I giochi di corse basati sui kart si rivolgono specialmente alle famiglie, imponendosi nel mercato come squisiti party game da giocare comodamente nel salotto della propria abitazione. Mario Kart e Crash Team Racing – e timidamente anche Sonic – hanno fatto scuola a tantissimi prodotti che nel tempo provarono, fallendo miseramente, ad emulare il successo ottenuto dai due “signorotti” nominati poc’anzi. Questo genere ha imbastito delle basi ludiche solide come il cemento, optando per un gameplay che potremmo definire addirittura canonizzato, dei pilastri fondamentali che trasformano un normalissimo racing, in un kart-game. Il sottoscritto non può negare che questo genere videoludico possa riservare svariate ore di divertimento, soprattutto dopo aver divorato la propria anima con un titolo come Mario Kart Wii, merito soprattutto di contenuti ottimi.
Ma forse, un titolo come Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix non può godere della stessa mole di contenuti, seppur abbia – col beneficio del dubbio concessogli – tutte le carte in regola per essere un rispettabilissimo kart-game. Come avrete sicuramente intuito, si tratta di un videogioco su licenza, prodotto dalla Nickelodeon mettendo in primo piano i propri prodotti televisivi in un titolo sviluppato da GameMill Entertainment, il quale ha già lavorato sul primo capitolo della serie. Dopo averlo giocato in maniera approfondita, esplorando ogni contenuto che ha da offrire, siamo finalmente pronti per parlarvene in questa nuova recensione.
Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix: un seguito poco coraggioso.
Se vi aspettavate di trovare una modalità storia o addirittura, una carriera capace di coinvolgervi in quel di Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix, allora consigliamo subito di abbassare le vostre aspettative. Il seguito sviluppato da GameMill punta tutto in un giocatore singolo pacchettizzato su più modalità come il suo predecessore, avventurando gli aspiranti piloti nel Gran Premio Slime, il cui nome lascia poco spazio all’immaginazione. Al suo interno abbiamo trovato ben otto campionati divisi in quattro gare ciascuno, ognuno dei quali potrà essere affrontato nei tre livelli di difficoltà disponibili. Possiamo assicurarvi che nonostante possa sembrare allettante affrontare i campionati ad un livello di difficoltà superiore, affrontando un’intelligenza artificiale più aggressiva, il pilastro portante dell’esperienza giocatore singolo si esaurisce nel giro di un paio d’ore, rendendo quasi effimera la presenza di una modalità che avrebbe potuto offrire un’esperienza di gioco più ricca. Ma non finisce qui: nel giocatore singolo troviamo altre modalità che tornano anche in questo seguito, con qualche piccola novità a seguire. Subito dopo aver affrontato i campionati, troviamo la gara libera, che non necessita di presentazioni, e altre modalità più soddisfacenti come il giro a tempo, dove poter affinare le abilità da pilota nei giri cronometrati e battendo i consueti fantasmi, ottenendo infine una classificazione. Ma i contenuti più sostanziosi per il nostro stomaco da videogiocatore arrivano con la modalità Sfida e Arena.
In modalità sfida, il giocatore troverà pane per i suoi denti in varie sfide proposte dal gioco impersonando uno dei protagonisti delle varie serie di proprietà di Nickelodeon, in prove diversificate e realizzate ad hoc per garantire una diversificazione di tali contenuti. Ciò nonostante, la semplicità con cui si possono portare a termine ciascuna delle sfide disponibili, toglie al giocatore la soddisfazione ricavata dal loro completamento, trasformando un potenziale contenuto soddisfacente in un allungamento di ore di gioco del giocatore singolo. Infine, a completare questo calderone single-player, troviamo la modalità Arena, divisa in due categorie: tutti contro tutti e il controllo della spatola d’oro. La prima si comporta come un normalissimo deathmatch, dove il giocatore dovrà raccogliere gli oggetti speciali sparsi in giro per l’arena ed effettuare il maggior numero possibili di eliminazioni entro lo scadere del tempo. Il controllo della spatola d’oro, è una piccola variante, ma in sostanza non si differenzia in alcun modo dalla prima modalità Infatti, apparirà nell’arena una spatola d’oro, tutti i piloti dovranno catturarla e/o rubarla agli avversari e mantenerla in proprio possesso fino allo scadere del tempo, in modo tale da siglare un punto, fino a totalizzarne tre e vincere la gara. Fatta dunque la dovuta introduzione al giocatore singolo, la proposta single-player di Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix non ci ha affatto soddisfatti, poiché abbiamo letteralmente consumato i contenuti nel giro di poche ore, nonostante una buona rigiocabilità che però, non giustifica affatto un’offerta contenutistica a dir poco povera. Se pensiamo al target di riferimento, ossia ad un pubblico d’età minore, abituato a divorare il videogioco anziché assaporarlo con gusto, troverà nel prodotto di GameMill un’esperienza incapace di soddisfare il singolo individuo. Eppure, si presenta come un prodotto valido se proposto come party-game, merito soprattutto della presenza del multigiocatore locale fino a quattro giocatori, trasformandosi in un videogioco senza ombra di dubbio godibile nelle serate in famiglia o tra amici.
Slime ovunque!
Come lo è stato per il primo capitolo, anche Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix basa parte della sua esperienza racing su un singolo elemento: lo slime. Questo liquido gelatinoso verde, ricopre tutte le piste disponibili nel gioco per brevi tratti, dal quale il giocatore può acquisire maggiore velocità mediante l’utilizzo del turbo. Rispetto al suo predecessore, questo seguito non cambia la sua formula ludica, proponendo un’esperienza di gioco più o meno aggiornata puntando sulla rifinitura del sistema di guida, decisamente più arcade e a tratti fin troppo somigliante a quella vissuta già in Crash Team Racing Nitro-Fueled. Troviamo le consuete meccaniche dei kart-game, tra cui le casse con oggetti utilizzabili, derapate a non finire e il turbo che ci garantisce quella marcia in più durante la gara. In aggiunta al gamplay però troviamo finalmente la possibilità di realizzare un team ben assortito con altri personaggi sbloccati, in primis troviamo il ruolo del capo, occupato da un’abilità speciale – la quale si ricarica durante la gara – che ci permetterà di affrontare gli avversari con un’arma extra. A seguire tale ruolo, troviamo altri due personaggi negli slot assegnabili, il cui compito è quello di attivare delle abilità capaci di penalizzare gli avversari o di offrire diversi benefici al giocatore, come una pallina extra, turbo acquisito ad ogni collisione e così via. Sotto questo punto di vista, GameMill ha compiuto un discreto passo in avanti, permettendo al giocatore di personalizzare il proprio team prima di iniziare un campionato e di scegliere i benefici che più si adattano al suo stile di gioco.
Come avrete intuito sicuramente, parliamo di un videogioco su licenza, i cui personaggi presenti al suo interno fanno parte di una proprietà di Nickelodeon. Marchi come SpongeBob Squarepants, Rugrats, Le Tartarughe Ninja e così via, già protagonisti del predecessore di questo kart-game, sono stati affiancati da nuove serie televisive come Avatar: The Last Airbender, le quali arricchiscono l’ampio roster di personaggi presente nel titolo, di cui potremo utilizzare però in maniera attiva solo una manciata di piloti. Questi personaggi non saranno disponibili sin da subito, poiché sarà velatamente richiesto di completare diversi eventi, campionati, sfide per sbloccarli e renderli finalmente utilizzabili. Inoltre, si aggiunge la possibilità di personalizzare ogni singolo kart nelle prestazioni, attraverso modifiche piuttosto essenziali che vanno a ritoccare velocità, maneggevolezza, turbo e infine derapata, starà al giocatore equilibrare tali parametri per ottenere una vettura pressoché equilibrata e addirittura perfetta. Ogni modifica con cui potenzieremo il nostro bolide, sarà acquistabile nel negozio presente nel menù principale, scambiando la valuta accumulata nelle gare per ottenere personalizzazioni sempre migliori. Il gameplay di Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix pecca di coraggio, accontentandosi di proporre meccaniche già viste senza migliorarle ulteriormente o variandole con pizzico di personalità, riuscendo sì ad intrattenere, ma sacrificando il divertimento dopo una manciata di ore.
Appena uscita dal meccanico!
Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix offre una discreta selezione di circuiti, seppur siano stati abbelliti da un – leggermente – rinnovato comparto grafico che ne accentua la palette dei colori, resa più vivace anche da un comparto di luci alquanto discreto. Rispetto al suo predecessore dunque, risulta piuttosto migliorato sotto il profilo tecnico, mantenendo una prestazione solida nel frame rate con sessanta fotogrammi al secondo, definendo un’esperienza di gioco fluida e pulita. Meno accattivante è il comparto grafico che è impoverito di dettagli e i modelli dei personaggi non sono poi così definiti come ci saremmo aspettati dall’eventuale progresso di un seguito. L’interfaccia vede un netto miglioramento e i comandi sono piuttosto semplici da apprendere, poiché prevedono poche interazioni col gameplay stesso. Anche il sistema di guida risulta essere accessibile a qualsiasi mano, poche variabili da tener conto ed un’impostazione arcade che semplifica la fruizione del prodotto, capace anche di offrire un buon livello di sfida qualora si decidesse di giocare con uno stile hardcore. Infine, il titolo si presenta al nostro cospetto con una localizzazione italiana, un elemento inaspettatamente importante se consideriamo il target per cui viene distribuito.
In sintesi, Nickelodeon Kart Racers 2 Grand Prix si presenta come un prodotto sicuramente adatto al party game in famiglia, ma incapace di soddisfare il palato del singolo giocatore alla ricerca di un’esperienza racing che lo sappia coinvolgere. Tuttavia, parliamo di un prodotto rivolto ad un pubblico estremamente diverso da quello a cui siamo consueti rivolgerci, ed è un bene, poiché per merito di una modalità multigiocatore locale, organizzare le partite in famiglia potrà essere sicuramente una gioia in fin dei conti. Eppure, non riusciamo a chiudere un occhio dinanzi un’esperienza in giocatore singolo decisamente povera, che tenta di offrire una discreta varietà ma fallendo nell’intrattenimento, quest’ultimo consumatosi nel giro di pochissime ore. E neppure basta un gameplay piuttosto solido a cui manca il coraggio di proporre quella meccanica capace di renderlo distinguibile dai suoi colleghi. Si tratta dunque dell’ennesimo videogioco prodotto su licenza il quale ci ha fatto venire più voglia di dimenticare serie come SpongeBob Squarepants, Rugrats, Tartarughe Ninja anziché provare nei loro confronti un amore incodinzionato.