Project Eve Anteprima: un action coreano tra Bayonetta e Devil May Cry

Project Eve

Il mercato asiatico dei videogiochi si sta espandendo: non solo più il Giappone, ma da qualche anno a questa parte arrivano sempre più titoli dai territori cinesi, coreani e dal sud-est asiatico. Ne sono la prova Genshin Impact, No Straight Roads o il promettente DokeV, una serie di produzioni che sta delineando un mercato pian piano sempre più florido; oppure i titoli provenienti dalle fucine del PlayStation China Hero Project, come Lost Soul Aside (QUI per la nostra anteprima sul titolo) o il neo arrivato F.I.S.T: Forged in Shadow Torch, i quali hanno attirato su di sé un’attenzione mediatica non da poco. Una serie di titoli che hanno allargato gli orizzonti di un’industria che per anni ad est, si è limitata unicamente ad esplorare il Giappone e ben presto, anche Project Eve permetterà al mercato orientale di espandersi sensibilmente anche su console.

Sviluppato in Corea dal promettente team di Shift-Up, Project Eve ha esibito nel corso delle sue svariate presentazioni un gameplay puramente action, con rimandi alle serie di Devil May Cry e Bayonetta con un pizzico di NieR: Automata. Annunciato inizialmente per PlayStation 4, Xbox One e PC, il titolo ora è destinato anche sulla nuova console di casa Sony e la presentazione avvenuta durante l’ultimo PlayStation Showcase, ha dimostrato un titolo più in forma che mai con un deciso passo in avanti rispetto alle ultime build mostrate. Noi di Gamesvillage vogliamo parlarvene nella sua totalità in questa nuova anteprima.

Project Eve

Project Eve e la riconquista della Terra

Un’invasore di origini sconosciute che prende il nome di NA-tive ha conquistato la Terra. L’umanità è stata completamente scacciata da questa razza aliena, ed obbligata ad abbandonare la propria casa e stabilirsi nello spazio in una Colonia. Tuttavia nel corso dei settantanni passati dalla prima spedizione sulla Terra, vi sono stati numerosi tentativi di riconquista, ma la terribile potenza del nemico sembra essere un ostacolo insormontabile per la missione. Il giocatore ricoprirà i panni di Eve, una ragazza membro delle forze militari, si lancerà sulla Terra insieme ai paracadutisti sopravvivendo all’atterraggio: da qui la protagonista dovrà combattere i NA-tive insieme ai suoi compagni, e reclamare finalmente la sua casa. Nell’ultimo trailer presentato dallo sviluppatore, abbiamo modo di apprendere ulteriori dettagli sulle caratteristiche della storia, confermandoci che l’umanità, per come la conosciamo, sia sempre più vicina ad un’inevitabile estinzione. Altro elemento che possiamo pescare dai dialoghi del trailer riguarda i NA-tive: queste creature infatti sembrano essere dei parassiti che assumono il controllo di un essere vivente, mutandone l’aspetto e le sue capacità anatomiche. Infatti nel video di presentazione possiamo notare creature di vario tipo e taglia, le quali attenteranno alla vita della sinuosa Eve con particolare ferocia. Ciò che ancora incuriosisce è la possibile evoluzione di tale specie: all’inizio del trailer una creatura prende il controllo della stazione orbitale in cui si trova la protagonista, il cui aspetto richiama gli angeli rappresentati nella Bibbia. Altro dettaglio invece è la possibile classificazione di tale parassita o specie aliena, dato che alla fine del video vedremo quella che viene definita come un’Alpha NA-tive.

Altro elemento che possiamo apprendere dal spettacolare trailer sono gli ultimi rimasugli della civiltà umana rimasti sulla Terra. L’invasione della razza aliena ha mietuto un’incalcolabile quantitativo di esseri umani, i quali hanno dovuto relegarsi in appositi bunker o rifugi di fortuna. Il mondo risulta completamente devastato, e insieme a lui la natura che donava vita al pianeta. Le città sono state distrutte, la civiltà è completamente sparita: al loro posto solo un mondo fantasma popolato da disgustose creature insaziabili che agiscono unicamente seguendo il loro istinto. Ciò che possiamo annotare soprattutto dal primissimo trailer d’annuncio (che risale al 2019) è come in un modo o nell’altro l’ambientazione richiami vagamente un contesto simile a quello vissuto in NieR Automata, e come anche gli scenari sembrano imitarne seppur lontanamente anche la direzione artistica. Nel corso dello sviluppo e nelle varie presentazioni, l’aspetto di Eve è leggermente mutato grazie al lavoro svolto da Shift-Up. Se prima il suo volto e il suo corpo non sembravano particolarmente curati, ora la ragazza oltre a richiamare la sinuosità di 2B ha un aspetto molto più vicino alle origini coreane del team di sviluppo: persino capigliatura e taglio degli occhi sono stati leggermente modificati e l’abbigliamento ha ricevuto un piccolo restyling. Nel suo viaggio però Eve non sarà affatto sola: ad accompagnarla un droide che comunicherà umanamente con la ragazza, il quale avrà persino un ruolo attivo nel gameplay.

Project Eve

Un action dai grandi richiami

Che lo vogliate o meno Project Eve non sarà un titolo incredibilmente originale: sono innegabili le sue ispirazioni a colonne portanti del genere action come Devil May Cry, Bayonetta e chi più ne ha più ne metta. Tuttavia, la creatura di Shift-Up opta per un combat system dal movimento più credibile, con la protagonista che agita la spada con una sola mano. Nelle sequenze di gameplay mostrate, soprattutto nell’ultimo trailer, possiamo osservare come Eve sfrutti meccaniche molto basiche come l’attacco, la parata e la schivata, e il tutto avviene con una fluidità e spettacolarità dei movimenti alquanto piccanti della ragazza in combattimento. Indubbiamente tali movenze aiutano a schivare con maggiore efficacia i colpi dei NA-tive, sfruttando tali acrobazie per eseguire dei fendenti a mezz’aria. La telecamera posta alle spalle della ragazza ricorda leggermente la medesima impostazione di alcuni soulslike: prima di trarci in inganno, bisogna specificare che Project Eve sarà un action puro, con diverse funzionalità che andranno ad approfondire ulteriormente il combat system.

Infatti la fanciulla potrà fare affidamento su alcune abilità speciali attivabili solo consumando il Beta gauge (BG). Durante l’avventura infatti, potrà sviluppare diverse skill ed acquisire nuovi oggetti che andranno man mano a migliorare le sue prestazioni in battaglia. Inoltre gli sviluppatori rivelano la presenza di un Burst gauge accumulabile eseguendo una sequela di parry (che possiamo scrutare piacevolmente nelle sequenze più frenetiche del trailer), con cui il giocatore potrà attivare diversi buff ed eseguire attacchi potentissimi. Infatti possiamo notare negli spezzoni di gameplay come ad un certo punto lo stile di combattimento di Eve diventi più rozzo, con attacchi caricati che tendono a spezzare le difese dei NA-tive, mentre la sua spada viene circondata da un’aura rossa. L’anno scorso il titolo tornò a mostrarsi in un prototipo di gameplay che ne esibiva per la prima volta il sistema di combattimento, dove le animazioni risultavano più rigide e la schivata era dettata da una frazione che rallentava il tempo, ed oggi si ripresenta in una forma più fluida e frenetica. Stando a quanto affermato dagli sviluppatori, l’esplorazione sarà un altro elemento portante dell’economia ludica del titolo. Infatti disseminati per il mondo di gioco, vi saranno scrigni, nuove armi ed abiti con cui personalizzare Eve. A tutto ciò seguono delle sequenze in cui la ragazza si arrampicherà sui muri, utilizzerà delle corde per slanciarsi ed utilizzerà degli scatti tattici. Un altro che ci ha incuriosito sono le diverse boss fight che sono state presentate in brevi spezzoni di gameplay: esse sembrano essere brutali, coinvolgenti e persino affascinanti dal punto di vista coreografico, e chissà se sul piano della sfida sapranno soddisfare i giocatori più hardcore.

Project Eve

Ciò che possiamo annoverare nel trailer è il passo in avanti compiuto dallo sviluppo. Il titolo, in lavorazione con l’Unreal Engine 4 oggi esibisce un comparto grafico interessante, seppur vi sia ancora ampio margine di miglioramento. Certamente Eve sembra più credibile adesso, ma le ambientazioni di gioco ricalcano un clima post-apocalittico completamente urbano, con un level design che al momento non accenna a chissà quali spazi aperti. Infatti crediamo che il titolo non punterà all’impostazione tipica degli open world, e sposerà più facilmente una mappa con aree interconnesse tra loro. Rispetto alla prima presentazione, i modelli poligonali risultano più elaborati, merito anche delle tecnologie di cui si avvalgono gli sviluppatori. Personaggi e mostri infatti sono stati realizzati in un primo momento con delle sculture d’argilla fatte a mano, per poi essere convertite nel gioco utilizzando uno scanner 3D ad alta densità, mentre le animazioni sono state create attraverso un capture delle performance. Per questo le animazioni risultano così fluide e i modelli dei NA-tive diversi tra loro ed alquanto curati. Per quanto concerne l’appena annunciata versione PlayStation 5, Shift-up conferma la presenza di un supporto per le tecnologie del DualSense, come il feedback aptico che ci permetterà di percepire la lama che affonda nelle carni dei nemici fino all’esibizione di alcune abilità, sebbene vi siano ancora alcune caratteristiche da annunciare.

Data d’uscita: sconosciuta
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e PC.
Sviluppatore: Shift-up
Publisher: Shift-up

Vedere Project Eve all’ultimo showcase di PlayStation è stato inaspettato: Sony sembra voler continuare ad espandere il mercato asiatico (in special modo quello cinese e coreano) supportando gli sviluppatori emergenti che negli ultimi anni stanno catturando sempre di più l’interesse del pubblico occidentale. La creatura di Shift-up si è mostrata in ottima forma, sebbene vi siano ancora dei margini di miglioramento piuttosto evidenti. Ma rispetto a due anni fa, il titolo oggi ha compiuto diversi passi in avanti, limando il suo spettacolare sistema di combattimento ed evolvendo sensibilmente il suo comparto tecnico, che sembra garantire un’ottima fluidità di quegli scontri incredibilmente frenetici, soprattutto per quanto concerne le boss fight. Ovviamente non vediamo l’ora di provare con mano questo curioso titolo, e scoprire inoltre quali altre sorprese avrà da offrirci in futuro il mercato asiatico dei videogiochi. 

Matteo è un grande appassionato di videogiochi, manga ed anime. Come videogiocatore nasce sul Nintendo 64, Il suo primo videogioco? Super Mario 64. Col passare del tempo si è unito alla famiglia delle console di casa Sony e adora in particolare i videogiochi di produzione giapponese, ma grazie anche al suo spirito di cacciatore di trofei, prova interesse in ogni sfaccettatura del videogioco.