Shigeru si è appassionato al giardinaggio fin da quando era bambino, alimentando il suo senso di scoperta e meraviglia con miriadi di fantasie infantili che soltanto quel particolare periodo della nostra vita è in grado di regalarci, e trascorrendo giornate intere a contemplare piante e insetti nel cortile dietro casa. Shigeru poi studia, cresce, trova un lavoro e inizia ad occuparsi di tutte quelle faccende complesse che riguardano gli adulti, ma riesce a portarsi dietro i ricordi della sua gioventù ed a trasformarli in qualcosa di unico: eh sì, perché il cognome di Shigeru è Miyamoto, e quelle fanciullesche perlustrazioni fra le zone rurali della città dei mille templi le avrebbe in seguito riversate in un gran numero di classici firmati Nintendo, da Donkey Kong a The Legend of Zelda passando per Super Mario, F-Zero e Star Fox. Ma torniamo per un attimo all’orticoltura e ad una certa tech demo sfoggiata per mostrare le potenzialità del GameCube, la console di sesta generazione della casa di Kyoto, durante uno degli ultimi Nintendo Space World: benché tale dimostrazione non sarebbe mai diventata un gioco vero e proprio, alcuni elementi della stessa furono riutilizzati in altri titoli emblematici pubblicati all’alba del nuovo millennio, fra i quali si distinse un bizzarro strategico in tempo reale che ci vedeva impegnati nella raccolta di frutti giganteschi su un pianeta alieno, coadiuvati da un plotone di piccole creaturine dalle peculiari capacità speciali. Ecco pertanto che l’ennesima intuizione del giovane Shigeru prese forma davanti agli occhi dei videogiocatori di tutto il mondo, e Pikmin fu il nome con cui venne presentata. Facciamo un breve riepilogo degli episodi precedenti per poi passare all’assaggio del più recente Pikmin 3 Deluxe.
Pikmin 3 Deluxe: mi hanno circondato!
La trama alla base del primo gioco segue le peripezie del capitano Olimar e del suo rovinoso atterraggio su un corpo celeste sconosciuto, che disperde ovunque i pezzi della nave spaziale sulla quale viaggiava e lo costringe a mettersi al comando di un esercito di Pikmin per cercarli: come già anticipato, questi ultimi sono una sorta di piantine antropomorfe i cui poteri cambiano a seconda del colore e aiutano il giocatore a sconfiggere i nemici, raccogliere tesori, produrre altri Pikmin e, in generale, a sopravvivere negli strampalati livelli di taglia extra large nei quali siamo stati catapultati. La missione viene inoltre complicata dalla tossicità dell’atmosfera per Olimar, di conseguenza avremo soltanto 30 giorni di tempo (non reale) per completare il rocambolesco autosalvataggio o soccomberemo. Da principio, la critica fu entusiasta ma il pubblico sembrò esitante ad accogliere questa nuova proprietà intellettuale Nintendo, così lontana dagli standard di difficoltà “family friendly” malgrado l’aspetto puccioso dei simpatici Pikmin e dei loro nemici, ma pian piano intorno al titolo si costruì uno zoccolo duro di estimatori che tributò i giusti onori all’inedita opera di Miyamoto. Qualche anno più tardi arrivò un sequel, Pikmin 2, nel quale il protagonista e il suo compare Louie facevano ritorno sul pianeta dei microscopici vegetali alla ricerca dei rari “tesori” nascosti sopra e sotto la superficie, nel tentativo di ripagare i debiti maturati dalla loro compagnia. Il secondo capitolo di Pikmin fu ancor più elogiato dalle testate giornalistiche per le numerose rifiniture alle meccaniche di gioco e all’interfaccia utente, per la longevità migliorata e per l’aggiunta di nuove modalità dedicate a più giocatori.
Purtroppo però, anziché rappresentare il trampolino per un numero indefinito di iterazioni successive, Nintendo fece prendere una lunga pausa al franchise, lasciando a Miyamoto il compito di rassicurare le platee videoludiche circa lo sviluppo di un eventuale terzo episodio, che prima o poi avrebbe visto la luce. Da allora trascorsero ben nove rivoluzioni terrestri finché, nel 2011, Pikmin 3 venne ufficialmente rivelato nel corso della conferenza Nintendo all’E3 di Los Angeles e rilasciato nel 2013 sulla sfortunata Wii U, dove a fronte dei consensi ottenuti non riuscì ad ottenere un significativo successo commerciale per colpa dell’esiguo bacino di utenza della console. E poi, quando del titolo si persero nuovamente le tracce escludendo un mediocre spin-off (Hey! Pikmin) per Nintendo 3DS, un annuncio (quasi) a sorpresa nel torrido agosto appena passato svelò che i progetti legati agli eclettici Pikmin erano tutt’altro che dimenticati, e che Pikmin 3 Deluxe era in dirittura d’arrivo: con Nintendo Switch che oggi fa registrare ben altri volumi di vendita, sembra proprio arrivato il momento di ricordare ai giocatori di tutto il mondo le frenetiche e soddisfacenti dinamiche di uno dei più bislacchi RTS mai concepiti. Perciò, che siate veterani della saga o non ne abbiate mai sentito parlare fino a questo momento, preparatevi ad immergervi in un microcosmo in miniatura vivace, simpatico e brutale in egual misura… magari in compagnia di un amico!
Ho un brutto presentimento…
Pikmin 3 Deluxe si apre sugli abitanti del pianeta Koppai che stanno attraversando una profonda crisi: le loro necessità hanno quasi completamente prosciugato tutte le risorse naturali e così, in un ultimo e disperato tentativo, vengono varate una serie di missioni spaziali finalizzate all’esplorazione di nuovi mondi da depred… cioè, dai quali attingere cibo e acqua per i koppaiani, trovando infine il candidato ideale in un astro distante svariate migliaia di anni luce che ribattezzano PNF-404. Viene quindi inviata un’astronave con a bordo il comandante Charlie, Alph e Brittany per raggiungerlo, ma un problema tecnico imprecisato la fa schiantare durante la sequenza di atterraggio ed i tre si separano l’uno dall’altro: confusi, disorientati e smarriti nel bel mezzo di una letterale terra incognita (per loro almeno, dato che i veterani l’hanno già visitata più volte), gli esploratori faranno in breve la conoscenza dei Pikmin e impareranno a sfruttarne le differenti abilità, che torneranno utili tanto per assolvere ad un discreto quantitativo di incarichi quanto per fronteggiare le creature ostili in cima alla catena alimentare degli esserini arborei, con l’obiettivo finale di radunare la squadra, scovare il maggior quantitativo di cibo possibile e recuperare tutti i pezzi mancanti della nave prima di fare ritorno a Koppai.
I giorni su PNF-404 sono gli unici momenti in cui possiamo andare in giro liberamente, perché i predatori notturni sono troppo feroci per essere affrontati, dunque qualsivoglia attività deve essere svolta tra le 7 del mattino e le 7 di sera: il numero di giornate a disposizione per la nostra missione è direttamente proporzionale al succo che saremo riusciti a estrarre dai giganteschi frutti sparsi per il pianeta, fino a un massimo di 99. I personaggi possono radunare i Pikmin intorno a loro, scaraventarli verso gli oggetti con cui vogliamo che interagiscano o i nemici da assaltare, e farli caricare in massa per abbattere barriere architettoniche particolarmente coriacee, tutte azioni che permettono di risolvere i numerosi puzzle che incontreremo lungo il cammino. L’importante è ricordarsi di completare tutto ciò che dobbiamo fare prima del calar del sole, perché tutti i Pikmin che resteranno fuori dalle loro caratteristiche “cipolle” dopo le 7 di sera verranno irrimediabilmente divorati dalla fauna crepuscolare, e noi con loro qualora fossimo così incauti. Oltre al tipo, riconoscibile da forme e colori distinti, le piantine bipedi possiedono anche tre livelli di maturità, acquisibili mediante un nettare speciale, che aumentano di conseguenza l’efficacia delle loro virtù.
Con un titolo come Pikmin 3 Deluxe, è lecito aspettarsi qualche innovazione su Switch rispetto all’originale su Wii U, e infatti questa versione racchiude il gioco base più tutte le missioni supplementari rilasciate all’epoca sotto forma di DLC, come pure la possibilità di cimentarsi in queste ultime e nella campagna principale insieme ad un secondo giocatore in locale, la presenza di missioni secondarie esclusive dedicate ad un paio di facce conosciute che nel 3 rivestivano soltanto un ruolo marginale, difficoltà aggiuntive per veri masochisti e un nutrito assortimento di migliorie sia a livello estetico che di gameplay capaci di solleticare anche l’interesse di quanti hanno già avuto modo di provarlo sulla precedente console Nintendo. Inoltre, possiamo aspettarci qualche altra sorpresa dopo aver raggiunto i vari finali disponibili che stimolerà la voglia di continuare a giocare.
L’uscita di Pikmin 3 Deluxe è fissata al prossimo 30 ottobre, giusto in tempo per Halloween: nonostante non sia quel famigerato quarto episodio che i fan agognano da tempo, la sua pubblicazione servirà a richiamare l’attenzione che un gioco simile ha da sempre meritato, e potrebbe perciò rivelarsi la spinta necessaria a sancire il definitivo successo dei Pikmin. Per una disamina più esaustiva del titolo non vi resta che aspettare la nostra recensione, ma già da ora posso tranquillamente assicurarvi che il gioco non ha risentito affatto dello scorrere del tempo, e che i ritocchi apportati sono riusciti soltanto a migliorarlo. E ora scusate se mi congedo in tutta fretta, ma quelle fragole giganti non si raccoglieranno di certo da sole!