Id Software senza ombra di dubbio ha fatto la storia dei first person shooter: Wolfenstein 3D e DOOM negli anni 90′ hanno instaurato quelle basi che oggi danno vita alle serie di sparatutto in soggettiva di maggior successo, e non sarebbe poi così sbagliato dire che in un contesto norreno rappresentano lo Yggdrasil. Ma indubbiamente, il team texano sotto l’ala di Bethesda è quello che più ha contribuito nell’evoluzione degli shooter grazie anche ad una serie come Quake, nonché uno degli FPS più rinomati anche nel gioco competitivo.
L’epoca d’oro di John Romero e Carmack insomma, ha visto nascere dei capolavori immortali che nel tempo si sono reincarnati nelle iterazioni moderne incantando anche un pubblico più giovane ed esigente; ciononostante, Quake dopo i suoi albori è rimasto decisamente ancorato al passato: non è bastato il promettente Quake Champions, che infondeva lo spirito del deathmatch frenetico di Quake in una chiave di lettura moderna. Ma come ogni anno, il Quakecon ci riserva sempre delle sorprese e come un fulmine a ciel sereno, Id Software riporta in auge il primo capitolo della saga in un’edizione rimasterizzata, pronta per essere completamente divorata su console e PC insieme ad alcune sorprese che renderanno felici i fan di vecchia data. Noi di Gamesvillage non potevamo di certo esimerci dal rivisitare una gloria videoludica come Quake Remastered, e ve ne vogliamo parlare in questa recensione.
Quake Remastered è l’occasione perfetta per mettere mano su un grande classico!
Rimasterizzare un titolo non è mai semplice: spesso gli sviluppatori devono imbattersi nei limiti del software, come l’aumento degli FPS che possono stravolgere la stabilità del gioco. Per questo ci ritroviamo molte volte dei lavori di restauro piuttosto essenziali, come quello della remastered di Shin Megami Tensei III (QUI per la nostra recensione), che oltre alla pulizia dell’immagine non offriva ulteriori miglioramenti tecnici o grafici. Eppure, vi sono diversi restauri che donano una nuova linfa alle vecchie glorie, come Quake Remastered che tutt’ora rappresenta il miglior modo per recuperare lo storico FPS di Id Software. Come si presenta il titolo oggi? Decisamente arricchito, nonostante ne sia stata conservata l’integrità grafica, delineando una riesumazione non troppo lontana da quella già avvenuta con la trilogia di DOOM l’anno scorso. Ciò può essere definito più come un pregio che difetto, dato che uno stravolgimento grafico improntato su un maggiore realismo ne avrebbe snaturato quell’aspetto primordiale che rimarca l’anzianità e ritrovata giovinezza dell’originale. Ma Quake Remastered non offre solo un comparto tecnico rinnovato, dato che a farla da padrona sono i contenuti. Troviamo la campagna originale, distribuita nei quattro episodi che la compongono, a cui si aggiungono diversi contenuti aggiuntivi persino originali, i quali sono stati confezionati dai ragazzi di Machine Games (Wolfenstein: The New Order, Old Blood, New Colossus e Youngblood), e se la cosa non dovesse bastarvi, tale riedizione vi garantirà l’accesso a Quake 64 tramite download gratuito.
Dunque la modalità single-player è preponderante in questa rinnovata versione, con una campagna decisamente più corposa avvalorata dai contenuti aggiuntivi inclusi all’interno del gioco. Una modalità che non può che rievocare quel level design così spartano ma anche profondo, una solidificazione di quel che fu il primo DOOM. E il titolo permette persino di iniziare la campagna da qualsiasi punto: dall’ultimo episodio a quelli centrali, il giocatore ha ampia libertà di scelta su dove poter incominciare, e di poter abbandonare il livello in corso per iniziarne un altro. Ogni livello inoltre è un surplus di frenesia allo stato puro, con l’azione serrata che si sposa perfettamente con gli elementi puzzle, il tutto ad una velocità davvero invitante. Il titolo inoltre può essere giocato in svariate difficoltà, per un’esperienza meno punitiva o una sfida davvero ardua da affrontare, senza contare quel desiderio di speedrun che i risultati di fine livello alimentano nel mostrare come è andata la nostra prestazione. Ogni scenario inoltre nasconde al suo interno una miriade di segreti, i quali dettano una scrupolosa rigiocabilità per il completismo. Ma il piatto forte arriva dalla componente multigiocatore, che ritorna non solo con le modalità online e in locale, ma anche con il cross-play abilitato su tutte le piattaforme. Un’aggiunta che permetterà ai giocatori di ravvivare i server del gioco senza alcuna barriera, tuffandosi soprattutto nei classici Deathmatch Arena, un marchio di fabbrica per la serie. Insomma, Quake Remastered è un appuntamento con la riscoperta quasi immancabile, una preziosa aggiunta per il proprio bagaglio culturale videoludico, decisamente irrinunciabile grazie al trattamento di restauro che arricchisce contenutisticamente un titolo storicamente incredibile.
Piombo nostalgico
Quello di Quake è un gameplay non troppo lontano dai primi DOOM: uno shooter dalle dinamiche molto essenziali, nessuna variabile, nessun elemento che potesse in alcun modo interferire col gunplay. Uno “spara spara” nudo, crudo, privo di balistica, ogni colpo sparato va a segno o a vuoto, neppure la distanza può in alcun modo impedirvi di colpire il bersaglio. E tanto basta per lasciarci trasportare – di nuovo – in quel meraviglioso mondo fatto di piombo e sangue incastonato in corridoi labirintici, dove il senso dell’orientamento è il nostro angelo custode. La gioia poi arriva nel momento in cui raccogliamo nuove armi sempre più letali, tra fucili d’assalto, fucili a pompa, lanciarazzi e chi più ne ha più ne metta, un tripudio di ignoranza mistificata all’orrore delle creature che si avvicinano a noi per ucciderci. Come gli altri figlioli di Id Software, Quake era e rimane altrettanto brutale, spietato, ed incoraggia a compiere una mattanza nella consueta pulizia del livello, dove andiamo solitamente a raccogliere eventuali risorse per il prossimo scenario.
Il gameplay è rude, grezzo, non possiamo mirare ed anzi, la mappatura dei comandi rimpiazza persino quell’imput col salto, un pensiero davvero dolciastro nei confronti dei player moderni che negli FPS prediligono i jump shot, permettendo così di non staccare la mira dall’analogico su console. Nei movimenti si è veloci, scattanti, i riflessi ci permettono di schivare i colpi con estrema facilità sincronizzando visuale e movimento, e nella sua essenzialità il gioco continua a divertire facendoci soprattutto desiderare un’adrenalina sempre maggiore, che può essere riversata completamente alle difficoltà superiori dove l’esperienza diverrà un vero e proprio inferno. In ogni livello inoltre dovremo lanciarci nella mischia nella ricerca delle chiavi, che sbloccano i passaggi verso il prossimo checkpoint: l’agognata esplorazione continuerà a premiarci con medikit, armature, munizioni e bonus, un vero toccasana nelle fasi più avanzate della campagna. Come se non bastasse, alle caratteristiche action si uniscono quelle platform in una spietata corsa di morte sanguinolenta, dove sarà necessario saltare su diversi appigli per superare corsi lavici o fiumi radioattivi, o sguazzarci dentro indossando le apposite tute protettive. E se ciò non dovesse convincervi a mettere mano su Quake, pensate alla personalizzazione delle opzioni: spulciando tra le impostazioni grafiche, si ha modo di personalizzare alcuni aspetti grafici e tecnici, come il field of view che renderà l’esperienza ancor più gratificante.
Quake Remastered: un restauro invitante
Il lavoro di rimasterizzazione compiuto da Id Software è semplicemente pregevole, per il semplice fatto che è riuscita a non snaturare il classicismo del primo Quake. Con la remastered, oltre ad aumentare la fluidità fino ai sessanta fotogrammi per secondo, troviamo uno svecchiamento grafico capace di pulire perfettamente l’immagine, avvalorando non solo gli effetti delle fiammate dei fucili, ma anche gli sprite dei nemici. Certamente, la versione PlayStation 4 giocata in retrocompatibilità sulla console next-gen di casa Sony permette al titolo di presentarsi in una forma perfetta, che svecchia il gioco senza stravolgere il suo comparto grafico. Come abbiamo detto poc’anzi, il lavoro compiuto su Quake Remastered non è tanto diverso da quello confezionato con la saga di DOOM, ma bisogna riconoscere che in quest’occasione il team texano ha saputo intervenire con precisione sui miglioramenti da apportare. Persino i modelli poligonali dei soldati nemici e dei mostri risultano leggermente più definiti, le cui movenze, in piena sincronia col frame rate, risultano decisamente più fluide.
Il gioco dunque si presenta tecnicamente solido, laddove il comparto delle luci riesce a restituire quei connotati dark che caratterizzano il titolo, con diverse sezioni giocate ai limiti dell’oscurità. Niente da annoverare per il sonoro, che non risalta una colonna sonora memorabile (almeno, non come quella di DOOM), ma che tutto sommato possiamo apprezzare ancora oggi grazie agli effetti sonori delle fiammate dei fucili e le grida dei nostri nemici che soccombono ai nostri proiettili. Insomma, Quake Remastered è un connubio tra ammodernamento non troppo esagerato ed un classicismo intatto, un equilibrio perfetto che avvalora un grande classico degli FPS.
Piattaforme: PlayStation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch
Sviluppatore: Id Software
Publisher: Bethesda
Quake Remastered è l’occasione perfetta per recuperare una pietra miliare degli FPS. Un restauro che dona una nuova linfa vitale all’originale shooter del 1996, il quale lo arricchisce con nuovi contenuti – per giunta inediti – ed un comparto tecnico migliorato, rendendo quell’esperienza così galvanizzante ancor più frenetica grazie ad una prestazione ancor più fluida. In tutto ciò, oltre una campagna corposa che saprà mettervi persino in difficoltà, troverete l’immancabile e prestigioso multigiocatore, sia in locale con schermo condiviso che online, al quale si aggiunge l’implementazione del cross-play tra tutte le piattaforme. Un titolo decisamente arricchito, il cui biglietto d’accesso di 9,99€ farà gola a qualsiasi appassionato dei first person shooter.