I giocatori di tutto il mondo sanno molto bene, seppur magari per sommi capi, che l’industria videoludica è ad oggi un mercato di prim’ordine che fattura sempre di più, di anno in anno. Mai come prima, causa pandemia, c’è stato un forte aumento nell’uso dei videogiochi, con il conseguente incremento delle ore passate a giocare, da parte di un bacino d’utenza che passa per fasce d’età sempre maggiori ed ecco che, grazie al First Playable Fund, in Italia pare possa muoversi qualcosa.
Non basta però che lo dicano i giocatori. Si è finalmente giunti al momento in cui, in svariate nazioni, i governi siano fautori di un possibile sviluppo di questa nuova forma d’intrattenimento e l’Italia, diciamocelo, non ha mai brillato di luce propria sotto questo aspetto, soprattutto per la scarsa cultura che tutt’oggi ruota attorno all’argomento, prendendolo come mero gioco e peggio, perdita di tempo, impattando, ma senza approfondire con interesse, contro varie realtà sociali presenti nel nostro Paese.
Eppure, basti vedere i numeri che quel settore tanto amato tocca di volta in volta, se proprio abbiamo bisogno dei numeri per muovere le cose. Sperando che con questo provvedimento molte persone vengano aiutate e, nel suo piccolo, dia fiducia a sempre più società che vorranno in futuro cimentarsi nella produzione videoludica, è oggi stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Videogiochi, introdotto dal Decreto Rilancio grazie al First Playable Fund.
Questo farà sì di relegare una somma di 4 milioni di euro per l’intera industria videoludica italiana atta a produrre e distribuire sul piano commerciale le varie produzioni. Verranno previste misure di finanziamento a fondo perduto per il 50% delle spese totali tra concezione, pre-produzione, costi hardware, software e mano d’opera (vale a dire che una metà dei finanziamenti non dovranno poi essere restituiti in un arco di tempo prestabilito).
Questa, fa sapere il Sottosegretario del Ministero allo Sviluppo Economico Mirella Liuzzi, è la prima volta in assoluto che l’Italia vede un intervento mirato per quello che è, a tutti gli effetti, un mercato florido e in via di sviluppo e noi videogiocatori non vediamo l’ora di esser testimoni di una possibile (ri)nascita del settore sul suolo italiano, settore che potrà fare solo del bene, qualora dovesse esser portato avanti con una certa serietà. Voi cosa ne pensate di questa del First Playable Fund? Fatecelo sapere!