Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp Anteprima: un commando non si arrende mai!

Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp

Eppur si muove, mi verrebbe da esclamare! Dopo un Direct tutto sommato soddisfacente con l’aggiunta di Kazuya Mishima alla scuderia di Super Smash Bros. Ultimate, un segmento dedicato all’attesissimo Shin Megami Tensei V, l’inaspettato sequel del folle Mario+Rabbids, il remake dello spaventoso quinto capitolo di Fatal Frame/Project Zero, le raccolte complete di Danganronpa e Life is Strange, il tanto agognato Metroid Dread (di Metroid Prime 4, purtroppo, ancora nessuna traccia) e una piccola salva di novità riguardanti The Legend of Zelda illustrate con grande entusiasmo da Eiji Aonuma, Nintendo ha deciso di alzare il sipario sulla rivisitazione dei due Advance Wars usciti all’alba del nuovo millennio su Game Boy Advance, riproponendoli con una veste grafica completamente rinnovata su Nintendo Switch grazie agli sforzi di WayForward Technologies (gli autori di Shantae e Mighty Switch Force!), in un unico pacchetto denominato Advance Wars 1+2 Re-Boot Camp che vedrà la luce entro fine anno.

Advance Wars 1+2 Re-Boot CampAdvance Wars 1+2 Re-Boot Camp: fuggire non proverà nulla, soldato!

Qualora non foste familiari con la serie, si tratta (perlopiù) di strategici militari a turni nei quali indossiamo i panni di un Ufficiale Comandante (UC) che, in ciascuna mappa, ne deve sconfiggere altri di fazioni differenti. Tramite il dispiegamento di unità di vario tipo (fanteria, carri armati, artiglieria, bombardieri, ecc…), ciascuna con i propri punti di forza e debolezze, dobbiamo attaccare gli eserciti avversari e conquistare le zone occupate, cercando al contempo di soddisfare le condizioni di vittoria che possono annoverare l’obliterazione totale dei nemici dalla mappa oppure la cattura del loro quartier generale. Aggiungeteci anche una componente multiplayer che, nei titoli più recenti, permette fino a 4 giocatori di darsi battaglia su quadri pensati appositamente per il versus. In apertura di paragrafo ho scritto “perlopiù” perché i due Battalion Wars, il primo pubblicato per Nintendo GameCube e il secondo per Wii, abbandonano la struttura a turni trasformandosi in sparatutto in tempo reale e in terza persona con qualche elemento gestionale ma, di fatto, il tema bellico, la strategia e la relativa leggerezza della trama (eccezion fatta per Days of Ruin su Nintendo DS, ambientato in un mondo post-apocalittico cupo e violento) sono da sempre dei punti in comune del franchise e, portando due degli episodi migliori su Switch, la casa di Osaka ci sta dimostrando di non aver dimenticato i suoi sostenitori.

Advance Wars è stato il primo, genuino approccio nei confronti del genere per un’intera generazione di giocatori: benché gli strategici su console casalinghe fossero già ottimamente rappresentati da Final Fantasy Tactics, Vandal Hearts e simili, il Game Boy Advance avrebbe beneficiato di un suo spin-off solo nel 2003 e Fire Emblem non si era ancora mai affacciato al di fuori dei confini giapponesi, così Intelligent Systems venne incaricata di riproporre la formula dei suoi due Game Boy Wars (i giochi erano infatti intitolati con il nome della macchina sulla quale venivano rilasciati, ma l’appellativo Advance Wars è quello che ha attecchito per l’intera saga in occidente) sul nuovo portatile targato Nintendo come titolo di lancio, e il successo fu immediato: gli sviluppatori dimostrarono che era possibile integrare strategie complesse anche su handheld nel migliore dei modi, con un prodotto dall’ottima presentazione, un gameplay stimolante e una rigiocabilità pressoché infinita.

Advance Wars 1+2 Re-Boot CampTi schiaccerò come un bicchiere di carta!

Per essere un wargame, il comparto visivo di Advance Wars è brillante e molto colorato, uno stile pensato per avvicinare il maggior numero di giocatori possibile: è vero, il cuore del gioco è pur sempre un conflitto su scala mondiale, ma non c’è il minimo accenno di brutalità e i personaggi sono sempre pronti a sdrammatizzare ogni situazione, quasi come stessero giocando una vivace partita di calcetto in cortile invece di spararsi addosso a vicenda. Il risultato finale è un titolo bambinesco ma non troppo, violento ma non troppo e difficile ma non troppo, tutto è equilibrato in maniera tale da poter essere accessibile da chiunque, e così questo bizzarro connubio marziale tra scacchi e morra cinese è riuscito ad incastonarsi saldamente nei ricordi di quanti hanno avuto la fortuna di provarlo. Advance Wars 2 Black Hole Rising viene ricordato con affetto dagli appassionati, anche se all’epoca della sua uscita dovette vedersela con un gran numero di concorrenti: nondimeno, una campagna molto più vasta e soprattutto non lineare, unita ad un maggior numero di UC e di mezzi, sono riusciti a spingere la serie verso orizzonti inesplorati, perciò poter giocare entrambi all’interno di una singola raccolta è un’occasione più che ghiotta, minata forse in parte dal prezzo di lancio che per qualcuno potrebbe essere troppo elevato.

Naturalmente, dopo l’annuncio, restano ancora molti punti aperti come l’integrazione della modalità multiplayer e dell’editor di mappe, che questa volta si spera potranno essere condivise anche online. Inoltre, benché il lavoro di “lifting” tridimensionale apportato da WayForward sembra davvero pregevole, ci sarà di certo qualche aficionado dell’ottima pixel art degli originali, dunque gli sviluppatori potrebbero tenere conto dell’effetto nostalgico e aggiungere la facoltà di alternare il restyling con la grafica tradizionale, e chissà se inseriranno anche qualche miglioria ereditata dagli episodi successivi. Insomma, staremo a vedere se questo rifacimento riuscirà ad indovinare la corretta proporzione tra genuinità e tempi moderni, ed a conquistare l’ammirazione di una nuova stirpe di giocatori.

Gioca da quando ha messo per la prima volta gli occhi sul suo Commodore 64 e da allora fa poco altro, nonostante porti avanti un lavoro di facciata per procurarsi il cibo. Per lui i giochi si dividono in due grandi categorie: belli e brutti. Prima che iniziasse a sfogliare le riviste del settore erano tutti belli, in realtà, poi gli è stato insegnato che non poteva divertirsi anche con certe ciofeche invereconde. A quel punto, ha smesso di leggere.