Avete mai sentito parlare di Bright Memory? Gli amanti della piattaforma Steam e soprattutto chi predilige gli FPS, sicuramente almeno di nome conosce questo titolo. Bright Memory è un videogioco creato prettamente da una sola persona, qualcosa che abbiamo già potuto vedere con titoli del calibro di Minecraft, quindi ormai sappiamo che è qualcosa di assolutamente fattibile. Oltre lui, ovvero Zeng Xiancheng, c’è stato anche il suo studio a dare una mano, di nome FYQD-Studio. Sulla piattaforma online di Steam, la sua versione PC, della durata di circa 30/40 minuti, ha permesso ai giocatori di poter mettere mano sul progetto nelle sue fasi embrionali e di contribuire alla sua crescita. Siamo stati davvero lieti di poter vedere che, una volta lanciato sul mercato, Bright Memory abbia ricevuto così tanti feedback positivi da permettere a FYQD-Studio di lavorarci ulteriormente.
Durante l’Inside Xbox di maggio infatti, il mondo ha visto un gameplay trailer su un gioco molto simile all’FPS asiatico. Questo perché, da piccolo progetto che era nel 2019, è diventato un vero e proprio titolo per next-gen. Con il nome di Bright Memory Infinite la breve storia di Shelia è stata modificata e migliorata per permettere al titolo di non essere più solo una demo, ma una vera e propria punta di diamante per Xbox Series X. Sfortunatamente, in questa recensione non possiamo parlarvi dei combattimenti mozzafiato che abbiamo potuto vedere nel trailer di Bright Memory Infinite. Questo perché il titolo uscirà nel 2021. Un vero peccato, ma… per addolcire l’attesa è uscita una versione del suo prototipo, Bright Memory, che è stato ottimizzato per poter girare sulla console Microsoft di nona generazione. Noi di Gamesvillage abbiamo avuto la possibilità di giocarlo e questa è la nostra recensione a riguardo. Impugnate la vostra spada laser e il mitra, noi vi aspettiamo dopo il boss finale. Buona lettura!
Da dove si comincia?
La prima informazione che abbiamo riguardo a al titolo è la sua sinossi su Steam che afferma: “Bright Memory è una fusione fulminea tra i generi FPS e azione”. In questa frase sono rappresentati i generi principali che ritroveremo una volta avviata la partita. Nonostante sia ottimizzato per Xbox Series X, il gioco funziona ancora come se fosse su PC. Questo vuol dire che, una volta davanti al menu, avrete il cursore del mouse per muovervi. È un problema? No, ma ci dovrete fare l’abitudine. Poi c’è sempre da aggiungere che, se stiamo giocando con una console è molto probabile che avremo anche un televisore. Ammettiamo che su un 40 o 50 pollici comincia ad essere un’impresa andare da una parte all’altra dello schermo. Una volta settate le vostre preferenze nelle impostazioni, tra cui c’è una vasta scelta di elementi grafici da aggiungere o meno per condire e personalizzare l’esperienza, si parte immediatamente con il botto. E non stiamo scherzando. I primi minuti di Bright Memory incarnano perfettamente il suo stile e, per i più appassionati, iniziano già a lanciare dei primi segnali abbastanza intuibili. Segnali che, se vogliamo dirla tutta, sono apprezzabili da chi ha persino una cultura misera del medium videoludico. Stiamo parlando di vere e proprie citazioni ad altre opere. È plagio? No, assolutamente no. Ma è un ottimo tributo se pensate che questo titolo era solo un progetto al nascere e che, quindi, non possedeva una trama troppo intricata, proprio a causa delle sua breve durata.
Bright Memory cita molti titoli famosi
Sin da subito quindi non avremo tempo per chiederci cosa sta succedendo. Sappiamo solo il nome di Shelia, la nostra protagonista. Lei indossa un’armatura robotica che potrebbe ricordare i classici esoscheletri sci-fi, atti a potenziare le capacità umane. Una corazza che copre poco e mostra molto, ma che protegge abbastanza. Qualcosa del genere, per chi è appassionato di FPS potrebbe aver già innescato il ricordo di Crysys. Ebbene sì, uno dei titoli maggiormente citati è proprio l’opera di Crytek, sia per il vestiario che per l’impronta dell’HUD davanti a noi e per varie schermate che ci appaiono come se stessimo indossando un visore cibernetico.
Oltre a possedere un’interfaccia diegetica che colpisce con i propri colori ed errori durante i vari impatti e danni che subiremo, Bright Memory gioca con la nostra cultura videoludica anche con un altro segnale sull’HUD: le combo. Per gli amanti di Devil May Cry, questi numeri che salgono e queste lettere sempre più colorate, dimostrano il livello che raggiunge a loro performance in combattimento e ne accrescono il valore. È inoltre presente a fine livello, solo uno ricordiamo, anche una tabella con tutte le statistiche ella partita appena terminata. Per gli speedrunner sarà parecchio divertente vedere in quanto tempo riusciranno a completare il gioco. Un altro bel tributo che ci sentiamo di dovervi accennare è stato fatto a God of War e alla saga di Dark Souls. Per l’opera di Miyazaki non si tratta solo di una piccola citazione. Possiamo trovare lo stile soulslike in maniera più sottile nelle sembianze dei boss; ma anche per un piccolo falò che dovremo accendere con tanto di scritta e font uguali all’originale.
Dalle origini di Bright Memory alla nascita di Infinite
La storia dietro Bright Memory è davvero interessante e dona quasi speranza anche agli sviluppatori più emergenti. Si era deciso di creare un gioco che potesse essere immesso sul mercato ad un prezzo basso ed accessibile. Una demo che serviva per tastare il terreno, trovare degli appassionati e cercare e successivamente, tramite crowdfunding, svilupparle il titolo per intero. Vedendo la strada fatta da Bright Memory è palese la vittoria del team di sviluppo, ma ovviamente le paure erano sempre all’ordine del giorno prima che subentrasse Microsoft. È stato possibile poi prendere spunto dall’idea principale di Bright Memory: Episode 1 e di andare a migliorarlo sempre di più. Il gameplay con tutti quei dettagli e particolari non sarebbe cambiato di molto mentre la storia, le ambientazioni e gli scenari sarebbero stati rielaborati e rifiniti per adattarsi al nuovo tema di Bright Memory Infinite. Queste le parole di Zeng Xiancheng:
“Da qui in poi, non svilupperò più Bright Memory: Episode 1, ma ho intenzione di aggiungere regolarmente nuove funzionalità. Una volta completato lo sviluppo di Bright Memory Infinite, verrà distribuito come gioco separato, ma coloro che hanno lo già acquistato riceveranno uno speciale coupon di sconto prima del suo lancio.”
Bright Memory è ottimizzato… che significa?
Ora però la domanda lecita è… su Xbox cosa cambia? I titoli ottimizzati per le due nuove console Microsoft hanno qualcosa in più rispetto a quelli senza il logo specifico X|S. Questo significa che Bright Memory raggiunge i 60 fps con una risoluzione 4K che, grazie alla visuale in prima persona, dona un livello di immersività tale da perdersi nei vari combattimenti e puzzle ambientali. I mostri e i boss hanno dei particolari che attirerà molti amanti del genere fantasy, mentre le armi e le abilità che si possono sbloccare faranno gola sia a chi è appassionato di genere sci-fi che di speedrun. In pratica il paradiso per chi lo stava aspettando su console. Inoltre, con l’ottimizzazione X|S, Bright Memory ha tempi di caricamento davvero brevi che vi permettono di non perdere il ritmo durante le fasi più action.
In conclusione, possiamo dire che non è il Bright Memory che stavamo aspettando. Ci sono dei problemi con il caricamento delle texture di alcune parti e delle zone di gioco risultano ardue da superare durante le orde dei nemici. Questo problema si lega alle poche spiegazioni che riceviamo per capire da che parte andare. Confusionarie all’inizio ma che poi diventano pian piano più comprensibili, solo verso la fine. Nonostante il gameplay divertente e spettacolare, il titolo risulta stranamente macchinoso per alcuni aspetti e resta prettamente godibile più su PC che su console. Essendo un FPS sarebbe più facile e naturale provarlo con mouse e tastiera, ma questo aspetto non va a lenire l’ottimo lavoro del controller Xbox che ha tentato in tutti modi di farci sentire meno sottopressione in assenza delle altre periferiche. Il grilletto è sensibile e vibra al nostro tocco, con lo stesso ritmo dei colpi che spariamo: un tocco di stile che abbiamo davvero apprezzato.
Per il resto però siamo rimasti abbastanza demoralizzati dalla breve durata dell’esperienza. Questo forse il punto a sfavore che ci colpisce nelle emozioni e che fa più male. In altre parole, abbiamo voglia di continuare a giocare a Bright Memory. Una demo non ci è bastata. Noi vogliamo Infinite. Per quello bisognerà attendere il 2021, ma intanto, per chi sta già fremendo all’idea di giocarci e per gli appassionati provenienti da PC, l’idea di poter acquistare Bright Memory: Episode 1 a soli 8 euro e riceverlo anche ottimizzato sulla nuova Xbox Series X|S, può davvero fare la differenza in questo periodo di stasi.