Trentuno anni sono un periodo di tempo abbastanza lungo per l’intero genere umano. Dal 1990 ad oggi infatti abbiamo vissuto tantissimi cambiamenti che hanno migliorato o peggiorato la nostra vita e il progresso tecnologico, d’altronde, non fa eccezione. Soprattutto per quanto riguarda i videogiochi. E un testimone perfetto, in questo senso, può essere proprio King’s Bounty 2, il sequel ufficiale del primo, storico capitolo sviluppato da New World e lanciato proprio trent’anni fa, a cavallo tra il 1990 e il 1991. Nel corso degli anni abbiamo avuto altre iterazioni ma mai un sequel veramente ufficiale, e come sottolineavamo nella nostra preview, il momento probabilmente è davvero quello giusto. Un po’ perché il genere dei giochi di ruolo sta tornando a gran voce (sempre sotto una nuova forma), un po’ perché alla fine al giorno d’oggi abbiamo il know how necessario anche per disturbare nomi importanti.
Retoriche su quanto sia cambiato il mondo dei videogiochi in questi anni, però, le lasciamo ad altri. Ad oggi è importante concentrarsi, dopo l’ultima prova del gioco, a scoprire se davvero King’s Bounty 2 vale tutti questi anni di attesa. Un giudizio sicuramente non semplice da decretare, considerando i bug, qualche scelta di design non particolarmente apprezzata e un’operazione che ha una leggera patina di operazione nostalgia, insieme a tutti i pro che abbiamo avuto modo di valutare nelle nostre ore di gioco in compagnia di una storia dark fantasy, a tratti matura e inquietante e che fa dell’ambientazione e della narrazione un fiore all’occhiello. Un lungo viaggio, arrivato al termine proprio nel momento in cui ci sentivamo sicuri nel poterne parlare e che ora possiamo condividere con voi.
King’s Bounty 2: a metà tra un racconto e un film
Se dobbiamo parlare di King’s Bounty 2 dobbiamo farlo cominciando dall’inizio, ovvero da quella che è l’ambientazione. I ragazzi di 1C Entertainment non si sono focalizzati solamente sulla storia, di cui vi abbiamo già accennato qualcosina, ma soprattutto nel realizzare una serie di mondi di gioco decisamente influenzati da centinaia di anni di racconti fantasy. Il tutto, però, strizzando anche l’occhio a film originali (quindi non tratti da altri franchise) e anche ovviamente ad usi e costumi del tempo.
Nostria, il mondo in cui prendono vita le nostre avventure, è chiaramente un tributo a due opere importanti per l’intero genere, come Il Signore degli Anelli e La Storia Infinita. In effetti, a guardare bene uno dei tre protagonisti principali scelti che si muovono all’interno di questi mondi, il level design è in funzione di tutto ciò: ogni singolo scorcio è infatti un richiamo a quei paesaggi che abbiamo visto e poi immaginato. D’altronde anche il team di sviluppo lo ammette, così come ammette di aver preso ispirazione anche da due tv show molto recenti come The Witcher (prodotto da Netflix) Il Trono di Spade. Ispirazione a parte, 1C ha creato dei mondi liberi nel vero senso della parola, prendendo in dote quello che è diventato il gioco di ruolo oggi e lo fa anche nella narrazione degli eventi e della storia narrata, fatta ovviamente di complotti, di intrighi, di Draghi, di oscuri personaggi e di fedeli (ma quasi ordinati al ruolo di subordinati) scudieri e cavalieri di corte. In mezzo i cittadini, comuni, ma anche storie di sventura e di profughi, di maledizioni, di affetti perduti e di una lore da ricostruire. Tutti elementi che ci immergono sempre di più all’interno di una storyline sempre coerente (con qualche suo limite) e di un mondo che brulica di segreti e di loot da scoprire.
Per permettere tutto ciò, la classica formula della serie non poteva essere riadattata in maniera così pesante e affine all’originale. In tutto ciò, 1C Entertainment ha scelto un cambiamento di look decisamente importante: King’s Bounty 2 diventa così un open world, limitato a mappe e regioni che è possibile visitare in maniera abbastanza fluida, con determinate aree da esplorare a patto di superare alcuni ostacoli. Attenzione però: non stiamo parlando di una totale libertà, come quelle offerte da produzioni più altisonanti come The Witcher e la serie The Elder Scrolls. Si è comunque limitati da una serie di interni non visitabili e dal fatto che ogni singolo elemento su schermo rappresenti una funzione a livello di design. Una leva può servire ad aprire un passaggio, che proseguirà verso un item da raccogliere o da scoprire oppure un avanzamento in una quest, sia essa secondaria o principale. Allo stesso modo, per poter affrontare determinati tipi di missioni occorrerà necessariamente scagliarsi contro qualche nemico, in un battle system che invece resta fedele all’originale e garantisce ore di divertimento, a patto ovviamente di saperne comprendere bene le meccaniche. Libera esplorazione (nei limiti concessi da chi ha progettato l’intero impianto di gioco), libero combattimento.
Proprio il combat system di King’s Bounty 2 è uno dei fiori all’occhiello della produzione russa. Il gioco infatti è strutturato per permettere a tutti i fan dell’esperienza a turni di potr mantenere intatto uno dei piloni portanti della serie. Il tutto, ovviamente, con una serie di implementazioni moderne. Come funziona, dunque, il sistema di combattimento? Tutto poggia sul nostro esercito, comandato da noi tramite il protagonista selezionato all’inizio dell’avventura. Ogni personaggio ha dei modificatori ed è necessario acquistare e ingaggiare truppe bilanciando attentamente ogni pro e ogni contro. Non sarà comunque possibile avere solamente eserciti da guerra e vere potenze indistruttibili, in quanto ovviamente ogni singola truppa deve rispondere al nostro grado di potere e di rango. Ogni unità è composta da peculiarità uniche, come colpi precisi e bonus, punti di attacco e statistiche varie come armatura e raggio di azione. Non si tratta comunque di un attacco passivo e di battaglie che ci vedono come semplici spettatori, tutt’altro. Nel corso del playtrough, infatti, il nostro protagonista è in grado di scagliare incantesimi e partecipare in modo attivo agli scontri. Più si avanza nel gioco, più si modificando i talenti, più accrescono le nostre statistiche che possono avere anche risvolti positivi in battaglia, permettendoci di apprendere non solo nuove tecniche ma di potenziare già quelle che abbiamo visto.
Tra il sistema di combattimento, dunque il level up del nostro personaggio, che avviene attraverso una serie di punti esperienza che si racimolano progredendo nel gioco, 1 Entertainment è riuscita a dare un impatto vivo al comparto ruolistico, senza snaturare un franchise e una formula di gioco ben collaudato. Nell’insieme, tutto ciò che abbiamo potuto provare funziona e risponde perfettamente alle esigenze del giocatore, riuscendo a catturare la sua attenzione e ponendo sempre l’attenzione altissima: meglio potenziare un determinato incantesimo oppure apprendere nuove tecniche? Devo dedicarmi di più alle quest primarie o mi prenderò un minuto per me ed esplorare? A livello di contenuti, di attività, di divertimento e di sfida King’s Bounty 2 è sicuramente un vero e proprio piacere da poter giocare, sia se abbiamo voglia di una quick run oppure vogliamo un’intensa sessione lontano da tutto e da tutti.
Un brusco risveglio
Nonostante l’ottimo comportamento del gioco sotto l’aspetto del gameplay, ci sono alcuni elmenti che interrompono questo incantesimo. King’s Bounty 2 infatti non eccelle sotto l’aspetto del realismo e 1C Entertainment ci consegna un prodotto ricco di cose interessanti e dal design affascinante, ma costellato da una serie di limitazioni che fanno storcere il naso nel 2021 dei titoli con una forte componente esplorativa. Allo stesso tempo il gioco non propone un’immersività importante, con una quantità limitata di NPC con cui interagire e con dialoghi ripetuti all’infinità e allo stremo. Aggiungiamoci poi uno dei cavalli non meglio realizzati della storia dei videogiochi, con bug e fisica praticamente appena abbozzata e un movimento forse fin troppo superficiale ed ecco che l’intera esperienza di gioco resta di qualità assolutamente alta ma con qualche sbavatura di troppo.
Il comparto tecnico, per quanto riguarda la versione PC, si presenta davvero in forma, forse ancora meglio rispetto alla versione provata il mese scorso. Gli ambienti sono colorati, ricchi di fascino e la realizzazione poligonale è davvero eccellente. Anche la colonna sonora è evocativa e richiama sempre e continuamente quei capolavori fantasy di cui avevamo accennato in precedenza. In aggiunta l’ottimizzazione è davvero perfetta e abbiamo notato pochissime volte cali di frame rate. con un engine decisamente scalabile, King’s Bounty 2 è un gioco interessante, ricco di cose da fare e soprattutto ben realizzato a mero livello tecnico.
Piattaforme: PS4, Nintendo Switch, Xbox One, PC
Sviluppatore: 1C Entertainment
Publisher: Koch Media, Prime Matter
King’s Bounty 2 è uno dei prodotti a metà tra il gioco indipendente e il doppia/tripla A con cui completiamo un’estate costellata da produzioni di valore interessante su tutti i versanti. Al di là di alcune sbavature e di piccoli problemi tecnici, l’opera di 1C Entertainment è sicuramente un omaggio ai fan della saga, che strizza però anche l’occhio anche a chi cerca un nuovo gioco di ruolo e una nuova esperienza a chi approcciarsi. Promosso, non a pieni voti, ma comunque promosso: e non poteva essere da meno. Un ultimo consiglio? Approcciatevi con calma, quasi desiderosi di fare un passo in più alla volta, ma molto lentamente. Solo così potrete godere appieno di questo, ultimo grande atto.