Tales of Arise Provato: una demo dalle fiamme ardenti

Tales of Arise

Ogni serie di videogiochi cerca di creare un punto d’ingresso pronto ad accogliere un nuovo pubblico, come è accaduto per la serie Yakuza con Like a Dragon, che ha stravolto il suo sistema di combattimento dando il benvenuto ad Ichiban Kasuga come nuovo protagonista. Molte delle saghe che stanno attualmente cavalcando l’onda del successo, si sono ritrovate a reinventarsi per rendersi ulteriormente appetibili nei confronti di un pubblico sempre più esigente, ma talvolta anche fin troppo impaurito dall’idea di abbandonare la sua zona comfort per esplorare nuovi orizzonti. Per questo, molti brand storici come Final Fantasy o anche il futuro Dragon Quest XII: The Flames of Fate, stanno abbandonando quel sistema di combattimento a turni in favore di un approccio più action, raggiungendo così quel che potremmo persino definire dei punti di non ritorno. Una destinazione che spesso detta un’evoluzione importante, come quella che sta per arrivare con Tales of Arise di Bandai Namco.

La storica serie JRPG della casa nipponica è sempre stata una bandiera portante dell’azienda, ed è un peccato che finora se ne sia parlato fin troppo poco. Nel presente attuale, Bandai Namco ha sfornato nel 2021 una lineup incredibile, avallata dai successi di Guilty Gear Strive e Scarlet Nexus (QUI per la nostra recensione), e le premesse portate avanti da Tales of Arise sono persino migliori dei due titoli appena citati. Ad ormai meno di un mese dalla sua pubblicazione su console e PC, l’azienda ha reso finalmente disponibile una demo giocabile del titolo, e noi di Gamesvillage non abbiamo perso tempo e ci siamo immediatamente tuffati per esplorare la nuova e portentosa iterazione della nota serie JRPG. Come sempre, ve ne parliamo in questa nuova anteprima.

Tales of Arise

Tales of Arise e il nuovo punto d’ingresso della serie

La demo di Tales of Arise è un completo focus sul gameplay: vi è stato poco spazio per la storia, che vede Alphen, Shionne e compagni diretti verso Viscint, capitale dell’Elda Menancia. Arrivati dinanzi alla porta principale che accoglie i forestieri in città, il party incontrerà un certo Drashin, il quale chiederà aiuto per eliminare dei particolari zeugle, una razza feroce che si aggira selvaggiamente nel territorio. Con quelle creature pericolose in giro, Viscint ha chiuso le sue porte, rendendosi completamente inaccessibile. Nella sua durata media di quaranta minuti abbiamo avuto modo interfacciarci finalmente col rinnovato sistema di combattimento, una delle caratteristiche più importanti di questo nuovo capitolo di “Tales of”. Sebbene un’impronta maggiormente action l’abbiamo potuta già vivere con Tales of Berseria, con tutte le limitazioni del caso, gli sviluppatori hanno migliorato sensibilmente quella formula, stravolgendola con una maggiore libertà d’azione sul campo di battaglia. In ogni scontro che avvieremo, il party al completo verrà inglobato entro un’arena delimitata, dove il giocatore potrà controllare a proprio piacimento ogni singolo componente del gruppo, assaporando in questo modo degli stili di combattimento molto differenti tra loro.

E ciò che ci affascina del nuovo JRPG di casa Bandai Namco è la rapidità con cui è possibile scambiare il personaggio in utilizzo, passando attraverso una semplicissima gestione del party: nell’apposito menù potremo selezionare i membri dei due gruppi, dove il primo agirà direttamente sul campo, mentre l’altro, composto solo da due componenti, verrà chiamato in battaglia all’attivazione del suo attacco boost (che vedremo tra poco). Tale scambio dei personaggi in utilizzo potrà essere eseguito anche in tempo reale durante uno scontro, sostituendo al volo uno dei combattenti ed integrando repentinamente la riserva. All’inizio la demo ci permetterà di scegliere un protagonista da controllare (che potremo cambiare in qualsiasi momento) durante l’esplorazione trai sei disponibili, ma ciò ovviamente non limiterà in alcun modo gameplay, che finora ha esibito un sistema di combattimento estasiante e solido. Ogni membro del party infatti avrà un attacco base e delle abilità speciali che consumano punti BA (Barra delle arti), le quali vengono scatenate attraverso un’esecuzione dinamica che verrà dettata dalla pressione debole o prolungata dell’input desiderato. Ciò che rende appagante il combat system in questa demo è la rapidità con cui i punti BA si ricaricano, dandoci modo di eseguire più volte le splendide arti che contraddistinguono ciascun protagonista. Queste tecniche speciali inoltre potranno essere migliorate e padroneggiate, rendendo così sempre più interessante l’evoluzione di ogni personaggio. Inoltre in battaglia bisogna considerare anche la possibilità di eseguire una combinazione d’attacchi che unisce i semplici fendenti con le arti, scaturendo delle sequenze di colpi capaci di sottomettere gli zeugle. I ritmi serrati del combat system spengono sul nascere quei ipotetici momenti morti del gameplay, che in questa demo si mostra in una forma decisamente splendida e semplice da padroneggiare.

Tales of Arise

Come se non bastasse, il sistema di combattimento ci riserva diversi assi nella manica, riuscendo persino a coinvolgere delle azioni combinate tra i membri del party. Un esempio lampante sono gli attacchi boost, che attraverso la pressione di un tasto direzionale scatena un’abilità speciale del compagno invocato, la cui barra d’attivazione si riempirà man mano che combatteremo. Anche attraverso questa meccanica, il giocatore può concatenare due o più attacchi contemporaneamente, infliggendo al nemico colpi decisivi capaci di stordirlo o persino annientarlo. Insomma, possiamo definire questo sistema di combattimento un vero coinvolgimento a trecentosessanta gradi di tutti i personaggi del party, i quali non vengono abbandonati in una panchina virtuale anzi, sono tutti membri attivi di un gameplay che non vuole imporre dei limiti al giocatore, dando a quest’ultimo la possibilità di utilizzare qualunque membro del gruppo senza ulteriori indugi.  Infine, durante il combattimento, potremo scagliare un assalto boost, che vede una coppia di personaggi eseguire un colpo combinato e scenograficamente spettacolare sul nemico.

Ciò che più ci ha colpito non è soltanto la rapidità con cui avvengono determinati meccanismi all’interno del combat system, insieme alla facilità e immediatezza con cui possiamo persino gestire il party. Ognuno dei protagonisti sarà utilizzabile in battaglia e questo detta diverse situazioni di gameplay che avvengono in tempo reale. Un esempio, possiamo passare dall’approccio fiammeggiante e ravvicinato di Alphen ad un ranger di supporto come Shionne per curare i compagni, od adottare uno stile dalla distanza con Rinwell grazie al suo catalizzatore che sprigiona potenti arti magiche. Sono soltanto alcuni degli esempi che definiscono una ben apprezzata varietà di stili di gioco, i quali vengono infine avvalorati da alcune minuzie come la difficoltà o le tattiche che potremo applicare sul party. Per quanto concerne le azioni di supporto, come le cure, vi sarà un limite da tener d’occhio espresso in “Punti cure”, i quali permettono curare autonomamente il party nei momenti di difficoltà. Il loro ripristino purtroppo non sarà altrettanto automatizzato e spesso sarà necessario fare ritorno all’ultimo accampamento riempire nuovamente l’indicatore. Senza ombra di dubbio, il gameplay di Tales of Arise segna un nuovo punto d’ingresso ( e di non ritorno con molta probabilità) per la storica saga JRPG di Bandai Namco, che sta vivendo alla grande il suo venticinquesimo anniversario.

Tales of Arise

Nuovo viaggio, nuovi compagni

Un elemento che indubbiamente caratterizza ogni gioco di ruolo è quel senso d’avventura che permea nell’aria. L’inizio di un viaggio, l’incontro di nuovi compagni, nemici, le imprese compiute e i luoghi visitati, ed è ciò che possiamo sicuramente respirare in quel di Tales of Arise, dove la demo ha riservato alcuni elementi che ne caratterizzano la narrazione. Sebbene non abbiamo tracce che possano approfondire ulteriormente la storia, vi sono delle minuzie che invece alimentano la caratterizzazione e il rapporto tra i vari protagonisti del nuovo gioco di Bandai Namco. Durante l’esplorazione delle macro-aree avremo modo di assistere a delle piccole conversazioni (vi è un tasto apposito che da il via a questi “siparietti”), in cui i personaggi si confrontano su diversi argomenti, scambiandosi persino consigli da sfruttare in battaglia. In queste scene d’intermezzo, che potremo avviare in qualsiasi momento fin quando saranno disponibili, si ha modo di conoscere da più vicino i compagni d’avventura di Alphen, i quali sveleranno pian piano pezzi di se stessi mentre il loro legame diventerà sempre più saldo. Nella mappa abbiamo trovato un accampamento in cui far riposare i personaggi, in cui non solo sarà possibile vivere ulteriori conversazioni e riguardarle nella sezione “ricordi”, ma potremo preparare anche la cena scegliendo il cuoco di turno in base al piatto scelto. Anche qui abbiamo potuto assistere ad una scena alquanto comica che vede da vicino le disastrose abilità culinarie dello spadaccino, dove i suoi compagni giudicheranno la sua goffaggine nella cottura della carne e nell’eccessivo utilizzo di spezie.

Tales of Arise

Come abbiamo specificato poc’anzi, la demo di Tales of Arise è divisa in macro aree dominate dalla vegetazione e un villaggio situato dinanzi alle porte della capitale Viscint. Delle aree alquanto contenute, ma non prive di elementi che possono sfamare la nostra voglia d’esplorazione. Infatti ci siamo imbattuti in diversi spot in cui poter raccogliere materiali tra cui minerali ed ingredienti per la cucina, ma non sono mancati gli scrigni in cui poter ottenere risorse preziose od armi per migliorare l’equipaggiamento. Tuttavia, con i materiali raccolti abbiamo potuto realizzare soltanto qualche accessorio, potenziando così l’attacco di uno dei personaggi del party: sarà dunque importante esplorare minuziosamente ogni angolo della mappa, ricavando così dei materiali utili per il miglioramento del nostro equipaggiamento. Non vi sono stati dei particolari luoghi d’interesse, tuttavia poter ammirare un’ambientazione così curata in un JRPG ci ha lasciati piacevolmente stupiti. Il territorio di Elde Menancia è un mix di vegetazione e paesaggi rocciosi, su cui spiccano le incredibili zanne le quali avvolgono la vallata che potremo scrutare persino in lontananza dalla cima del monte su cui inizia il livello. Un panorama davvero incredibile sul quale vige una direzione artistica che al momento ci ha tremendamente incuriositi, avallato da una resa grafica eccezionale ed abbellita da una moltitudine di colori raggianti. Certamente, parlare del comparto tecnico in una demo lascia il tempo che trova, ma al momento il titolo offre ottime prestazioni su PlayStation 5, merito soprattutto della possibilità di poter scegliere tra la modalità prestazioni, che ne migliora il frame rate, o la risoluzione. Abbiamo provato il titolo in entrambe le modalità e possiamo affermare che l’esperienza risulta ancor più godibile dall’alto dei suoi sessanta fotogrammi per secondo, sebbene il prezzo da pagare sia il sacrificio di qualche dettaglio leggermente più definito che però non condiziona complessivamente la bellezza estetica del prodotto.

Data d’uscita: 10 settembre
Piattaforme: PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, PC
Sviluppatore: Bandai Namco
Publisher: Bandai Namco

Se le premesse raggiunte con trailer e gameplay erano decisamente favorevoli, con la demo Tales of Arise diventa un appuntamento definitivamente immancabile in questo 2021, un anno che vede Bandai Namco in splendida forma dopo Scarlet Nexus e Guilty Gear Strive. Arise ha il compito di donare un nuovo lustro alla storica serie JRPG, inseguendo una trasformazione che rende il gameplay un vero action dai ritmi serrati, dando al giocatore ampia libertà sul campo di battaglia. E la demo è stata una vera dimostrazione di forza per il titolo che può vantare sulle sue solide basi, e noi non vediamo l’ora di vedere come il titolo saprà stupirci nella sua versione finale.

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.