Dopo aver riportato tutti i suoi classici (e non) PlayStation 3 su PlayStation 4 tramite una serie di Remastered, Sony Interactive Entertainment e i suoi PlayStation Studios hanno deciso di fare altrettanto con il passaggio da PlayStation 4 a PlayStation 5. Questa volta però non si tratta di “semplici” edizioni rimasterizzate delle proprie IP, ma di vere e proprie Director’s Cut, che oltre ad offrire i miglioramenti del caso propongono anche e soprattutto una serie di contenuti inediti e “tagliati” della versioni pubblicate in precedenza. Ghost of Tsushima Director’s Cut è il primo titolo con i “tagli del regista” a fare capolino sul mercato, pronto a giungere sia su PlayStation 5 ma anche su PlayStation 4. Ovviamente a noi interessava avere tra le mani la versione currente-gen delle fatiche di Jin Sakai (quella PS5 per intenderci), una versione definibile totalmente come “next-gen” grazie all’egregio lavoro svolto dal team di sviluppo.
Questa edizione non solo include (ovviamente) il gioco completo già affrontato su PS4, ma propone anche un nuovo contenuto aggiuntivo capace di omaggiare Ghost of Tsushima e i suoi giocatori con ulteriori ore di gameplay, in quella che è a tutti gli effetti un’espansione dell’open-world: i Racconti di Iki. Per quanto riguarda la storia principale e ciò che è Ghost of Tsushima, vi rimandiamo alla nostra recensione dell’edizione PlayStation 4, mentre in questa recensione ci concentreremo sulla versione PlayStation 5, sui miglioramenti apportati e soprattutto sull’isola di Iki. È tempo di sguainare la katana, perché lo Spettro di Tsushima deve mettersi nuovamente in viaggio!
Ghost of Tsushima Director’s Cut: un biglietto andata-ritorno per l’isola di Iki
I Racconti di Iki, il contenuto aggiuntivo inedito di Ghost of Tsushima Director’s Cut, possono essere sbloccati all’interno del gioco dopo aver completato il primo atto. Dunque, gli utenti che non hanno mai giocato al titolo devono necessariamente giocarsi la prima parte dell’action-adventure per poter ottenere il Vento Guida verso i Racconti di Iki, mentre chi ha già giocato alla versione PS4 può semplicemente trasferire i salvataggi del gioco completo (o non) e accedere direttamente al contenuto aggiuntivo. I Racconti di Iki sono a tutti gli effetti una side-story ed infatti, aggiungono molto alla storia di Jin, ma nulla di più alla trama principale del gioco. Parliamo di una serie di missioni dove l’alta difficoltà viene data da una nuova tipologia di nemico, lo Sciamano, capace di potenziare gli altri mongoli fintanto che non verrà abbattuto. Lo Sciamano è solo una delle tante novità dell’isola di Iki!
La minaccia proveniente dall’isola tocca anche le coste di Tsushima ed è qui che Jin capisce che deve mettersi in viaggio per annientare tale minaccia alla base e prima che infetti l’intera Tsushima. Dunque, il giocatore può decidere se iniziare questi Racconti, oppure proseguire con i Racconti principali di Tsushima e lasciare quelli di Iki per ultimi. Data la difficoltà in cui potreste incappare, visto che dopo l’Atto I il vostro samurai non sarà poi tanto potente rispetto alla fine della sua avventura. Giunti ad Iki tramite un’imbarcazione, ci ritroveremo davanti ad un territorio ostile sia nei nemici che negli alleati, ma soprattutto, affronteremo un viaggio tra presente e passato… il passato di Jin per l’appunto. Evitando spoiler sulla trama dell’espansione, è necessario mettere sin da subito le cose in chiaro: i Racconti principali di Iki vi terranno occupati per circa 6-7 ore, mentre per completare tutte le attività dell’isola (quest secondarie e altro) si superano abbandantemente le 10 ore di gameplay. Dunque, parliamo di un contenuto che aggiunge molto al titolo, ma ad essere sinceri la storia legata ai racconti di Iki non ci ha lasciati particolarmente colpiti. Da questo punto di vista, Sucker Punch avrebbe potuto impegnarsi molto di più per offrire una trama superiore nella sceneggiatura, più coinvolgente, oltre che una longevità superiore legata ai Racconti principali dell’espansione di Iki. Anche le missioni da affrontare non hanno aggiunto nulla di nuovo a ciò che abbiamo già affrontato in passato, anzi, in alcuni casi si sono dimostrate molto povere, così come poveri sono stati i duelli contro i boss principali dell’add-on: solo due… e neanche così impegnativi. Nonostante ciò, i giocatori avranno il loro bel da fare per riportare la pace sull’isola di Iki e allo stesso tempo, nell’animo di Jin!
Le novità però sono davvero tante e apprezzabili
I nuovi contenuti in-game offerti da Ghost of Tsushima Director’s Cut vanno ad aggiungere davvero tanto al gameplay dell’ultima fatica di Sucker Punch. In alcuni dei suoi scorci, l’isola di Iki mette in mostra un panorama davvero mozzafiato. Inoltre, la grande isola principale è composta da altre piccole isolette, ognuna con qualche attività da svolgere o qualche ritrovamento da fare. Tra le novità portate dalla Director’s Cut troviamo delle nuove tecniche, tra cui una nuova tecnica di combattimento apprendibile dal cavallo, estremamente utile in battaglia e che a nostro modo di vedere avrebbe fatto molto comodo anche lo scorso anno con la pubblicazione della versione PlayStation 4. L’isola di Iki inoltre presenta nuovi animali, tra cui simpatiche scimmie e adorabili gatti e ovviamente, a loro sono dedicati anche i nuovi santuari: trovarli darà nuovi bonus al nostro samurai. Raggiunti questi santuari, si attiverà una nuova meccanica, ossia la riproduzione di melodie mediante il flauto. Si tratta semplicemente di utilizzare il movimento del controller per suonare il flauto, permettendo agli animali di fidarsi di voi, avvicinarsi e attivare il potere del santuario.
Altre aggiunge molto gradevoli sono le sfide con l’arco dislocate per tutta Iki. Qui bisognerà mettere a frutto la propria abilità con l’arco per battere gli sfidanti e ottenere ricche ricompense. Anche l’Arena dei combattimenti, altra novità di Ghost of Tsushima Director’s Cut, vi permetterà di utilizzare le vostre abilità con la katana (di legno) contro alcuni sfidanti, ognuno con il proprio stile di combattimento. Una volta imparato il move-set di ognuno di loro però, batterli sarà più facile che mai. Anche l’Arena ha i suoi premi: più avversari verranno battuti, maggiori saranno le ricompense. Se dobbiamo essere sinceri, l’Isola di Iki non è poi così grande (rispetto a Tsushima), ma come detto prima le tante attività principali e non vanno ad aggiungere un numero importante di ore alle già tante presenti nel gioco base.
Una spada più lucente e più veloce
Il passaggio da PlayStation 4 a PlayStation 5 ha giovato in maniera incredibile a Ghost of Tsushima. Parliamo a tutti gli effetti di un gioco realizzato per la nuova console di Sony e non di una versione che ha ricevuto delle semplici ottimizzazioni. La differenza nelle prestazioni la si evince fin dai caricamenti, ultra-rapidi e che permettono subito di essere in-game, oppure di effettuare il viaggio rapido da un posto all’altro in un paio di secondi. I caricamenti dunque sono irrisori, anche se qualcosa che ci fa storcere il naso è stato comunque ereditato dalla versione PS4. Accarezzare un animale necessita di una sua cut-scene e dunque, l’azione non è rapida e sbrigativa. Inoltre, nel menu delle opzioni passare da un’armatura all’altra mette su schermo dei fastidiosi caricamenti dell’asset delle armature. Davvero strano per la next-gen! Ciò che però è davvero incredibile sono i dettagli ottenuti dal titolo, che a livello grafico e di illuminazione si presenta più in forma che mai. Ambienti, vegetazione e soprattutto i volti dei personaggi (Jin compreso) hanno subito una piccola metamorfosi, garantendo un colpo d’occhio veramente apprezzabile. Anche i bug grafici e i glitch si sono quasi azzerati. Purtroppo, il glitch legato al mantello non è stato debellato, con la spada del samurai che entra ed esce dalle texture del mantello che è una meraviglia… in negativo! Infine, speravamo che con l’arrivo della versione next-gen il team di sviluppo aggiungesse finalmente l’animazione legata alla raccolta degli oggetti… che illusi che eravamo!
Ghost of Tsushima Director’s Cut propone due modalità di gioco: aumento dei fotogrammi e aumento della risoluzione. Nel primo caso, viene sacrificata la resa grafica (ma mica tanto eh) per permettere al titolo di girare a 60 frame al secondo. Non solo i 60 frame si vedono tutti, ma il gioco non ha mai messo in scena un singolo calo di fps, vero tallone d’Achille della versione PS4. Combattere contro i mongoli con il massimo degli fps rende l’azione più veloce che mai e questo sì che ci fa godere. La modalità risoluzione invece abbassa i frame, ma rende il gioco ancora più godurioso da vedere. Nonostante l’assenza di un monitor 4K e l’upscaling della risoluzione, il colpo d’occhio rispetto alla modalità prestazioni è comunque visibile.
La Director’s Cut ha portato con sé anche alcune opzioni grafiche minori, tra cui la possibilità di mostrare o eliminare la maschera durante i filmati e l’opzione di mostrare o meno su schermo arco e faretra quando alcune armature specifiche sono equipaggiate. Con ogni probabilità, questa seconda opzione è legata ad alcuni glitch grafici difficilmente eliminabili. Ultimo ma non meno importante, anche il DualSense di PlayStation 5 è stato coinvolto in questa nuova veste di Ghost of Tsushima. La vibrazione durante alcune azioni è più marcata rispetto al Dualshock 4, mentre il grilletto destro diventa leggermente più duro quando si utilizza l’arco, per poi tremare quando Jin è arrivato al massimo dello sforzo ed è pronto a mollare la presa. Anche questa amici miei è next-gen!
Piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4
Sviluppatore: Sucker Punch
Publisher: Sony Interactive Entertainment
Ghost of Tsushima Director’s Cut è l’edizione più completa del gioco, che vanta l’avventura base e l’espansione di Iki, con Sucker Punch e Sony che hanno optato per offrire il pacchetto completo dopo oltre un anno e con un supplemento di prezzo per i possessori del titolo base. Sicuramente l’isola di Iki offre tanto nuovo gameplay e molti contenuti inediti che giustificano la nuova spesa, ma è la versione PlayStation 5 del gioco la carta considerabile vincente. Se questo è il buongiorno delle Director’s Cut, allora gli utenti difficilmente potranno lamentarsi di quelle in arrivo in futuro. Jin Sakai aveva decisamente bisogno del passaggio da old a next-gen. Adesso si che possiamo goderci i racconti dello Spettro di Tsushima!