Activision Blizzard nei guai, tra accuse e boicottaggio

Activision Blizzard

In questi giorni Activision Blizzard è finita nell’occhio del ciclone per le accuse di maltrattamento verso le dipendenti donne e di maschilismo. La causa è stata portata alla Corte Suprema di Los Angeles dal California Department of Fair Employment and Housing.

Quello che ne sta uscendo fuori è di come Activision Blizzard abbia fuso una cultura pervasiva da confraternita con la gerarchia meccanica dell’azienda. L’organico è composto solo dal 20% di donne e la denuncia dice che hanno spesso sopportato battute su stupro, commenti lascivi e rozzezza generale. L’incidente più oscuro della denuncia è incentrato su un’impiegata suicidatasi durante un viaggio di lavoro con un superiore maschio.

Sulla base di questo, molte testate giornalistiche USA hanno preso in considerazione l’idea di boicottare l’azienda di Santa Monica. Molte hanno già aderito all’iniziativa, come The Gamer, Prima Games, GameXplain, Switch Player, Ninty Fresh, [lock-on] e Cinelinx, che hanno pubblicamente preso posizione sulla vicenda, chiedendo ai vertici di Activision Blizzard di fare qualcosa per migliorare le condizioni di lavoro in azienda.

Ad esempio, Kirk McKeand di The Gamer ha twittato: “Non copriremo più i giochi Activision e Blizzard finché non vedremo cambiamenti reali e termineremo i tentativi di manipolazione (il riferimento è al messaggio che il CCO Fran Townsend ha inviato ai dipendenti). Tratteremo le notizie su questo argomento, ma non i giochi.“ 

Tra le risposte alle accuse ci stanno infatti quelle della Chief Compliance Office di Activision Blizzard che dice di come tutto ciò sta dando una visione distorta dell’azienda, con storie vecchie anche di 10 anni e alterate dei fatti. Anzi ha fatto l’esempio della sua presenza nella società sottolineando come si promuova la diversità e l’inclusività. La cosa ha però “scatenato” i dipendenti, con testimonianze di ex-impiegati che si sono moltiplicate su reddit.

Alcuni siti hanno esteso il boicottaggio anche a Ubisoft, accusata di non aver fatto molto per migliorare le cose dopo le accuse ricevute in questi mesi/anni di essere un ambiente di lavoro tossico dominato dagli uomini.

Come fa sapere anche Jason Schreier di Bloomberg, i problemi culturali di Blizzard esistevano molto prima che Activision iniziasse a interferire con le operazioni e a portare via le persone.