Immortals Fenyx Rising Provato: secondo round con le divinità di Ubisoft

Immortals Fenyx Rising

Immortals Fenyx Rising ormai è un titolo che dovrebbe risultarvi piuttosto noto: una IP completamente inedita, che approderà su tutte le console a disposizione sul mercato (e su PC) nei primi giorni di dicembre 2020. Lo scorso settembre 2020 Ubisoft ci permise di provare una prima volta il suo titolo; negli scorsi giorni siamo riusciti a fare il bis, con un nuovo evento organizzato in streaming. È stata un’occasione preziosa, perché se prima eravamo dubbiosi su determinati aspetti del titolo o sulle sue potenzialità all’interno di un mercato ormai saturo di open world, questa volta ci siamo dovuti ricredere. Immortals Fenyx Rising non solo diverte, ma potrebbe anche funzionare dal punto di vista economico e delle vendite. Vediamo insieme cosa c’è di nuovo, allora.

Tutte le regioni degli Dei

Immortals Fenyx Rising sarà un videogioco fantasy incentrato sulla mitologia greca: questa “fusione” ha permesso ad Ubisoft di inserire personaggi esistiti o immaginari, divinità e interi luoghi all’interno di una mappa open world inventata di sana pianta. La Grecia di Immortals Fenyx Rising quindi non è quella di Assassin’s Creed Odyssey, per esempio, e in fondo va bene così perché tutto ciò che vedremo (e vedrete) sarà inedito, pur con quella familiarità di fondo (delle conoscenze, delle situazioni, dei miti) che garantirà già di suo un senso di appagamento.

Immortals Fenyx Rising, ora possiamo dirlo, presenterà una mappa open world articolata in sette diverse regioni, al centro delle quali sarà ospitata la Sala degli Dei, cioè l’hub principale. Tenete a mente questo dettaglio, perché più avanti vi torneremo. Ci preme ora sottolineare quale sia la struttura complessiva del titolo: ognuna delle sette regioni è interamente dedicata ad una divinità principale dell’Olimpo greco. Non solo: nemici, personaggi, presenze, luoghi e biomi sono tutti dedicati a quel dio. Adesso si intuisce, dunque, perché nel nostro primo provato di Immortals Fenyx Rising avevamo visitato solo luoghi che ospitavano congegni meccanici: era la regione di Efesto, dopotutto, fabbro degli dei. E dunque, spaziando concettualmente, di un vero e proprio inventore.

 

Nel nuovo provato, Ubisoft ci ha permesso di esplorare due intere regioni che non avevamo mai visto: il giardino dell’eterna giovinezza di Afrodite (i nomi italiani dovrebbero essere definitivi, tuttavia potrebbero subire cambiamenti) e la regione di Ermes, messaggero degli dei. Saranno anche i primi luoghi che al day-one il giocatore potrà esplorare liberamente, proseguendo all’interno della narrazione principale: dunque a conti fatti abbiamo vissuto in compagnia di Ubisoft le prime sei ore di gioco al completo. Dato che ci sono bastate a stento per vedere tutto ciò che solo le prime due aree avevano da offrire, è possibile ipotizzare la durata complessiva dell’intero gioco: ammettendo un 3-4 ore per regione (senza correre e senza sviscerare al 100% tutti i segreti), Immortals Fenyx Rising potrebbe vantare la bellezza di 30 ore solo nella narrazione principale, end-game escluso. Che non sono affatto poche; analizzeremo con dovizia di particolari questo aspetto in sede di recensione.

Le missioni di Immortals Fenyx Rising

Benché dal punto di vista artistico e narrativo Immortals Fenyx Rising cerchi (riuscendovi) una sua originalità, è innegabile che il resto della sua struttura appaia estremamente conservativa. Per esempio, la progressione è legata all’avanzamento di una trama articolata in missioni principali. Vi sono ovviamente altre cose da fare, segreti da scoprire e cose da vedere: tuttavia per andare avanti bisogna seguire le cosiddette “main quest”, e volendo (ma lo sconsigliamo e lo sconsiglieremo) si potrebbe ignorare tutto il resto.

Queste missioni non sono particolarmente originali, ma ci pensa la narrazione spiritosa e accattivante a compensare lo squilibrio. Per esempio, nella regione di Ermes dovevamo guidare il protagonista alla ricerca di alcuni oggetti magici e pezzi di equipaggiamento base, che poi torneranno utile per tutto il gioco; la prima regione è in fin dei conti un immenso tutorial dalla durata di alcune ore, scelta comprensibile per mettere ai nuovi arrivati di prendere confidenza con le meccaniche e con il mondo di gioco. La situazione è migliorata un po’ nella regione di Afrodite, perché non sempre le soluzioni adottate dagli sviluppatori si sono rivelate scontate. Per aiutare la dea abbiamo iniziato a svolgere una serie di incarichi, tutti sufficientemente variegati; di tanto in tanto ovviamente la nostra attenzione è stata catturata anche dalle altre possibilità del mondo circostante.

Immortals Fenyx Rising

Per esempio, il giocatore può dedicarsi (se vuole) ad attività secondarie molto simili ad achievement: cacciare un determinato numero di animali selvatici, trovare degli oggetti, eseguire delle azioni in un certo modo. I punti spesi permettono di potenziare il proprio equipaggiamento, sbloccare personalizzazioni, e migliorarsi in alcuni aspetti. Nulla è mai davvero fondamentale, soprattutto ai livelli di difficoltà facile e normale; ma questi dettagli possono invece fare la differenza ai livelli di difficoltà più elevati.

La sala degli Dei e i potenziamenti

Uno dei luoghi che ci ha colpito di più, nel nostro nuovo provato di Immortals Fenyx Rising, è stato la Sala degli Dei; si tratta di un vero e proprio HUB dove il giocatore è sempre al sicuro, e dove torneranno a vivere gli dei salvati dalla vendetta di Tifone. L’area è importantissima perché, privi di essa, non potrete migliorare il vostro alter ego. Fenyx, infatti, può essere potenziato dal punto di vista di praticamente qualsivoglia aspetto, nonché personalizzato con skin e accessori esclusivi (alcuni dei quali non sono soltanto estetici, ma garantiscono dei bonus passivi e attivi).

Un esempio per togliersi ogni dubbio: la resistenza, o stamina. Si tratta della barra che consente al protagonista di nuotare, di volare e di arrampicarsi su montagne elevate senza cadere e schiantarsi al suolo. Senza stamina non è possibile neppure correre a grandi velocità. Ora, inizialmente Immortals Fenyx Rising garantisce una barra base, ma dalla Sala degli Dei è possibile spendere determinati oggetti raccolti nel mondo di gioco per potenziare questo e altri aspetti.

Immortals Fenyx Rising

Lo stesso discorso vale per l’albero delle abilità, legato alla raccolta di un altro collezionabile: le monete di Caronte. Con tante monete potrete sbloccare abilità davvero potenti, mosse da utilizzare in combattimento contro ogni tipo di nemico: lo scatto con scudo di Atena, oppure le lance di Ares, il Martello di Efesto, e via dicendo. Qui la meccanica action di Immortals Fenyx Rising esige tutta l’attenzione per sé, e il titolo diventa frenetico, violento ed estremamente appagante; del resto, negli scontri con i boss, queste abilità potranno davvero fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.

Vi stiamo raccontando, ovviamente, solo alcune delle cose che potrete fare presso la Sala degli Dei: anche noi aspettiamo la versione completa per dare un’occhiata a tutto il ben di Dio che abbiamo scorto lì. Tanto per anticiparvi ancora qualcosa, vi sarà un calderone per mescolare i frutti raccolti dal mondo di gioco e creare pozioni. Queste boccette di essenze doneranno salute e stamina in ogni momento, ma garantiranno anche bonus all’attacco e alla difesa, garantendo quindi una certa profondità RPG alla produzione di Ubisoft.

Spazio per miglioramenti?

Immortals Fenyx Rising appare già da ora una produzione molto valida sotto un numero elevato di aspetti: questo non vuol dire che non vi sia comunque spazio per miglioramenti. Abbiamo notato, per esempio, un certo tipo di approccio ai dungeon, che inizialmente sembrano freschi e interessanti, salvo poi ripresentare meccaniche già viste in quelli precedenti. Ovviamente si tratta di impressioni basate sulle prime ore di gioco: è anche possibile che nella versione definitiva la varietà sia stata adeguatamente tenuta in considerazione.

Anche la fruizione dell’intera produzione si basa su una struttura a conti fatti conservativa: il mondo di gioco è open world, ma per accedere alle singole aree bisogna seguire un percorso predeterminato; all’interno delle singole regioni bisogna poi dedicarsi alle missioni principali in un certo ordine per sbloccare le successive, e così via. Sistemi di equipaggiamento e potenziamenti sono debitori di quanto visto in anni precedenti su RPG meno profondi o su Assassin’s Creed da Origins in poi.

Molti altri dettagli sono invece perfetti già da ora. La direzione artistica, ad esempio: Immortals Fenyx Rising è spettacolare da vedere e da sentire, tra l’altro anche grazie ad un ottimo doppiaggio in lingua italiana; la solita localizzazione di alta qualità targata Ubisoft, per fortuna. Anche lo stile con cui è stata resa questa mitologia greca mista al fantasy convince, anche se non necessariamente potrebbe piacere a tutti a causa del look cartoonesco complessivo. Va infine annotato quanto segue: manca ancora più di un mese al lancio del titolo per tutte le console di attuale generazione e su next gen. Ciò significa che vi è tempo per limare qualsiasi imperfezione: cosa che ovviamente ci auguriamo.

Immortals Fenyx Rising non ci ha ancora convinti del tutto, ma è un titolo che va innegabilmente tenuto d’occhio e che possiede innumerevoli frecce al proprio arco. I principali dubbi che nutriamo riguardano la struttura conservativa dell’intera produzione, la linearità che potrebbero rivelare le missioni principali e secondarie, e la poca varietà dei nemici. Ma tutto il resto, come avete avuto modo di leggere, è davvero promettente: direzione artistica, doppiaggio in lingua italiana, bilanciamento tra meccaniche action ed RPG, da ultimo un mondo open world vivo e divertente da esplorare. Torneremo a parlarvene non appena ne avremo la possibilità.

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.