Devolverland Expo Recensione: il marketing estremo

Devolverland Expo

Devolverland Expo è folle ed allo stesso tempo commovente tributo alla vecchia era. Si quei giorni ormai lontani in cui non esisteva alcun virus mortale che aveva stretto nelle sue spire il pianeta Terra, quell’epoca in cui, per dire, gli sviluppatori di videogiochi organizzavano le loro belle fiere di settore, come CES (Computer Entertaiment Show), TGS (Tokyo Game Show), Gamescom ed E3 (Electronic Entertaiment Show) di Los Angeles. Proprio a quest’ultimo è ispirato il setting del titolo, il cui scopo è esplorare la fiera abbandonata alla ricerca di asset, press-kit e trailer videoludici perduti.

Devolverland Expo: nascita e presentazione

Come si intuisce chiaramente già dal titolo, dietro a Devolverland Expo si nasconde (ma non troppo) il publisher texano Devolver Digital, fondato nel 2011 da Michael Wilson, e noto al grande pubblico per aver distribuito opere quali la saga di Serious Sam dal 2009, e Shadow Warrior, oltre che piccole perle quali Hotline Miami, sviluppato dallo studio svedese Dennaton Games nel 2012, Foul Play, brawler game britannico sviluppato da Mediatonic nel 2013, il bizzarro Broforce sviluppato dal team sudafricano Free Lives nel 2014 o Gris dello sviluppatore spagnolo Nomada Studio nel 2018. Una delle caratteristiche più salienti del poliedrico publisher, infatti, è quella di aver dato visibilità a studi piccoli ma talentuosi, provenienti dalle parti del mondo più disparate. Dopo il blocco mondiale delle fiere di settore a causa della Pandemia tuttora in corso nel mondo, Devolver Digital, come molti altri importanti editori del settore, ha ripiegato sugli eventi online, come abbiamo detto in questa pagina ad inizio del periodo di Lock Down, e proprio durante il recente Devolver Direct svoltosi pochi giorni fa, negli intensi quaranta minuti di presentazione degli altri titoli, tra cui l’attesissimo Shadow Warrior 3, arriva una chicca inaspettata come questo bizzarro Devolverland Expo, che nasce come “esperimento di marketing interattivo” sotto forma di sparatutto in prima persona, ambientato proprio all’interno di una fiera di settore ormai abbandonata. E per di più del tutto gratuito su piattaforma Steam. L’autore del gioco è lo studio polacco Flying Wild Hog, già responsabile dei primi due Shadow Warrior, sta attualmente sviluppando la terza installazione della saga. Lo stile del team si riconosce al primo sguardo….

Devolverland Expo

Tra genio, umorismo demenziale e marketing estremo

Col solito umorismo demenziale ed a volte bizzarro che caratterizza le produzioni dello studio, ci troviamo nei panni di un otaku videoludico che decide di sfidare i controlli di sicurezza fieristici, e gli impianti di allarme ultra tecnologici, improvvisandosi ladro per accaparrarsi tutte quelle memorabilia che, come sappiamo, vengono distribuite all’interno delle fiere di settore di tutto il mondo. Chi non si è trovato, almeno una volta nella vita, con borsoni pieni di gadget delle case di sviluppo, più o meno inutili, ma veri eroici trofei della fiera stessa. Si, quel porta pranzo post nucleare di Fallout che non useremo mai per portarci gli untuosi spaghetti aglio olio e peperoncino al lavoro, o il “cucisivo” stile anni ottanta del Chocobo che mai e poi mai avremmo il coraggio di cucire davvero sopra ai nostri jeans, per quanto fan invasati della nobile saga di Final Fantasy.

Un uomo solo contro un virus letale, a caccia di trailer

Devolver Digital, per mano di Flying Wild Hog, calca decisamente la mano, e non ci lascia con le mani in mano. Il nostro compito è infatti quello di entrare di nascosto in ogni stand abbandonato, sfidando sprezzanti del pericolo il virus mortale, pur di accaparrarci tutto il possibile, tra gustosi trailer dei giochi in sviluppo, tra cui, chissà perché, spiccano quelli Devolver, preziosissimi video gameplay di ogni titoli in sviluppo, press kit, asset e tutti i segreti dei giochi, dimenticati un pochino ovunque in giro, nella fretta di abbandonare la fiera per il Lock Down in corso. Una situazione assurda, folle e demenziale che, cosa ancora più paradossale, è in realtà quello che sta realmente succedendo in questo momento nel mondo, sopratutto nel territorio degli Stati Uniti, uno dei più colpiti da SARS-COV2.

Devolverland Expo: l’ultima frontiera del marketing!

Devolverland Expo è descritto dallo stesso sviluppatore come un Simulatore di Marketing, sebbene, nei fatti sia un semplice First Person Shooter vecchia maniera. Pregno di un umorismo a tratti irresistibile, in stile comicità dei Simpson, o meglio ancora Futurama, visto il tema, il gioco presenta degli incredibili scenari come quello, già diventato iconico a pochi giorni dal lancio sul mercato del gioco, del cartello con scritto The Future’s Future. Has been cancelled, si aggiunge in seguito sui serpentoni digitali, in modo inquietante. Impossibile, per gli appassionati di fiere di settore, ed ovviamente per i giornalisti specializzati che le visitano ogni anno, in più location, ignorare questo titolo, che fa del genio e della sregolatezza i suoi piatti forti. In realtà giocandolo non si fa altro che informarsi sui titoli in uscita, perché video e gameplay dei giochi del futuro sono il succo delle ricompense, ma al di la dall’essere una enorme pubblicità ambulante sotto forma di blando FPS, il gioco verrà ricordato senz’altro negli anni a venire, perché non è solo una idea di marketing geniale di per se, ma anche lo specchio dei tempi di quello che sta succedendo nel mondo. Sperando che il Virus prima o poi venga sconfitto, e che si possa tornare a frequentare le fiere di settore, è ovvio che la nostalgia per “la vecchia era” si fa sentire forte, e le sensazioni che regala il gioco, diventano del tutto soggettive. Ognuno di noi, specie chi scrive sulle testate specializzate e chi le segue assiduamente, ha “la fiera del suo cuore” stampata bene in mente. Virtualizzare l’esperienza è stato il primo passo, come dal lavoro si è passati allo Smart Working, dalla fiera di settore si è passati ad una sorta di Smart Gaming, in cui i Direct in stile Nintendo hanno fatto letteralmente scuola. Devolverland Expo è la vera Fase 2, in cui sviluppatori, scrittori e registi, iniziano a raccontare storie legate alla Pandemia. Questo gioco è arrivato primo di tutti gli altri, perlomeno nella distribuzione ufficiale. Come nel cinema ha fatto il film, già di culto, Corona Zombies del regista Charles Band, prodotto da Full Moon Features, uscito nell’Aprile 2020, in piena Pandemia, ricco di umorismo demenziale, in cui gli zombi e gli umani lottano tra loro e l’elemento più prezioso del mondo è diventato… la carta igienica. Grazie ad opere come queste si riaccende la speranza di poter, un giorno, sconfiggere il virus mortale.

Devolver Expo: un gameplay fresco tra bizzarie e psichedelia FPS

Devolverland Expo offre un gameplay semplice ed immediato, rozzo al punto giusto, tanto da apparire, ad una prima occhiata, un gioco fatto da uno studente di game design al primo anno, ma sotto la facciata volutamente indie si nasconde un titolo solido, magari breve per gli standard del genere, ma non troppo considerando la sua natura di marketing interattivo e, soprattutto la sua completa gratuità. L’enorme successo che sta riscuotendo su Steam, si parla di quasi quattromila recensioni positive dal giorno del debutto ufficiale, ovvero l’undici luglio, e stiamo scrivendo il quattordici, la dovrebbe dire lunga sulla oggettiva qualità. Il setting, più che le dinamiche di gioco base, ovviamente, resta il motivo di attrattiva maggiore, vedere l’E3 in abbandono, con i corridoi della fiera pieni di robot malvagi, trappole e nemici impossibili vale da solo il prezzo del biglietto, che, ricordiamolo ancora una volta, oggi è omaggio! La componente puzzle solving è ben bilanciata con quella da shooter puro, e sono anche numerosi gli oggetti da trovare durante le diverse missioni. Il comparto audiovisivo propone colori sgargianti, quasi psichedelici, atmosfere a tratti cupe e post apocalittiche, ma poi rotte da un umorismo demenziale degno dei migliori Duke Nukem, con una colonna sonora parecchio intrigante. Il titolo richiede poco meno di otto Giga liberi su disco, una scheda grafica da almeno 2GB, anche se 4GB sono consigliati, ed un processore di fascia bassa, come Intel i3 o compatibile basta e avanza. La localizzazione in italiano è totalmente assente, ma per la tipologia di gioco non se ne sente assolutamente la mancanza. Il titolo offre una esperienza parecchio innovativa, che rende interattiva la conoscenza delle novità della casa. Una formula del tutto nuova, dunque, che, potenzialmente, potrebbe essere utilizzata in seguito da altri. Immaginiamo ad esempio una Square-Enix che crea un piccolo Gioco Di Ruolo gratuito in cui si esplorano delle città, che in realtà offrono contenuti di altri giochi in uscita, ovviamente a pagamento. Divertente, innovativa ed informativa, la formula, ammettiamolo, ci piace decisamente. Non giocarlo, se vi piacciono gli FPS fuori di testa e soprattutto se siete dei fan della tarantiniana Devolver Digital, sarebbe un vero delitto a colpi di fucile.

Devolverland Expo arriva come un fulmine a ciel sereno sui nostri schermi da parte del beffardo Devolver Digital e, è facile ipotizzarlo, resterà nella memoria collettiva della comunità dei videogiocatori molto a lungo. Magari non per aver posto più in alto l’asticella del genere sparatutto in prima persona, a cui peraltro si rifiuta di appartenere, ma per  la sua estrema originalità concettuale, la genialità dell’idea del Marketing Simulator, e per essere lo specchio dei tempi di un’epoca incerta, in cui le fiere di settore sono costrette a chiudere e gli eventi Live e Direct sono ormai l’unico canale pubblicitario per i giochi in arrivo. Un titolo del tutto gratuito che dovete giocare a tutti i costi, specie se amate le opere del texano più texano tra i publisher.

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.

Accessibility Toolbar