porting di Persona 4 Golden, disponibile per l’acquisto su Steam a partire dal 13 giugno. Il suddetto, rappresenta la riedizione ampliata e migliorata dell’originale Persona 4 rilasciato nativamente su PlayStation 2 nel lontano 2008, che ha visto la sua edizione definitiva su PlayStation Vita nel 2013, divenendo a conti fatti una killer-app della sfortunata portatile di Sony.

Un annuncio quello del debutto della serie su personal computer che è stato rivelato in occasione del PC Gaming Show, sebbene alcuni rumor lo davano per certo alcuni giorni precedenti allo spettacolo. La release può vantare di alcune migliorie aggiuntive come l’alta risoluzione, un supporto al widescreen con il framerate sbloccato e per gli amanti delle interpretazioni originali, la possibilità di selezionare l’audio tra inglese e giapponese. Andiamo a scoprire dunque, come se la cava il capolavoro decennale di Atlus nella nostra recensione del porting, ponendo maggiormente l’attenzione sul piano tecnico e le differenze con le controparti console.

Persona 4 Golden: Il mondo della televisione

Persona 4 Golden, si apre con un’impostazione molto simile a quella del terzo capitolo e del quinto, ovvero nei panni di uno studente trasferito dovremo fare i conti con delle vicende misteriose che circondano Inaba, un apparente paesino giapponese, in cui vive lo zio del protagonista con sua figlia e dove staremo per un anno intero come ospiti. Nei panni di Yu Narukami (nome canonico dell’eroe del quarto capitolo, che potremo rinominare a piacimento) dovremo imparare ad ambientarci e prendere confidenza con la scuola e le persone che ci circondano, forgiando dei legami che si riveleranno importanti proprio per lo sviluppo del personaggio nelle due anime che contraddistinguono la serie: quella “slice of life” e quella di “JRPG dungeon crawler”.

Appena arrivati a Inaba verremo accolti dallo zio, che lavora come detective della zona, e dalla adorabile cuginetta, inizialmente molto timida nell’interagire con noi. Presto i rapporti si riscalderanno giorno dopo giorno, mentre andando a scuole faremo conoscenza con i nostri primi compagni d’avventure, con cui ci troveremo subito in sintonia e con i quali condivideremo il tempo libero e quello impegnato. Alcune voci urbane riguardanti un famigerato canale televisivo cattureranno da subito la nostra attenzione, incuriosendoci a tal punto da indagare personalmente. Si chiama Midnight Channel, la rete televisiva che mostra delle figure umane che coincideranno con gli omicidi e le sparizioni che si stanno susseguendo nel paese dal nostro arrivo.

Persona 4 Golden room

Scopriremo poco dopo che proprio il mezzo televisivo può essere utilizzato come portale per un mondo parallelo brulicante di Shadow, creature nate da tutti quei sentimenti negativi, ansie, paure e colpe delle persone. Il mondo all’interno della TV sarà un vero e proprio metaverso, come quello che molti hanno potuto vivere in Persona 5, e presto intuiremo una sorta di connessione tra le sparizioni che avvengono a Inaba e le figure che appaiono sullo schermo della televisione a mezzanotte quando piove. Prima della loro dipartita, queste persone vengono gettate misteriosamente in questo mondo particolare e presto ci ritroveremo in mano il potere di salvarle in tempo prima che esse soccombano alle proprie ombre. Saremo ben presto in grado di evocare un persona, la nostra controparte spirituale rappresentata dalla verità del nostro essere che può essere utilizzata nel metaverso per fronteggiare le ombre. Insieme ai legami che formeremo dovremo risolvere il mistero dietro questi incidenti, passando un anno tra la normale vita da studente liceale e combattendo le ombre per liberare le persone dal mondo televisivo pervaso dalla nebbia. Il tempo che potremo impiegare per salvarle è segnato dal meteo. La giornata contraddistinta da fitta nebbia segnerà la nostra deadline e conseguentemente un game over in caso di procrastinazione e negligenza nei confronti delle vittime.

Le tematiche toccate dalla trama si dimostrano ancora oggi attuali e d’impatto, sbattendoci continuamente in faccia verità intime sulle persone che ci circondano. Accettare le nostre controparti oscure, nascoste dalle apparenze e che rispecchiano appieno la quotidianità di ogni individuo, si rivela essere fondamentale per la comprensione del proprio essere. Affrontare se stessi e accettare ciò che si odia del proprio io – elemento onnipresente per renderci completi – sarà il fattore che porterà prima a intense battaglie con imponenti boss, culminando poi nell’ottenimento di un nuovo potere, nato dalla consapevolezza e l’accettazione finale di sé.

Persona 4 Golden snow

Tra scuola e metaverso

Sfruttare al meglio il tempo a disposizione è essenziale per la crescita del personaggio e per la nostra missione. Dopo la scuola, sarà possibile accedere a una moltitudine di attività e scegliere quella che riteniamo più opportuna. Potremo uscire con uno dei nostri amici per incrementarne il legame, detto Social Link, così da sbloccare interessanti bonus in battaglia legati ad essi e scoprirne le sottotrame, oppure partecipare a qualche club sportivo, o ancora lavorare part time per guadagnare qualche yen. L’interazione con i comprimari, ognuno associato ad una carta dei tarocchi, porterà al potenziamento dei persona ottenibili relativi a quell’arcano, lo sblocco di nuove abilità e mosse utili nel metaverso.

Saranno possibili anche tutta una serie di azioni che incrementeranno le nostre statistiche sociali, utili per risolvere al meglio alcuni dialoghi e accedere a linee di dialogo inedite o interazioni particolari altrimenti inaccessibili. Ricominciare il gioco in modalità New Game Plus inoltre, ci permetterà di fare scelte diverse per cogliere tutte le sfaccettature di una trama intrigante e un casting eccezionale. Va sottolineato però, che il porting non vanta della lingua italiana, quindi l’imponente mole di dialoghi potrebbe scoraggiare i meno avvezzi alla lingua inglese, sebbene con un impiego molto essenziale.

Persona 4 Golden street

Se decideremo invece di spendere il nostro tempo pomeridiano nel tentativo di salvare le ignare vittime del canale di mezzanotte, sarà possibile entrare nel mondo parallelo attraverso un megaschermo situato al Junes, imponente attività commerciale che tra i suoi tanti negozi vanta anche quello dedicato all’elettronica, con un bel maxischermo che fungerà da accesso principale per le cognizioni distorte dei bersagli. Una volta all’interno potremo avventurarci insieme agli altri compagni in labirinti procedurali impostati su più piani. Prima ancora di entrare nelle strutture distorte è possibile accedere alla canonica Velvet Room, luogo che esiste tra sogno e realtà, tra mente e materia, in cui potremo usufruire di alcuni servizi in quanto ospiti con un contratto nei confronti del destino. L’arcano a noi assegnato corrisponde a quello del ‘matto’, che ci consentirà di entrare in possesso di più persona e scambiarli all’occorrenza. L’ottenimento di molteplici persona è molto utile per fonderli tra loro proprio nella misteriosa stanza, per guadagnare così Persona ancora più potenti che ereditano le abilità dei sacrificati.

Una volta nei dungeon, dovremo farci strada attraverso le ombre, che possiamo colpire anticipatamente o scontrandoci direttamente con esse per iniziare il combattimento peculiare a turni. L’approccio con cui iniziare un combattimento è importante per un eventuale vantaggio tattico all’interno della battaglia. Ad esempio, colpire alle spalle un’ombra ignara ci garantirà un turno in più per ogni membro con l’onere di attacco prioritario sui nemici nei turni dello scontro. Al contrario, farci sorprendere alle spalle dalle ombre ostili che a vista ci inseguiranno, comporta il rovescio della situazione, in cui le ombre ottengono un vantaggio di turno.

Persona 4 Golden fight

Una volta in battaglia avremo a disposizione molteplici approcci tra cui scegliere. Potremo attaccare con il nostro personaggio con un arma personale, oppure scegliere di utilizzare un’abilità che fa appello al nostro persona di turno per infliggere danni, curare, donare dei buff alla squadra o indebolire i nemici. Nel caso del nostro protagonista, si apre la possibilità di interscambiare i persona a piacimento, limitando la scelta a uno per turno. Yu sarà a tutti gli effetti il jolly della squadra, elemento talmente importante che anche solo la sua sconfitta sancirà un game over. Gli attacchi offensivi che arrecano danno possono essere fisici, che consumano vita, o abilità magiche, divise per elemento e che hanno un costo in SP, le quali possono essere sfruttate per scovare le debolezze nemiche, in modo da ottenere un turno in più in cui agire per aver stordito l’entità ostile. La ricerca dei punti deboli di ogni ombra è fondamentale per avvantaggiare la squadra turno dopo turno. Stordendo tutti i nemici sarà possibile scatenare un potente attacco di gruppo che infliggerà a tutti i nemici un’ingente quantità di danni. Anche il nostro party ha le proprie debolezze, relative ai propri persona e anche noi potremmo trovarci in situazioni serie in cui non potremo agire dopo un colpo elementale ben assestato. Non è difficile infatti pensare di avere un enorme vantaggio per poi ritrovarsi in situazioni critiche dopo un solo turno.

Preservare gli oggetti e gli SP della squadra quindi è fondamentale nella scalata dei dungeon, poiché non è possibile ripristinare completamente lo stato del nostro party nel bel mezzo dell’esplorazione se non attraverso gli oggetti, utilizzabili anche in battaglia. Fuori dal combattimento, in ogni caso, potremo curarci, anche con l’ausilio di abilità curative a disposizione dei persona in squadra. In situazioni critiche sarà saggio scegliere di uscire dal dungeon e tornare nel mondo reale, recuperando così le forze e tentare il giorno successivo. Al termine di ogni battaglia vincente con un buon numero di turni aggiuntivi scaturiti dai colpi che incontrano le debolezze nemiche, avremo a disposizione lo Shuffle Time, una meccanica che ci metterà davanti delle carte dei tarocchi che possiamo scegliere per ottenere nuovi persona, recuperare HP o SP, o ulteriori bonus per battaglie ed esplorazione. Questo metodo per l’ottenimento dei vari persona ha lasciato il posto in favore della meccanica dei dialoghi con gli spiriti interessati in Persona 5, rendendo obsoleto il sistema casuale delle carte di Persona 4.

Persona 4 Golden social

A conti fatti, il sistema RPG di Atlus nel quarto capitolo si dimostra tutt’oggi solido e divertente, anche se un po’ macchinoso per quanto riguarda le fasi esplorative nel metaverso, figlie di una generazione decisamente più antiquata. Ludicamente il quarto capitolo sa ancora regalare parecchie soddisfazioni per giocatori novizi e veterani che cercano una vera sfida all’insegna del perfezionismo di genere, con oltre 70 ore da vivere tra shadow e rapporti sociali.

Il golden porting di Persona

Passando a quello che è il vero cuore di questa recensione, tecnicamente siamo di fronte a un porting di buona qualità di un gioco di dodici anni fa, che ottiene una rinnovata alta risoluzione e maggiore fluidità anche della controparte PS Vita. Pur non arrivando chiaramente ai livelli di Persona 5, un notevole lavoro di pulizia delle texture è stato fatto, con dettagli e modelli poligonali aumentati, impreziosendo la scena e rendendo Persona 4 Golden ancora estremamente fruibile. Attraverso le opzioni sarà possibile scegliere la definizione delle ombre, il formato dell’immagine e attivare o disattivare il V-Sync. Da questo punto di vista, vale la pena notare che il frameratte sarà sbloccato. I requisiti di sistema si presentano estremamente accessibili, con 4 GB di ram consigliati direttamente dalla pagina Steam del gioco, andando ad occupare 14 GB di spazio libero sugli hard disk. Il porting in quanto tale, non svecchia la complessività del prodotto, che rimane fortemente ancorato al suo passato e rendendosi facilmente considerabile datato da chi cerca qualcosa di genericamente più nuovo sotto il profilo degli asset. La nitidezza delle immagini data dalla possibilità di impostare il rendering fino a 200% tuttavia, contribuisce a rinnovare l’estetica accattivante che Persona 4 porta con sé da molto tempo, e che per la poca presa del brand in occidente prima del quinto capitolo non ha potuto essere apprezzata a dovere dal grande pubblico.

Persona 4 Golden config

Insieme anche alla possibilità di abilitare i filtri, quali quello anisotropico e antialiasing, l’immagine ottiene una qualità interessante, sebbene è possibile notare un fastidioso effetto di sfocatura durante il movimento del personaggio e la rotazione della telecamera quando siamo liberi di girare per gli ambienti con l’obiettivo fisso su di noi, dovuto all’alterazione del framerate stesso e della risoluzione. Durante la nostra intensa prova, non abbiamo riscontrato problemi di stabilità, anche se consigliamo di mantenersi discreti con le impostazioni video in caso di una macchina non troppo performante, poiché dei crash sono possibili e potrebbero essere deleteri per la lunga esperienza di Persona, che prevede solo salvataggi manuali in determinati punti.

Grazie alle impostazioni sopracitate, sarà possibile spremere discretamente questo porting, per portarlo al livello di una remaster teorica, facendo risultare Persona 4 Golden non troppo invecchiato ed estremamente godibile. La scena, come da tradizione, è impreziosita da alcuni spezzoni in versione animata di buona qualità che nulla hanno da invidiare alle produzioni animate originali più gettonate del tempo. Per l’occasione sono stati resi disponibili i controlli per mouse e tastiera e per i controller supportati da Windows, i quali si sono rivelati i più comodi per fruire un’esperienza come quella di Persona. Conclude la nostra analisi un ottimo comparto audio, come da tradizione Atlus, deliziandoci con ottimi brani incalzanti come “Reach out to the truth” e le colonne sonore inedite della versione Golden del titolo. Come abbiamo avuto modo di accennare, è possibile scegliere tra un fantastico audio giapponese e un buon parlato inglese, con l’obbligo di utilizzo della lingua anglofona sul fronte scritto, essendo assente qualsivoglia traduzione in lingua nostrana dei dialoghi.

Persona 4 Golden su PC si è rivelato una piacevole sorpresa, che permette ai giocatori di vecchia data della serie, e soprattutto ai nuovi arrivati, di rivivere una delle esperienze migliori di Atlus sulla piattaforma di Valve grazie a un porting che fa il suo dovere tecnico e libera il titolo dalla prigionia delle console Sony. Al prezzo contenuto di €19,99 sarà possibile immergersi in un mondo emblematico, fatto di dubbi, ansie, amicizia e momenti goliardici con la profondità del gameplay consolidato da Atlus in questi anni. In attesa di altri porting relativi alla serie su PC da parte della talentuosa software house nipponica, siete pronti a (ri)scoprire la verità oltre la nebbia?

VOTO: 8.3

Mirko è un appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni. Ama alla follia i platform 3D e i GDR, ma è un giocatore a tutto tondo. Grazie a una PlayStation e a un Mega Drive, il mondo per lui si è fatto dinamico fin da subito grazie a un irriverente marsupiale arancione e a un velocissimo porcospino blu. Cresciuto credendo che il cuore sia la propria chiave guida, ritiene che il videogioco sia la quintessenza dell’intrattenimento e materia dall’alto potenziale costruttivo.