Fallout 76: design director chiede ai fan una seconda opportunità

Fallout 76

Fallout 76 poteva essere, sulla carta, un gioco praticamente perfetto e richiestissimo. Un titolo interamente multiplayer con elementi live-service ambientato nell’affascinante e originale mondo di Fallout. Il tutto era, forse, fin troppo perfetto, visto che il suddetto gioco ha subìto uno dei lanci più travagliati della storia per un gioco interamente multiplayer.

All’inizio i problemi che attanagliavano la produzione erano molteplici e sembravano non finire mai, ma il team di Bethesda non si è dato per vinto e ha continuato a lavorare sodo, fino a dare ai giocatori qualcosa di degno di esser chiamato Fallout. Ora come ora si aspettano altri contenuti per il gioco, tra l’ultima espansione annunciata e tanto altro previsto in futuro.

Comunque, il design director Mark Tucker, ha voluto esprimere la sua tramite i microfoni di Newsweek. Descrive in dettaglio come il feedback dei fan e il beta test hanno contribuito a plasmare il gioco in quello che è oggi, e delinea come l’opera imita da vicino ciò che molti fan delusi probabilmente volevano fin dall’inizio. Implora quei giocatori di dare ancora una volta al gioco una possibilità qualora lo avessero abbandonato.

Abbiamo ascoltato il feedback secondo cui “questo non è un gioco di Fallout” e così abbiamo apportato cambiamenti significativi. Questo è ora un gioco molto story-driven. Avrai delle ottime interazioni con gli NPC e alcune scelte interessanti. C’è un sacco di narrazione profonda in corso. Se sei un fan della storia, o un fan tradizionale degli RPG come me, c’è molto (ora) per voi da esplorare e scoprire. Quindi, per favore, saltateci dentro e dateci una possibilità.

Allora, avete dato o darete una seconda chance a Fallout 76? Fatecelo sapere nei commenti, mentre noi di GamesVillage vi ricordiamo che attualmente la produzione è disponibile per PS5, PS4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC.

Fallout 76

All'età di sei anni, Fabio ha potuto mettere le mani su quella che sarebbe diventata, in estremamente poco tempo, la sua passione più grande: il videogioco. Dalla prima Playstation, vagando tra le terre simil-burtoniane di MediEvil fino a Crash Bandicoot e Tombi arriva, nel suo percorso di videogiocatore, a farsi appassionare da una moltitudine di generi e a crescere con loro, facendoli diventare parte integrante della sua vita e riconoscendo nel videogame una nuova forma di pura arte, oltre che di intrattenimento. Da quel momento, i suoi interessi mettono radici anche altrove, arrivando alla Settima Arte e alla musica, il gioco di ruolo e la lettura e tutto ciò che permette di sentire e immaginare mondi che ci sembrano, o sono effettivamente, lontani dalle nostre realtà.