Railway Empire è solo l’ultimo titolo gestionale, in ordine di tempo, a metterci alla guida di un impero basato sulle rotaie di ferro, facendoci catapultare nel fantastico mondo delle ferrovie ottocentesce, tra pionieri, banditi all’assalto dei treni e temerari esploratori delle terre inesplorate. Dopo l’acclamato Tropico il publisher Kalypso Media prova la via della strada ferrata, avrà fatto nuovamente centro? Scopriamolo insieme!
Railway Empire arriva dopo circa due anni anche sulla console ibrida targata Nintendo, avendo debuttato nell’ormai lontano Gennaio 2018 su piattaforme come Steam, Xbox One e PlayStation 4, andando a coprire una vera e propria lacuna, visto che il titolo era disponibile persino per Linux. Il titolo, perlomeno in patria, si va a scontrare con una serie che, in Giappone, è ormai considerata di culto, ovvero Japanese Rail Sim, sviluppata da Sonic Powered, che con l’ultimo episodio del 2019 intitolato Journey to Kyoto ha letteralmente spopolato proprio sull’ammiraglia della casa di Kyoto, il Nintendo Switch.
Trenini Digitali, una tradizione che giunge da lontano
Uno dei maggiori meriti del simulatore ferroviario di Kalypso Media è senza dubbio quello di aver riportato in auge, anche in occidente, un genere antico e longevo ma, purtroppo, recentemente quasi dimenticato dal mondo dello sviluppo. Magari Railway Empire spesso non si rivela complesso e puntiglioso come i mostri sacri del settore, ma senza dubbio, contestualizzato nel periodo attuale di uscita, è davvero un buon prodotto, che oltretutto cerca di rendere il genere meno complesso per i neofiti. Stiamo parlando di pietre miliari del genere quali la longeva e leggendaria saga di A-Train, di Artdink Corporation, attiva dal 1985 al 2017, con oltre venti versioni diverse, l’indimenticabile Sid Meier’s Railroads del 1990 che ha visto il suo massimo splendore con Railroad Tycoon 3 del 2003, senza dimenticare Industry Giant di JoWood, che nasce nel 1997. Il capostipite dell’intero genere risale infine al 1983 e si tratta del leggendario Trains, sviluppato da Interactive Picture Systems Inc. per Commodore 64, PC DOS, Apple II e Home Computer Atari ad otto bit.
Spostarsi veloci come un treno, nel Selvaggio West!
Railway Empire ci offre la possibilità di seguire l’evoluzione del mondo delle ferrovie in un preciso arco temporale, che va dalle prime pionieristiche installazioni del Selvaggio West dell’Anno del Signore del 1830 fino a cento anni esatti dopo, arrivando negli anni trenta del secolo scorso. Una epopea leggendaria dunque, che segue la storia ferroviaria nord americana dalla sua nascita al massimo splendore. Dopo una introduzione suggestiva e la possibilità di scegliere diverse opzioni, ecco che potremo partecipare ad una campagna in Single Player che, pur non follemente complessa come quella dei classici del genere, si può rivelare ad una prima occhiata non proprio intuitiva per i neofiti del genere, nonostante l’intento dichiarato di Kalypso Media fosse esattamente quello di venire incontro alle nuove generazioni. Ma si sa, il genere di per se è uno dei più complessi di sempre. Per contro i numerosi tutorial, che appaiono superflui ai veterani del genere, sono realizzati con estrema cura e porteranno i meno esperti a padroneggiare il gioco in un paio di decine di ore. Poche, considerando la longevità praticamente infinita del Railroads Simulator. La storia da noi percorribile è divisa in cinque diversi settori temporali ben delineati, ognuno con avversari molto decisi ed un destino non sempre fortunato. Disegnare il percorso, collegare le città con stazioni ferroviarie e binari non è certo una passeggiata, e più si va avanti nel tempo più il tutto diventa complesso con decine e decine di parametri da tenere sott’occhio. I freddi numeri offerti da Railway Empire fanno rabbrividire, si parla di oltre trecento diversi stili di tecnologie applicabili, quasi cinquanta locomotrici storiche, oltre trenta tipologie di vagoni, tra cui quelli coperti, molto importanti per il trasporto della posta, ed un numero imprecisato di bonus extra. Col passare del tempo, oltretutto, si rendono disponibili nuovi veicoli ed accessori, come caldaie o molle dotate di moderni ammortizzatori, etc. Spesso l’arrivo di questi bonus è legato ad una vera e propria asta appassionante tra competitor. Molto importante la differenza tra Modalità Sand-Box, che offre scenari con caratteristiche casuali scelte dalla CPU dello Switch, ed in cui si possono scegliere sia il numero dei competitor sia il livello di difficoltà, ed invece la Modalità Libera che offre la possibilità di personalizzare completamente ogni parametro.
Railway Empire in versione Nintendo Switch offre inoltre le tre espansioni viste separatamente nella sua originale uscita su PC Steam, ovvero The Great Lakes, Crossing The Andes e MEXICO, che offrono i tre nuovi e suggestivi scenari per il gioco base. Non si tratta però di una offerta completa, perché, come sappiamo, ci sono tantissime altre espansioni tematiche, tra cui quelle a tema europeo, come ad esempio France, Germany, Great Britain & Ireland, non presenti nel pacchetto. La visuale in soggettiva è senza dubbio il modo migliore per gustarsele. Trovate il sito ufficiale del titolo a questo LINK.
Railway Empire: tra precisione certosina ed errori madornali
Non tutte rose e fiori per il titolo di Kalypso Media sviluppato da Gaming Minds Studios, ed insieme a parametri gestionali studiati e scritti allo stato dell’Arte troviamo piccoli peccati veniali dovuti forse ad una cattiva valutazione degli stessi. Spieghiamo questo paradosso. Accanto alla complessa e molto precisa gestione economica del gioco, inclusa la possibilità di compravendita azionaria, racket della malavita come avversari e differenza di disponibilità dei beni primari a secondo del reale andamento che ci sarebbe secondo le diverse stagioni, inverno, estate, primavera ed autunno, o sulla morfologia del territorio stesso, troviamo città presenti in anni in cui non esistevano realmente! Esatto, è bizzarro calcolare ogni singolo parametro simulativo di, ad esempio, Miles City, e scoprire che essa appare però ben sessanta anni prima della sua reale fondazione, che è solo alla fine del novecento. Per il resto tutto è parecchio legato alla realtà, e quindi costruire rotaie in punti dello scenario meno pianeggianti ed impervii aumenterà i costi immediati di produzione e quelli futuri di manutenzione delle locomotive e dei binari. Ma non solo, ogni città ha i suoi bisogni, e riuscire a portare ad esempio il grano da una città di contadini ad una di minatori soddisferà l’economia di entrambe. Più il commercio cresce più le città diventano popolose ed industrializzate. Gran parte del lato gestionale prevede di capire in tempi brevi quando i centri urbani realizzano nuovi prodotti e dove sia più redditizio portarli, in un gameplay complesso ed affascinante. Il lato competitivo è molto ben sviluppato, con la presenza non solo del crimine organizzato già citato, ma persino di vere e proprie spie rivali pronte al sabotaggio delle nostre spedizioni ferroviarie, che potremo combattere formando e schierando apposite guardie armate.
Trenini a Cartoni Animati, l’ultima frontiera!
Ad una così precisa gestione strategica e gestionale, unita ad una seriosa impostazione finanziaria si contrappone una scelta di design magari affascinante, ma assolutamente inspiegabile. Lo stile cartoon della grafica di Railway Empire. Si, il comparto audiovisivo è fatto esattamente in quello stile moderno e da cartone animato demenziale che ci si aspetterebbe in produzioni di ben minori aspettative come i blandi strategici attuali distribuiti su piattaforme social o come browser game. Sulla falsariga del defunto CityVille o dell’attuale Super City, per capirci. Una scelta stilistica che, considerando quanto il titolo sia legato ai classici gestionali degli anni novanta, appare davvero difficile da capire. Chiariamoci subito, il risultato non è assolutamente brutto, anzi, è molto gradevole, ma stona troppo con la precisione certosina e lo stile decisamente simulativo e ben poco arcade del gioco. L’ottimo titolo di Kalypso Media è disponibile dal 19 giugno sia in versione fisica che digitale per Nintendo Switch, posticipando, come per molti altri titoli, la data di uscita prevista, che era il 14 febbraio, a causa dell’emergenza Covid.
Kalypso Media e Gaming Minds Studios portano sull’ammiraglia di Kyoto, l’inarrestabile Nintendo Switch, un interessante titolo gestionale a tema simulazione ferroviaria, Railway Empire. Il gioco riprende la grande tradizione dei simulatori di treni con una realizzazione molto accurata, precisa e di buon livello simulativo. Non esente da difetti, tra i quali piccoli errori storici ed una inspiegabile scelta cartoon per il comparto grafico, il gioco si piazza però ai vertici del genere nell’attuale panorama degli strategici del settore, in verità recentemente poco prolifico, ed ha il grande merito di riportarlo sotto le luci della ribalta.