I fan di The Elder Scrolls continuano le loro avventure nel continente di Tamriel, aspettando l’uscita del prossimo capitolo della saga; dopo il grande successo di Skyrim, il gioco che ha reso il mondo fantasy per eccellenza di Bethesda noto al grande pubblico. The Elder Scrolls Online, il multiplayer ambientato secoli prima della serie principale, ha iniziato una grande avventura annuale divisa in diversi DLC con Flames of Ambition, la nuova espansione che introduce ad una minaccia molto familiare per i fan: il demoniaco Mehrunes Dagon, ricorrente antagonista già affrontato durante gli eventi di Battlespire e Oblivion.
Oltre a due dungeon inediti e diversi oggetti associati al pacchetto, incontriamo due grandi novità mai viste sin dall’uscita del titolo nel 2014: l’aggiunta di un sistema di compagni e una completa revisione dei “punti campione” (champion points) che fungono da sistema di livellamento per i giocatori che superano il cinquantesimo. Le avventure affrontate in questa introduzione ci hanno portato in due dungeon opposti, collegati al futuro e al passato della serie. Se con The Cauldron ci troviamo ad affrontare le forze dell’oscuro dio dell’ambizione e della distruzione; il dungeon Black Drake Villa ci riconduce ai tempi antecedenti alla quest principale del titolo, presentandosi come luogo di villeggiatura abbandonato dei passati imperatori di Tamriel.
The Elder Scrolls Online Flames of Ambition: nemico o amico? Da oggi spetta a te
Tristemente, non abbiamo ancora avuto l’occasione di analizzare il nuovo sistema dei compagni di Flames of Ambition. Questo permette al giocatore di essere accompagnato da specifici NPC e di interagire con loro al di là dei semplici dialoghi inerenti alla missione. Sebbene non sia certo la prima volta che un personaggio viaggi con noi all’avventura (precedenti storyline, inclusa la main quest, ci hanno permesso di collaborare con Lyris Titanborn, Darien Gautier ed Abnur Tharn) tali eventi non presentavano nessuna occasione con queste particolari opzioni di conversazione, che prima si limitavano unicamente a domande permesse dalla quest in corso e nessun controllo sui nostri alleati. Il nuovo sistema permette, invece, una maggiore libertà di scelta, necessità da lungo attesa per ESO. Saremo in grado non solo di stabilire l’opinione che i nostri compagni hanno di noi (e quindi anche di farceli nemici, nel caso il loro carattere non si adattasse al nostro personaggio), ma anche di farli crescere di livello al nostro fianco, selezionare poteri e abilità, e persino le armature da indossare.
Questo sistema ci ricorda le meccaniche di altri famosi multiplayer, come Star Wars: The Old Republic e le aspettative a riguardo sono alte. Uno dei più grandi punti di forza di ESO è da sempre l’alta qualità della narrativa dalle storyline principali fino alle missioni secondarie più insignificanti, quasi mai ripetitive a differenza di altri titoli. Ma in un gioco dove lo storytelling la fa da padrone, molti giocatori avevano espresso delusione nel dover giocare un ruolo da “salvatori” a prescindere dal carattere del loro personaggio. Sebbene salvare il mondo sia un requisito inevitabile su ESO, d’ora in poi ogni malvagio elfo alto e assassino dunmer saranno in grado di essere sì eroi… ma almeno crudeli.
Dal padella… al calderone
The Elder Scrolls Online: Flames of Ambition ci presenta The Cauldron, uno dei due dungeon che fungono da introduzione per i giocatori alla nuova minaccia daedrica, continuando la tradizione di farci accompagnare da personaggi già incontrati. In questo caso la demoniaca Lyranth, volto già incontrato sin dalle origini del titolo, durante la quest principale contro l’invasione di Molag Bal. La dremora è apparsa più volte nel corso delle nostre avventure, sempre aiutando i giocatori per motivi egoistici e ora tocca a noi tirarla fuori da una difficile situazione causata dai servi di Mehrunes Dagon, anticipando il ruolo del dio come main villain dell’anno. Sappiamo già che Lyranth ritornerà più volte e il nuovo sistema dei compagni ci fa sperare di avere l’opportunità di averla al nostro fianco in maniera definitiva. Il suo carattere spinoso potrebbe essere perfetto come introduzione alla novità del party, concedendo diverse decisioni da prendere. Dal punto di vista tecnico, The Cauldron non presenta nulla di particolarmente innovativo, ma abbiamo trovato la boss battle finale abbastanza interessante sia per i veterani che per i giocatori alle prime armi.
The Elder Scrolls Online Flames of Ambition: dimore antiche, mostri moderni
Al contrario di The Cauldron, Black Drake Villa si è dimostrata più coinvolgente per i suoi meccanismi e per gli NPC presenti. Sebbene il sistema dei dungeon sia inteso per essere affrontato da gruppi di giocatori, sembra che Zenimax stia strizzando l’occhio verso gli appassionati di single-player. Infatti, è possibile affrontare il dungeon anche da soli, senza troppe paranoie riguardanti gear o skill. Sebbene il concetto possa risultare spaventoso, la dimora degli imperatori passati si è dimostrata accessibile per quanto riguarda il livello di difficoltà, ricca di boss battle dalle meccaniche interessanti.
Nonostante l’apertura verso i giocatori singoli, la necessità di “gruppo” di questi dungeon non è stata abbandonata, fornendo meccanismi per sbloccare nuove aree che sono affrontabili soltanto in compagnia. Questa è una trovata che a nostro avviso fa onore all’attenzione di Zenimax verso la propria community; avendo trovato un modo per accontentare tutti i fan senza scardinare la necessità di allearsi con altri giocatori per ottenere il massimo risultato che è alla base di ogni multiplayer. Dal lato opposto, la presenza di Eveli Sharp-Arrow, una giovane bosmer che abbiamo già incontrata in precedenti questline, ci è sembrata molto meno ricca e incisiva di Lyrith, andando a controbilanciare l’avventura affrontata in The Cauldron. Sebbene, come detto, sia possibile affrontare questo DLC anche da soli e senza troppa esperienza, il nostro consiglio rimane quello di trovare un gruppo per godersi al massimo questo dungeon, dove il combattimento fa da padrone rispetto alle interazioni del giocatore con la storia.
La grande innovazione di Flames of Ambition, arrivata in un aggiornamento per tutti i giocatori, è composta dai champion points. Questi permettono ai giocatori di aggiungere abilità passive ai loro personaggi dopo aver raggiunto il livello 50 (valore massimo all’interno di ESO) e da cui possono trarre vantaggio anche personaggi appena creati, se almeno uno degli avatar con cui abbiamo giocato ha sbloccato il sistema. In una schermata familiare a tutti i conoscitori di The Elder Scrolls V: Skyrim, questi champion points ora si presentano in un paesaggio notturno in mezzo alle stelle e sono divisi tra tre categorie: craft, warfare e fitness.
Gli elementi corrispondono alle abilità del ladro, del mago e del guerriero e presentano una lista di perk points che possono essere sbloccati spendendo i nostri champion points. Gli stessi tre blocchi prendono la forma delle costellazioni dedicate ad ogni rispettivo elemento all’interno della saga di The Elder Scrolls, presentando una vista ben familiare a chi ha giocato ad altri prodotti della serie. Ma a differenza di prima, adesso i champion points non sbloccano soltanto semplici abilità passive, ma possono essere inseriti all’interno di una nuova “champion bar”. Questa permette di dividere i punti tra passivi e attivi, e soprattutto di personalizzare le capacità del personaggio una volta finiti i livelli di base.
The Elder Scrolls Online Flames of Ambition presenta alcune tra le maggiori innovazioni introdotte sin dall’uscita del titolo, escludendo soltanto la creazione di nuove classi di giocatori, qualcosa accaduto solo due volte in passato. Con un dungeon per ogni preferenza e la promessa di un main villain molto familiare, la nuova espansione si presenta come una buona occasione per i giocatori che desiderano avvicinarsi ad ESO, ma non sanno da dove partire. Inoltre, il nuovo sistema di champion points e di compagni, è in grado di riaccendere l’attenzione dei più esperti, siano solo appassionati di roleplay o amanti della competizione.
VOTO: 8.5
Articolo a cura di Jacopo Mazzeo