Captain America and the Avengers: vendicatori a gettoni!

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L’ultima, scoppiettante scorribanda degli Avengers nell’universo videoludico ha ridestato di colpo emozioni indimenticabili; attimi che sanno di beata adolescenza vissuti gettoni alla mano nei pomeriggi estivi di un 1991 destinato a lasciare un solco profondo nel cuore di tutti i cultori della Marvel.

Mentre il colossale Street Fighter II polverizzava ogni record di incassi e hit micidiali come Sunset Riders gli facevano da adeguato contraltare, il primo videogame interamente dedicato al Dream Team della Casa delle Idee approdava difatti in sala giochi, finalmente pronto a rivendicare le luci di una ribalta che “Cap” e soci avrebbero dovuto senz’altro conquistare molto prima.

Captain America guida la riscossa

Il Captain America and The Avengers della Data East non avrà avuto l’avvenenza estetica del buon vecchio Final Fight o magari la versatilità strutturale di un competitor diretto quale Vendetta, ma vantava comunque spalle abbastanza larghe da rendere adeguata giustizia all’immaginario di riferimento. Ancor prima che dalla riuscita caratterizzazione dei suoi protagonisti, immortalati da sprite sì minuti, ma riccamente definiti, lo spessore del progetto sarebbe in tal senso emerso dalla cura riservata alla ricostruzione dell’universo di gioco.

Lungo i cinque stage costituenti l’avventura, gli utenti potevano in effetti ritrovare molti degli elementi più distintivi delle opere a fumetti, rievocate ora da scenari ispirati agli episodi più iconici della serie, ora dalla puntuale comparsa di villain dal peso storico rilevante. Incrociare avversari come il Mandarino, Ultron, le imponenti Sentinelle o il perfido Teschio Rosso nell’ambito di accese Boss-Battle costituiva senza dubbio uno dei maggior punti di forza dell’intera produzione, a maggior ragione quando l’attivazione degli attacchi speciali a disposizione dei nostri eroi avrebbe evocato in scena altre star del pantheon marveliano come Sub-Mariner, Wasp e Quicksilver.

Avengers uniti!

A rendere del tutto straordinaria una beat’em up run che ciclici segmenti shooter a là Forgotten Worlds conferivano un tono meno ordinario sarebbe quindi intervenuto il supporto di una robusta modalità multiplayer in grado di ospitare fino a quattro utenti in simultanea. In detto contesto il proverbiale spirito di squadra degli Avengers, rappresentati a dovere da Captain America, Iron Man, Visione e Occhio di Falco,  avrebbe logicamente trovato completa celebrazione, spianando la strada a sessioni di gioco tanto esaltanti da sorprendere anche i più navigati aficionado di genere.

A ventinove anni di distanza dal suo debutto Arcade, Captain America and The Avengers appare chiaramente appesantito dal tempo ed è pressoché innegabile che, almeno dal punto di vista tecnico, il gioco sia invecchiato peggio di molti titoli ad esso contemporanei. Sebbene a vederlo oggi si avverta la mancanza di qualche frame in più nelle animazioni degli sprite e il gameplay palesi i limiti di un repertorio di colpi fin troppo essenziale, l’esperienza globale rimane ad ogni modo solida, specialmente se condivisa assieme ad un buon compagno di ventura.

Va pertanto da sé che chiunque abbini al culto del retrogaming una mai sopita passione per le imprese degli Avengers sia necessariamente chiamato a recuperare questa piccola grande gemma, puntando laddove possibile sull’originale versione Arcade oppure, in mancanza di risorse adeguate, sulla meno appariscente, ma comunque gradevole conversione Super Nintendo firmata da MindScape nel 1993.

Nato e cresciuto sulle pagine di Game Republic dove ha diretto per generazioni la sezione Time Warp, Gianpaolo Iglio ama il retrogaming e lo considera una seconda vita. O una seconda amante. Ha scritto un libro sulle avventure Sierra e insegna Game Journalism e Storia del Videogame alla VIGAMUS Academy con Metalmark.