Non è un segreto che i videogiochi provenienti dal Giappone stiano acquisendo una rilevanza sempre maggiore nel mercato videoludico globale. Il recente lancio di Resident Evil Village (QUI per la nostra recensione) per esempio, ha registrato vendite per oltre tre milioni di copie solo nel primo weekend, siglando così uno dei migliori debutti nella storia di casa Capcom. Questo genere di successi ormai ricorrenti da qualche anno a questa parte, spingono le grandi aziende nipponiche a pensare al proprio tesoretto vidoeludico storico, rispolverando di tanto in tanto un videogioco simbolo o una vecchia Ip in un’edizione rimasterizzata. Questo tipo di operazioni servono spesso e volentieri a sondare l’interesse da parte del pubblico nei confronti di un determinato brand, come nel caso di Atlus con Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remaster.
Il grande classico J-RPG pubblicato nel 2003 su PlayStation 2 torna con una riedizione in alta definizione su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC in Europa. Ve ne abbiamo già parlato sulle nostre pagine in un provato di tre ore, che esplorava le prime sensazioni con il prodotto della casa di Persona, Dragon’s Crown e 13 Sentinels: Aegis Rim. Dopo aver esplorato in maniera approfondita la fine del mondo secondo Atlus, siamo finalmente pronti per parlarvene in questa nuova recensione.
Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remaster Recensione: è arrivata la fine del mondo
Il mondo è perduto. Un cataclisma di inimmaginabili proporzioni ha piegato il mondo in un vortice, distorcendolo a tal punto da racchiuderlo in un bozzolo planetario. Non vi è alcuna fine da impedire poiché questa è già arrivata, tutto quel che può fare l’essere umano è invertire la rotta, tracciare la strada per un nuovo e disastroso futuro. Tuttavia, una forza del destino che si opporrà alla nuova realtà farà la sua comparsa a Tokyo, un normalissimo studente che da lì a poco diverrà un mezzo demone. In Shin Megami Tensei III: Nocturne i demoni hanno preso il sopravvento sull’umanità nella strenua lotta per il dominio assoluto, scatenando una guerra di fazioni che agiscono secondo le proprie ideologie. In tutto questo, il giocatore è chiamato a seguire la sua strada, scegliere da che parte schierarsi e dare nuovo lustro alla razza umana.
Per raggiungere tale obiettivo, dovrà raggiungere il Kagatsuchi, un dio in stadio embrionale che governa il mondo del Vortice (così rinominato) e per farlo dovrà raccogliere una quantità sufficiente di Magatsuhi (energia vitale) per diventarne degno. Il J-RPG di culto di casa vantava di un world building interessante, collocato in un mondo post-apocalittico per giunta affascinante, il quale però crollava sulle sua stesse ambizioni nelle fasi più avanzate. Il titolo inoltre si mostrava cinico nei confronti del protagonista: difficilmente si poteva avvertire un’emozione nelle parole di chi interagiva all’interno della storia, una caratteristica derivante dagli esoterici connotati dell’opera. Infatti, a differenza del suo figlioccio Persona, Shin Megami Tensei verte su dei toni molto oscuri, laddove tira in ballo temi come religione, fede, esoterismo, costruisce delle classi sociali su teorie come quella darwiniana, e non lascia spazio alcuno per sentimentalismi come l’amicizia o la semplice speranza. Insomma, rispetto ai suoi tanti colleghi del panorama ruolistico giapponese, il titolo sembrava appartenere ad una specie completamente diversa, seppur i canoni del genere JRPG risiedono soprattutto nel suo gameplay.
Narrativamente non possiamo negare la pesantezza dei toni della valorosa opera pubblicata su PlayStation 2, tuttavia il fascino della serie Shin Megami Tensei è assolutamente percepibile nel restauro in arrivo il 25 maggio su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC. Ciò che ne avvalora la comprensione è indubbiamente la localizzazione italiana, che diventa sempre più indispensabile per il popolo nostrano. Tuttavia sarà difficile per alcuni giocatori mantenere il passo con i ritmi narrativi dell’opera: essi risultano in diverse circostanze altalenanti, con diversi eventi che avvengono in tempistiche molto ristrette, per poi dilatare i tempi lasciandoci in balia del gameplay, che al suo tempo rinfrescò la serie al debutto sulla storica console di casa Sony. Ovviamente, senza rivelare alcun evento chiave della storia per non rovinare l’esperienza a coloro che si interfacceranno con il titolo per la prima volta, risulta necessario specificare la natura di questa edizione rimasterizzata di Shin Megami Tensei 3. Quella che giunge da noi non è altro che l’edizione “Maniax Chronicle“, ossia una versione speciale che ospita nel suo cast Raidou Kuzunoha dalla serie Devil Summoner, tuttavia vi è anche un pacchetto scaricabile a pagamento che contiene l’edizione Maniax, ossia la versione che vede Dante dalla serie Devil May Cry tra i protagonisti. Questo miscuglio di natura commerciale aggiunse al gioco originale una sequela di finali extra, i quali sono disponibili ( a seconda delle scelte che compiremo durante la main quest) in questa versione HD di SMT III: Nocturne.
Il fascino dell’old school di Shin Megami Tensei III
Shin Megami Tensei III: Nocturne HD Remaster è una buona occasione per scoprire quello che fu il gioco di ruolo giapponese secondo Atlus. Come abbiamo già potuto esaminare in parte nella nostra anteprima, il titolo offre un sistema di combattimento molto essenziale rispetto al suo celebratissimo spin-off, ma non per questo poteva essere privo di percettibili peculiarità. Il sistema di combattimento a turni propone alcune delle meccaniche che hanno forgiato il celere battle system di Persona, dai comandi più basilari come l’attacco semplice all’impiego di magie e attacchi fisici che consumano rispettivamente mana e punti vitali. Ogni membro del party avrà a disposizione una mossa e le azioni che potremo eseguire durante un turno dipenderà dal numero di componenti del nostro gruppo attivo. Tuttavia, le azioni che potranno essere compiute dipenderanno esclusivamente dall’efficacia dei nostri colpi: nel momento in cui effettueremo un colpo critico, guadagneremo un punto azione extra, qualora l’attacco andasse a vuoto, il titolo vi penalizzerà sottraendovi due punti azione. Sfruttare a proprio favore questi meccanismi permetterà di giocare dei turni schiaccianti, per questo sarà importante possedere un party dalle abilità variegate, così da poter stabilire un proprio dominio in battaglia. Sotto l’aspetto ludico, il combat system nella sua rudimentalità è perfettamente funzionale, garantendo alle difficoltà superiori un aspetto tattico assolutamente da non sottovalutare.
Anche il sistema di negoziazione, utile per ottenere nuovi demoni da schierare nel proprio gruppo, sarà fondamentale per la nostra progressione. Sfruttando delle abilità speciali che mirano a corrompere gli interessi dell’avversario (es. la Seduzione, o il semplice dialogo), possiamo impiegare le nostre risorse per convincere il nemico a passare dalla nostra parte. Rispetto al più fresco sistema visto in Persona 5, persuadere i demoni sarà veramente arduo, tanto da spingervi a spendere grosse quantità di Macca solo per farsi prendere in giro. Soddisfare tutte le richieste del demone interessato non sempre sarà remunerativo, tanto da ritrovarvi spesso con un pugno di mosche in mano. Tuttavia, se le contrattazioni dovessero complicarsi, i vostri compagni potranno intervenire con decisione e aiutarvi ad ottenere nuovi alleati. In battaglia, i demoni avranno possibilità limitate in battaglia, unicamente adibite all’utilizzo di abilità, mentre opzioni più articolate come l’evocazione di altri compagni (in sostituzione a quelli caduti in battaglia od impiego di oggetti in battaglia spetteranno solamente al protagonista, unico elemento insostituibile del party. Ritrovarsi nel sistema di combattimento di Shin Megami Tensei III: Nocturne non sarà problematico per coloro che hanno avuto esperienza con la serie Persona, poiché condividono le stesse basi che fondano il gameplay.
Il sistema di progressione invece è alquanto semplice, il giocatore ad ogni level up del protagonista potrà decidere quale parametro migliorare, e scegliere se scartare o meno una nuova abilità sbloccata. Mentre la crescita del personaggio avviene manualmente, quella dei demoni invece è automatica, tuttavia nel momento in cui progrediranno di livello potranno accadere diversi eventi. Infatti quando una di queste creature effettua un level up, essa vorrà parlare con noi: qualora accettassimo avremo l’occasione di approfondire il rapporto con loro, e di sbloccare delle nuove abilità, cambiarne alcune o semplicemente ottenere in dono degli oggetti. Ritornando al protagonista, il sistema di magatama come avevamo già anticipato nella nostra anteprima delinea in parte la sua build: ingerendo un magatama, egli guadagnerà dei punti di forza e punti deboli, insieme a delle statistiche migliorate ed abilità che rimarranno permanenti, a meno che non decideremo di rimuoverne una. I magatama ingeriti non andranno persi e potranno essere utilizzati tutte le volte che vorremo, dopotutto saranno proprio loro a dettare parte della forza del mezzo demone.
Al di fuori dei combattimenti, il giocatore si muoverà all’interno dei lugubri dungeon, il cui labirintico design non lascia molto spazio ai convenevoli artistici. Infatti questa regressione del level design potrebbe persino stizzire un giocatore affamato di una visione estetica articolata, ma che tutto sommato si trova in linea con i connotati infernali del gioco. Nonostante sia quasi del tutto assente una palette di colori più vivace, Shin Megami Tensei III: Nocturne HD Remaster riesce a trasmettere tutta la freddezza e la crudeltà del mondo del Vortice. Al di fuori dei dungeon ritroviamo esattamente la mappa di Tokyo, i cui quartieri sono stati smembrati dal cataclisma. Qui il giocatore si muoverà nella gigantesca capitale giapponese impersonando un cursore, e attraversando le strade della città potrà accedere a tutte le aree disponibili. Per limitare gli spostamenti, che attireranno l’attenzione di eventuali nemici per gli scontri casuali, il gioco mette a disposizione un sistema di viaggio rapido presso i punti di salvataggio, permettendo al giocatore di risparmiare quei minuti richiesti tra uno spostamento all’altro. Mentre ogni stanza dei dungeon riservano oggetti e NPC con cui interagire ( quest’ultimi possono attivare delle side quest dalle succose ricompense), possiamo scovare dei punti d’interesse, dalla Cattedrale delle Ombre per fondare nuovi demoni sempre più potenti, a negozi utili in cui poter acquistare magatama ed oggetti.
Vale la pena recuperare Shin Megami Tensei III?
Una domanda che spesso ci si pone dinanzi a queste remaster è se vale la pena recuperare tale edizione per rimettere mano ad un grande classico. In un periodo storico in cui remastered e remake danno nuovo lustro a grandi classici dell’industria del videogioco, gli stessi giocatori o maggior parte di essi accolgono ben volentieri queste operazioni, seppur con tante riserve. Soprattutto i restauri che ne migliorano risoluzione, frame rate e pulizia dell’immagine, senza intaccare quello che fu il motore grafico all’epoca, non sempre vengono visti di buon occhio, eppure è grazie ad essi che oggi molti giocatori possono recuperare senza alcuna difficoltà titoli come Shenmue, Bayonetta, e Vanquish, o la serie di Resident Evil giusto per citarne alcuni. L’importanza di un bagaglio culturale videoludico non dev’essere mai sottovalutata, poiché il passato ha forgiato il presente attuale, il quale a sua volta condizionerà il prossimo futuro. Dunque, vale la pena recuperare Shin Megami Tensei III: Nocturne HD Remaster? Sì e no.
Coloro che non hanno potuto giocare alla terza iterazione del J-RPG cult di Atlus – per ovvi motivi – hanno finalmente l’occasione di recuperare una piccola perla del mercato nipponico grazie alla reperibilità dei videogiochi attuali, la quale non conosce le barriere e difficoltà di una volta. Tuttavia, i giocatori che hanno avuto la fortuna di giocare il titolo su PlayStation 2 (soprattutto nell’edizione PAL della Maniax Chronicle) potranno fare a meno di questa riedizione. In primo luogo, il lavoro di restauro compiuto da Atlus interviene sulla pulizia dell’immagine, con texture in alta definizione che permettono ai modelli di essere più omogenei e visibili nei minimi particolari. Il frame rate invece rimane bloccato a dei granitici trenta fotogrammi per secondo, la cui una maggiore fluidità avrebbe potuto intaccare la stabilità del titolo. Tuttavia i filmati di gioco non sono stati ritoccati, e vengono riproposti nella loro forma originale in 4:3. Anche le musiche sono quelle originali, gli sviluppatori non hanno effettuato alcun lavoro di arrangiamento sulla colonna sonora, la cui qualità audio (inclusi gli effetti sonori) fa sentire il peso degli anni. L’unico fattore trascinante e più interessante di questo spartano restauro è la localizzazione italiana, la quale aiuterà la comprensione di alcuni elementi narrativi, soprattutto per coloro che si affacceranno al gioco per la prima volta. Pertanto, riteniamo che i giocatori che hanno potuto già affrontare il mondo del Vortice al suo tempo, potranno rimettere mano al titolo in maniera del tutto conveniente attendendo un eventuale price-cut, decisamente più invitante visto il lavoro svolto questa volta da Atlus.
Piattaforme: PlayStation 4, Nintendo Switch, PC
Sviluppatore: Atlus
Publisher: Atlus
Shin Megami Tensei III Nocturne HD Remaster è un lavoro di restauro essenziale, che trova solamente un’immagine più pulita e in alta definizione. I punti di forza di tale edizione purtroppo scarseggiano, nonostante il contenuto in sé è pressoché identico al JRPG pubblicato nel 2003 su PlayStation 2. Tuttavia, per coloro che non hanno potuto mettervi mano, questa remastered rappresenta un’ottima occasione per recuperare “l’idea di JRPG secondo Atlus prima di Persona”, così da poter comprendere meglio le origini della serie spin-off che sta affermando la popolarità dell’azienda nipponico in tutto il mondo. Purtroppo non ci sentiamo di consigliare un acquisto immediato – o compulsivo – a tutti quei utenti che hanno già avuto la fortuna di giocare il titolo al suo tempo, poiché effettivamente questa ri-edizione non riporta sostanziali cambiamenti. D’altronde non possiamo neppure sottovalutare l’importanza della localizzazione italiana, e siamo certi che questo fattore sarà uno dei principali motivi per cui, il pubblico nostrano, si avvicinerà al titolo.