Nel corso della stesura di questa recensione, Temtem su PS5 mi ha colpito con un’intensità che non ritenevo possibile. Dopo anni di Pokémon, con tutti gli alti e bassi possibili per una serie e un genere che GameFreak e Nintendo hanno stiracchiato oltre ogni possibile limite, pensavo di aver visto tutto. Mi sentivo un veterano, un superquattro, alzavo le sopracciglia con fare compito ogni volta che sentivo nominare Temtem e mi dicevo: “non ora, può aspettare”. Poi, arriva PS5, e con essa mi viene data l’opportunità di testare la versione console, in arrivo nel 2021, proprio di TemTem. Date le difficoltà che ho avuto nel reperire un esemplare della mitica “biancona” Sony l’ho visto come un segno del destino, e mi sono fiondato senza indugi nell’impresa. “Pokémon al di fuori di Nintendo? Pff, ti pare?”.
Tuttavia, la certezza altezzosa che avevo di star per provare un ennesimo clone si è dissolta in poche ore di gioco; sostituita da una piacevolissima voglia di andare avanti, esplorare, sconfiggere un altro dojo e scoprire come si sarebbero evoluti i miei TemTem. Una voglia che, onestamente, giocando ai titoli della serie regolare Nintendo stava iniziando a venir meno. Ma allora… Temtem è meglio di Pokémon? E’ presto, e forse è inutile pronunciarsi con nettezza al riguardo. Ma già il fatto che venga naturalmente da porsi la domanda è un complimento al mitico studio Crema.
Temtem: il ladro ruba, il genio “cattura”
Temtem non nasconde nemmeno per sbaglio la sua fonte di ispirazione. Ma sta a Pokémon proprio come Nioh sta a Dark Souls. Il discorso è complesso, perché quella che per molti è un’operazione assimilabile al plagio, in entrambi i casi è trasformata dall’abilità dei developer in un’omaggio che sfocia nella definizione di unicità evidenti tanto quanto le similitudini. Capaci, da sole, di dare un senso al gioco, e addirittura di esaltare ciò che amiamo del titolo di partenza; titolo che per Temtem è ovviamente Pokémon.
Così, proprio come in Pokémon ci sono le battaglie a turni, e le statistiche sono le stesse: Punti vita, attacco, difesa, attacco speciale, difesa speciale, velocità. Tutte dotate di valori fissi e valori modificabili, i primi ottenuti in eredità dall’RNG God quando catturiamo un Temtem; o dai genitori depositati alla pensione se lo schiudiamo da un uovo. Come in Pokémon i Temtem sono dotati ti livelli al cui crescere imparano nuove mosse, si evolvono, conservando o modificando il proprio tipo di partenza. Per catturare un Temtem selvatico, poi, è necessario avventurarsi in un dungeon, o nella più classica “erba alta”, indebolirlo diminuendo i suoi PV, alterandogli lo stato (magari addormentandolo); per poi tirargli uno strumento apposito e aspettare che il terzo rintocco ci comunichi la riuscita della nostra operazione di cattura.
E poi? Che ci facciamo con questi Temtem? Ci lottiamo, ovvio. Seguendo il dipanarsi della semplicissima trama, ai livelli di Pokémon Blu e Rosso, il che non ci dispiace affatto, combattiamo contro altri Temtem selvatici (non skippate mai le battaglie, vi serve ogni singolo drop di esperienza che potete avere se non volete grindare); ma soprattutto contro altri allenator- ehm, pardon, tamer. Che possono essere sia controllati dal sistema, che giocatori reali, in qualunque momento della nostra run; perché Temtem è un MMO. Ecco come mai la semplicità della trama è meno importante che in Pokémon, dove il single player è IL motivo per cui iniziare; per cui tutti abbiamo iniziato in mancanza di un comparto online costruito solo molto dopo la nascita del franchise. Temtem è un MMO: nel bene… e nel male.
Temtem PS5 Recensione, MMO in costruzione
Droppo la bomba, come si dice in gergo: un gioco in stile Pokémon, ma MMO è il sogno di tutti i fan sin dal primissimo Red and Blue; una potenziale nuclearizzazione delle nostre certezze e un tentativo pallidamente tentato da Game Freak stessa con le terre selvagge. lo Studio Crema, il “papi” di Temtem, ha sapientemente dosato gli aspetti multigiocatore di massa online, implementandoli nel gameplay del suo Pokémon-like con invidiabile equilibrio ed immediatezza. E allora ecco che le missioni “alla MMO” sono un po’ ovunque in Temtem. “Portami questo, fammi vedere questo o quel Temtem, porta la mia lettera al signor Vattelapesca nell’isola TaldeiTali.”. Ecco che ogni giocatore può avere una casa propria da arredare a suo piacimento; aspetto ancora da evolvere con il tempo, certo, come del resto lo sono tanti altri. Infatti Temtem è, tanto su PC quanto su PS5, un gioco ancora in accesso anticipato. Un “dettaglio” che risuona tanto come promessa, quanto come minaccia, questo è chiaro.
Ma Temtem non è un esperimento, non si sta cercando una direzione a tastoni. La roadmap è sul tavolo, le intenzioni cono cristalline, e il team di sviluppo, pur ascoltando i suoi giocatori e rispondendo con celerità, non ha mostrato incertezze o cedimenti. Forti della volontà di proporre un titolo di grande qualità, i tasselli di un puzzle ogni giorno più definito e divertente vanno solo calati al loro giusto posto. Uno alla volta.
Su tutti, l’aspetto competitivo. In Temtem, come e più che in Pokémon, la competizione contro giocatori reali è una delle ragioni che può incentivare o allontanare futuri giocatori. Al momento, va detto, Pokémon ha trovato una dimensione competitiva perfetta, dall’uovo alla gallina, o meglio, dall’uovo al Pokémon. Breedare (creare da zero) Pokémon competitivi oggi non è più un processo insensatamente lungo e macchinoso come lo era in passato; a vantaggio di chi vuole sì evitare di creare con hack e illegalmente le proprie creature, ma ha anche una vita da vivere al di fuori del gioco. Lo stesso non si può dire per i Temtem, che nascono, crescono, si riproducono (poco) e cascano proprio sullo starting point della carriera competitiva: creare una squadra. Troppo tempo, troppa randomicità, e una pesantezza che Pokémon si è lasciata alle spalle 2 generazioni fa rendono il competitivo di Temtem decisamente poco appetibile. E dal momento che il progetto nasce come Pokémon MMO, forse qualcosa andrebbe fatto al riguardo.
Temtem: piccoli cambiamenti portano a grandi differenze
Nel frattempo, vi invito a godere del gioco come fosse la vostra prima avventura Pokémon-like in assoluto. Assaporate le divergenze con la celebre serie, andate a tastoni come si faceva una volta. Toccate con mano il sapiente character design dei mostriciattoli, apprendendo sul campo come funzionano i rapporti fra tipi; divertitevi imparando quali nuovi generi di mostro sono presenti in Temtem al di fuori dei classici “acqua, fuoco, vento, terra”, ed emozionatevi quando un piccoletto si evolve, finalmente, e diventa più forte di prima.
Nonostante gli innumerevoli parallelismi, le differenze sono più che abbastanza per stupire anche i più incalliti Pokémon Player. Per esempio: i Temtem non si evolvono a livelli prestabiliti, ma bensì tot livelli dopo la cattura. Ad esempio, mettiamo che un mostriciattolo si evolva 10 livelli dopo che lo avete registrato nella Tempedia (Pokédex). Se lo catturate al 10, si evolverà al 20, se lo ottenete al 15, si evolverà al 25. Della differenza più evidente nemmeno vi parlo: è una semplice scelta estetica. Che, però, funziona almeno quanto la versione di partenza. I Temtem sono infatti custoditi in delle carte, che quando li catturiamo girano vorticosamente intorno a loro fino ad imbottigliarne l’essenza. Non c’è che dire: la vibe del “preso, preso, preso, daidaidaidai” è immutata.
Altre novità e differenze, infine (non voglio spoilerare troppo) sono mirate al definire un sistema di combattimento anche competitivo più skill based possibile. E allora addio brutti colpi e stati casuali di congelamento o paralisi: ogni mossa è, con il giusto livello di conoscenza, prevedibile, aggirabile, o “rispondibile” (sarà una parola? Chissà). Ma, soprattutto, via i PP: per eseguire ogni mossa serve tenere d’occhio una barra della Stamina; che si riempie un po’ a ogni turno, ma se va sotto lo zero infligge danni ai punti vita dei Temtem. Questo e altri dettagli, piccole modifiche a un sistema di combattimento del tutto simile a quello di Pokémon, rendono però gli scontri su Temtem persino più tecnici ed emozionanti rispetto alla controparte di partenza.
In conclusione: Temtem up!
Come sono soliti dire i protagonisti e i vari NPC in game: Temtem Up! Travolto dall’entusiasmo, una volta compreso quanto a fondo si ramificavano le differenze fra Temtem e Pokémon, ho cercato, in sede di recensione, di farvi capire che secondo me vale assolutamente la pena dare fiducia allo studio Crema. Temtem è divertente, competitivo, difficile al punto giusto, ma volendo anche grindabile, come tutti gli RPG che si rispettino. Ho dato fiducia a un Pokémon Clone, e mi sono trovato fra le mani molto, molto di più. Un’evoluzione o meno che sia, Temtem è senza dubbio uno svago di qualità che nessun Pokéfan dovrebbe farsi sfuggire, che sia su PC o su PS5.
Sicuramente posso dirvi e vi dico che la versione da noi testata, oggetto di recensione quest’oggi, di Temtem gira su PS5 magnificamente, senza incertezze o bug di sorta. Si tratta, oltretutto, di un’esclusiva console temporale, dato che la versione per Xbox è stata, per il momento, messa in pausa. Il 4K risalta più nei colori sgargianti che nelle forme estremamente semplici e fumettose, ma durante le battaglie effetti particellari (visivi) e sonori estremamente curati non vi faranno rimpiangere mouse e tastiera. Per niente. E poi, sappiate che i server sono condivisi; quindi chiamate pure i vostri amici che hanno preso il gioco in accesso iper-anticipato su PC, e sfidateli senza remore. Certo, prima costruite una squadra come si deve…
Volendo trovare un pelo nell’uovo (di Temtem) è chiaro che la completezza dell’esperienza è ancora a qualche rampinata di distanza dalla versione che abbiamo testato, che non differirà troppo (probabilmente) da quella che giocherete nel 2021. Ma già così, se sentite la fame da Pokémon Temtem vi conquisterà, saziandovi come e più di un’esperienza targata Game Freak. Studio Crema, però, vi lancio un appello. Che ne pensate di lavorare a un sistema di vibrazione aptica per farci divertire con i nostri nuovi DualSense? A parte questo, le “carte” ormai sono in tavola; sempre meno “early access” e sempre più “full release”. E’ tempo di scoprirle, e rivelare quali Temtem si celano al loro interno. Temtem Up!