Nioh 2 Il discepolo del Tengu Recensione: il giusto DLC

NioH 2

Il primo dei tre DLC previsti dal Season Pass di Nioh 2 è stato recapitato con successo: Il discepolo del Tengu (questo è il titolo del DLC) è realtà, e questa che vi apprestate a leggere ne è la recensione. Una recensione non troppo lunga, non troppo breve. Non troppo diversa da quella del gioco base in realtà. Così come nemmeno Il discepolo del Tengu differisce troppo da Nioh 2, tanto quanto a validità del gameplay, quanto a qualità dell’art direction. E perchè avrebbe dovuto? Il pacchetto Nioh convince ormai da diversi anni gli appassionati di Soulslike nutriti a pane e difficoltà, anzi, pane e tecnicismi dal discepolo (guarda te che ironia n.d.r.) più riuscito di tutti quelli della scuola From Software. DLC inclusi. 

Il discepolo del Tengu Recensione

Nioh 2 Il discepolo del Tengu Recensione: non siamo qui per la storia

Se speravate di vivere un’avventura più story driven di quella di Nioh 2 vanilla siete nel posto sbagliato. Dopo il primo, maldestro, tentativo fatto con il Nioh originale è parso subito chiaro a tutti che non si sale a bordo della canoa giapponese di Team Ninja perchè si vuole ascoltare una storia. E’ il gameplay il cuore spinato e avvolgente di Nioh 2, ed è il gameplay a guidarci nelle missioni di questo DLC: Il discepolo del Tengu. Un gameplay che ne ha fatta di strada, affilando le lame di update in update e proponendo oggi uno stile talmente pulito che si stenta a credere non sia stata Team Ninja ad inventare il genere souls-like. 

La nuova arma introdotta dal DLC, il bastone (bo Composito), è forse la più interessante aggiunta mai sviluppata per un Soulslike; al pari, passatemi il paragone, di quando Capcom pensò “ma sì, diamo una falce attaccata a un bastone ai nostri cacciatori di mostri, e ci piazziamo pure un bell’insetto mangia-essenze sul braccio, così, per ridere”. Ricordiamo che in Nioh 2 padroneggiare un’arma consente di potenziare rami di abilità specifici con move-set aggiuntivi per la stessa, come fosse una classe. Perciò, possiamo coscientemente affermare che la dinamicità e la leggiadria delle movenze garantite da questa nuova classe (ecco che il paragone con il falcione insetto di Monster Hunter assume un senso) non sono eguagliate da nessuna delle altre armi del roster, motivando anche i più restii al cambiamento a darle una chance. Sì, anche voi che usate sempre solo una stance e una mossa ripetuta a oltranza finché il Boss non muore, mi avete sentito bene.

Il discepolo del Tengu Recensione

Ogni movimento, ogni attacco, ogni schivata di Nioh 2 va ponderata, fin dai livelli più elementari, anche durante gli scontri meno arditi. Ora, 120 livelli e la campagna vanilla dopo, sbloccato l’accesso al DLC… non cambia niente, il gioco è sempre quello. Ma allora perché moriamo ancora, e ancora, e ancora? Eccovi lì, pronti a criticare il povero recensore di turno (io n.d.r.) perché voi non siete morti nemmeno una volta in tutto il gioco+DLC. Io sì, e sapete cosa vi dico? Che è stata tutta colpa mia, e mai colpa del gioco. Nioh è il gioco più lontano di tutti dal concetto di difficoltà artificiale. Le sfide proposte dai nuovi (pochi) Yokai, dai nuovi (buoni, ma anch’essi pochi, sigh) Boss e in generale dalla campagna del DLC tutta sono sempre proporzionate al masochismo che motiva noi “bravi ma non troppo”. Noi che il gioco lo finiamo, sì, ma piano piano, un centinaio di tentativi infruttuosi alla volta. Beh, voialtri virtuosi, vediamo allora come ve la cavate con il New Game plus. Il nuovo New Game plus, ovviamente!

Il Sogno del Demone, il vostro nuovo incubo

Il titolo del New Game + di Nioh 2 è Il sogno del Demone. Non dovrebbe stupire, quindi, un tasso di difficoltà enormemente aumentato, sotto forma di dettagli quasi invisibili come finestre di risposta più brevi, animazioni più rapide, o cambiamenti del tutto invisibili agli occhi, come più punti vita donati al nemico, e un output di danni avversario arrotondato (parecchio) per eccesso. Ci sono, poi, modifiche più macroscopiche, come il livello di partenza consigliato fissato a 250 o il riposizionamento di alcuni mostri. Indicatori chiari dell’attenzione posta in un DLC compatto, non esagerato, che finisce in fretta, ma aspira a farsi rigiocare più e più volte in cerca della mossa perfetta, della run no-damage; di un livello di sfida coerente con la campagna principale di Nioh 2, con il costo contenuto dell’avventura e con le aspettative dei giocatori. E scusate se è poco.

La voglia di novità, certo, potrebbe farsi sentire guardando quanto sono ispirati i design dei nuovi Yokai e Boss, e sapendo che ci sono ancore ben 2 DLC in cantiere, pronti… quando saranno pronti. Ma come vi anticipavo all’inizio, il nuovo DLC di Nioh 2, Il discepolo del Tengu, è come questa recensione: non troppo lungo, non troppo breve. Pregno dei contenuti necessari per garantire accessibilità “interessata” da parte dei giocatori più dedicati, quelli a cui Nioh si è sempre, del resto, rivolto. Il costo fissato a soli 9.99€, poi, potrebbe essere il colpo di grazia che serve per convincere anche i più morigerati a passare qualche altra ora nel mondo magico del Giappone Feudale dark-fantasy di Nioh 2. Che oltretutto, ops, è anche lui in forte sconto sul PS Store. Il Tengu deve averci messo lo zampino!

Vive in simbiosi con la sua Switch, segnato da un'infanzia vissuta solo sulle console Nintendo portatili. Persino la sua prima console Sony è stata la portatile PSP, il che è tutto dire. Monta video da quando erano ancora di moda gli AMV su Dragon Ball, e si usava Movie Maker pensando di essere i nuovi Spielberg. Malato di giochi competitivi ed E-sport, ma anche dal lato opposto dello spettro di GDR e Story Driven, pochi titoli si salvano dalle sue spire, e solo perchè ogni tanto deve anche nutrirsi e dormire. Ha scritto questo testo, ma di solito non parla di sè in terza persona. Così, per dire.