Override 2 Super Mech League è un titolo del quale non pensavo avrei mai scritto una recensione. E forse, sarebbe stato meglio che non la avessi scritta. Non per altro eh, ma PS5 non ha ancora calato tutti gli assi della sua capiente e rivoluzionaria manica. Sono ancora tanti i titoli Tripla A e Indie che aspettano di approdare sull’ammiraglia Sony, forte di un successo inaffondabile anche dopo le diatribe sulla disponibilità al lancio inferiore alle aspettative. Così, personalmente, pensavo avrei vissuto il mio fine 2020 e inizio 2021 sui soliti Demon Souls, Astro’s Playroom, e sui miei titoli PS4 emulati sulla biancona di Sony. Mi sbagliavo. Perché prima con Temtem, e poi con questo Override 2 Super Mech League ho avuto modo di sperimentare cosa sono in grado di fare piccoli studi di sviluppo con una grande (in tutti i sensi) console come PS5. Ma se il porting di Tem Tem mi ha convinto abbastanza, questo Override 2 Super mech league, purtroppo, mi ha davvero spento l’entusiasmo. E lo ha fatto nel peggiore dei modi: un po’ alla volta, come abbassando la manopola del volume mentre stai ascoltando una bella canzone…
Override 2 Super Mech League: cromato fuori…
Non ci sono dubbi credo: i robottoni piacciono un po’ a tutti. In particolare, per una generazione cresciuta a pane e Mazinga, Ufo Robot e Power Rangers, è difficile non apprezzare una buona dose di mazzate robotiche ben assestate. Che sia in video, su cartone animato… o ancor meglio in un videogioco. Graditi ritorni e richiami alla cultura dei mech non sono mai mancati in epoca moderna. E infatti, Override Mech City Brawl, il primo tentativo di The Balance, Inc, gli sviluppatori, aveva galvanizzato tutti gli “orfani” del format Picchiaduro ad arene in 3D con i mech (non esattamente florido). I trailer puliti a lucido, con tanti mech tutti diversi e apparentemente ben caratterizzati, le arene pronte per essere distrutte a suon di attacchi speciali: non mancava niente. In teoria.
Override 2 Super Mech League raccoglie l’eredità estetica di Mech City Brawl e la espande con ben 20 robottoni tutti diversi e unici, tanto nelle animazioni quanto, ovviamente, nell’estetica. E che estetica. Mi ha ricordato, personalmente, i fasti di un anime dimenticato ai più, che adoravo e tutt’ora adoro: Medarot. Un anime del tutto sconosciuto a chi da piccolo non vedeva i cartoni su Rai 2, quindi non proseguirò oltre con le similitudini (ma andate a informarvi, non ve ne pentirete). Tornando a Override 2, c’è un robot pronto per ogni gusto, e un moveset adatto, teoricamente, a vestire ogni playstile. Dai più fisici con katane e cazzotti, ai più tattici che preferiscono stun e prese, ai “famolo strano” che nei picchiaduro non vogliono nemmeno avvicinarsi agli avversari, e preferiscono colpirli a distanza. Alla prima accensione sono rimasto davvero sorpreso di tutta questa varietà di estetica, di mosse disponibili, di arene tutte diverse e, bene o male, caratterizzate. Persino, leggendo la parola “garage” nel menù principale iniziavo a sognare combinazioni di mech, o addirittura un personaggio customizzabile che avrei sbloccato nel tempo, pezzo a pezzo. Mi sbagliavo. Pezzo a pezzo, invece, Override 2 si è smontato fra le mie mani quando ho avviato la prima partita di prova. E, alla fine, mi sono accorto che mi avevano spacciato una Panda per Lamborghini.
…arrugginito dentro
Legnoso. La parola perfetta, purtroppo, per descrivere il gameplay di Override 2 super mech league. La lentezza con la quale i personaggi si muovono ricevuti i comandi è solo l’inizio della fine; il primo indicatore del fatto che qualcosa non va. Non fa molta differenza quale personaggio scegliete: dal più piccolo robottino al più mastodontico dei tank, tutti e venti i mecha sembrano avvolti dalla melassa: arrugginiti. A nulla valgono le pur numerose mosse caratteristiche di ogni robot, se non è praticamente possibile combinarle le une con le altre. Il concetto di “combo”, essenziale a mio avviso in ogni buon picchiaduro, in Override 2 si riduce a una sequenza di tre pulsanti, che non funziona nemmeno sempre e non fa nemmeno troppo danno. Ogni altra mossa ha un fastidioso delay di qualche decimo di secondo per essere eseguita dopo una appena terminata. Il che elimina del tutto la possibilità di divertirsi inanellandole. Semplicemente non si può, punto.
Usandole così, una alla volta, una ogni tanto, vi accorgerete presto, inoltre, che molte mosse si assomigliano fra loro. Di più, che alcune “mosse speciali” attivabili con i grilletti si riducono a movenze che in qualunque altro gioco sarebbero state “combo base”. La spettacolarità non tocca mai lo zenit, e Override 2 ci mette negli ingranaggi di un mech gigante che non fa praticamente nulla di veramente WOW. Persino caricando la mossa speciale, la ultimate, si rimane con il proverbiale “palmo di naso”. Riempita la barra apposita stazionando dentro un cerchio giallo, se si fruisce della ultimate non partono filmati, non ci sono nemmeno animazioni particolari a volte. La mossa va a segno, oppure no, e fine, niente fuochi d’artificio. Forse sarò io, ma da una mossa “Ultimate” mi aspetto, nel 2020 quasi 2021, un minimo di coreografia, una signature move che mi renda memorabile il personaggio che ho scelto. Oppure, che addirittura me lo faccia scegliere a monte proprio perchè voglio vedere quella mossa più spesso.
Override 2 Super Mech League: “tante” modalità, pochi giocatori
Le modalità di gioco, per lo meno, sono tante. Con un discrimine: anche in questo caso il numero reale, a ben vedere, in un altro picchiaduro sarebbe stato più modesto, molto più modesto. Infatti, Override 2 Super Mech League ci spaccia per modalità diverse il Tutti contro tutti in 4, il 2 vs 2, il singolo 1 vs 1. Che, di solito, sono modalità di gioco demandate ad uno slider che indica quanti giocatori reali e CPU vogliamo avere in campo nello stesso momento, e in che formazione. Infine, scordatevi, per ora (ma temo per lungo tempo se non per sempre) di partecipare a scontri con giocatori veri: non ne ho trovati. Le attese interminabili di partite in multiplayer online sono sempre terminate con la selezione automatica di altri partecipanti gestiti dalla CPU. E non è difficile immaginare il motivo. Le PS5 scarseggiano, e Override 2 super mech league non è esattamente in cima alla lista dei desideri di molti. Che non posso biasmiare, ahimè.
Menzione speciale per il Versus in multiplayer locale. “Speciale” per modo di dire, ecco. Pensate che sulle prime ero rimasto colpito dall’inserimento di una modalità che apprezzo particolarmente nei picchiaduro ad arene in 3D. Dragonball e Naruto insegnano in questo campo, e ne hanno ben d’onde. Purtroppo, dimenticate quelle eccellenze. A parte che, ovviamente, il gameplay succitato e la legnosità dei movimenti resta immutata nel multiplayer locale, disincentivando qualunque vostro amico dal chiedervi di provare Overide 2. Ma oltretutto, quando dividete la console con qualcuno, le prestazioni si fanno altalenanti persino su PS5; e dulcis in fundo, lo schermo si divide in due, lasciando una porzione del tutto insufficiente di visibilità delle arene a entrambi i contendenti. Ma forse è meglio. Di tutto il comparto estetico e di art direction, infatti, le arene sono gli elementi peggio riusciti. Spoglie, plasticose, giocattolose. Sarebbero andate bene in Katamari Damacy, e forse nemmeno lì. NCS, non ci siamo, direbbe una mia (e spero vostra) conoscenza.
Ultraman, che cosa mi combini?
Dan Moroboshi, Bemular, Black King (più in là) e, ovviamente Ultraman. Li conoscete? forse sì, forse no. Ma chi adora i mech e il genere dei mostroni che spaccano i palazzi ha bene in mente chi siano; e FORSE ha persino comprato Override 2 (o progettato di comprarlo) per poter controllare i suddetti personaggi, presenti nel DLC dedicato. In realtà, date le premesse di cui sopra, vi invito fortemente a desistere. Giocare con Ultraman dovrebbe essere un’esperienza… Ultraman. Senza mezzi termini. Invece, è una profonda delusione. Non sentirete brividi, niente emozioni nel controllare le poche e poco caratterizzate mosse del personaggio. Meglio, piuttosto, cercare una action figure e fare Sbam Bum Wlam con la bocca mentre la si agita in aria. Più che meglio: è quasi la stessa cosa. Peccato, perchè la partnership con Ultraman avrebbe aperto le porte ad altre illustri, che già mi prefiguravo, quando ero ancora all’oscuro del gameplay, nella mente. Già mi vedevo Mecha Godzilla scodare nelle arene, insieme ad altri esemplari illustri della gigantomachia nipponica. Date le premesse, credo (quasi spero) non accadrà mai.
In conclusione: bello ma non balla (nemmeno la robot dance)
Chi si ricorda Emilio è Meglio? Il robottino maggiordomo che tutti volevamo da bambini, e che è entrato nell’immaginario di tutti noi figli di un’epoca popolata di macchine mirabolanti e giganteschi mostri da sconfiggere con esse. Volevamo tutti avere i robot, essere robot, e in un certo senso quel concetto si è evoluto in una cultura sempre più cibernetica e automatizzata. Questo perché, diciamolo, i robot sono belli, spettacolari, esplosivi. Tutti, persino Emilio è Meglio; ma non i robottoni di Override 2 Super Mech League.
La caratterizzazione, ben riuscita, il design dei robot e la struttura potenzialmente quasi e-sportiva del gioco è tutto, purtroppo, fumo negli occhi. Dissipato il vapore che avvolge il lancio del razzomissile con circuiti di mille valvole, Override 2 Super Mech League, lo avrete capito capito leggendo la recensione, si schianta violentemente al suolo; e ci abbandona con un gameplay lento, insoddisfacente e del tutto non spettacolare e cinematografico. Che poi, era quello che ci aspettavamo. Per ora, di giocatori reali con cui confrontarsi, su PS5, nemmeno l’ombra. E la CPU non brilla per intelligenza, rendendo oltretutto le sfide ancora più noiose e ripetitive. Era meglio Emilio è Meglio? Decisamente. Almeno lui ti portava la spremuta d’arancia fatta dalla mamma. Da bere in fretta, sennò, come Override 2 super mech league, perde tutte le vitamine.