Call of Duty Vanguard Provato: primo contatto con l’open beta

Call of Duty Vanguard

Qualche giorno fa, Sledgehammer Games ed Activision hanno svelato al pubblico il comparto multiplayer che ritroveremo all’interno di Call of Duty Vanguard attraverso una diretta dedicata. Lo sviluppatore ha mostrato diverse caratteristiche della modalità online piuttosto interessanti, con la compagnia che è scesa nei particolari sulle principali peculiarità e su come questa componente poi verrà supportata nel corso del tempo. Oltre a mostrare per la prima volta qualche mappa dei vari fronti ambientati durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, l’azienda ha successivamente reso disponibile l’open beta multiplayer solo per i giocatori PlayStation 5 e PlayStation 4, mentre gli utenti Xbox e PC potranno accedervi soltanto dal 16 al 20 settembre, dando la possibilità a chi ha prenotato il gioco su tali piattaforme di godersi due giorni di accesso anticipato e provare il nuovo capitolo del franchise first-person-shooter. In questi ultimi giorni, abbiamo avuto modo di provare per diverse ore il multiplayer del gioco: ecco le nostre prime impressioni sulla versione PlayStation 5!

Call of Duty VanguardCall of Duty Vanguard: un multiplayer tra passato e futuro

Dal momento che ho iniziato subito a provare il gioco, ho subito avuto la sensazione di aver già provato tutto ciò. Infatti, Call of Duty Vanguard è molto simile per determinati aspetti a Call of Duty Modern Warfare, soft reboot della saga sviluppato da Infinity Ward e pubblicato come sempre da Activision. Alcune dinamiche sono state riproposte proprio su Call of Duty Vanguard, come quelli relative alla corsa e scivolata, con l’utente che potrà interromperla grazie alla presenza dello “Slide Cancel”. Per coloro meno affini con quest’ultima, si potrà scivolare mediante la pressione di un tasto e premendo nuovamente il suddetto si potrà annullare tale azione all’istante, cosa molto utile quando si deve avanzare ed ingaggiare degli scontri ravvicinati. Ritornando a noi, anche il Time To Kill (TTK) sembrerebbe molto simile a Call of Duty Modern Warfare, forse leggermente aumentato. L’unica differenza effettiva che contraddistingue Call of Duty Vanguard dal gioco uscito nel 2019 risiede nel gunplay, molto più curato in certi aspetti rispetto a Modern Warfare, dandoci delle sensazioni decisamente positive e che potrebbe rendere soddisfatti i giocatori più accaniti della serie. Nonostante alcune dinamiche siano palesemente riprese dai precedenti capitoli, questo non rappresenta in alcun modo un difetto del gioco, anzi, è sempre meglio avere un gameplay che si amalgama perfettamente con la produzione anziché cercare delle nuove aggiunte, rischiando di andare a rovinare proprio la giocabilità del titolo. Difatti, questo rappresenta un grosso rischio per qualsiasi sviluppatore!

Del resto, Call of Duty non ha mai voluto rivoluzionare realmente il suo gameplay, anche perché non ne avrebbe necessariamente bisogno, dato che quest’ultimo, grazie pure alla sua essenza da arcade-FPS riesce a fare il suo dovere, ossia quello di divertire e coinvolgere al contempo tutti i giocatori competitivi. Insomma, sul fronte del gameplay sicuramente non possiamo certamente lamentarci, mentre parlando delle novità sarete felici di apprendere che sono presenti delle aggiunte inedite, come la possibilità di sfruttare l’ambiente a nostro piacimento attraverso una limitata ma efficace distruttibilità. Come mi aspettavo, quest’ultima non è variegata come un qualsiasi capitolo dedicato a Battlefield, ma si limita esclusivamente ad alcuni ambienti che nella mappa sono parecchio visibili, come se gli sviluppatori volessero comunicare ai giocatori: “ok, quel muro lo puoi distruggere!”. Oltre a questo cambiamento decisamente molto importante, c’è anche l’introduzione del fuoco alla cieca dietro ai ripari, il quale rende Call of Duty Vanguard molto simile ad alcuni third-person-shooter, permettendo all’utente di sparare dietro ai ripari senza rischiare danni ingenti o esporsi per avere una precisione ancora maggiore. Però, una cosa che ho notato in maniera piuttosto negativa, e che il fuoco alla cieca non è da considerarsi come tale, poiché nei vari scontri abbiamo ho comunque notato parecchia precisione, e di conseguenza quest’ultimo potrebbe risultare un’incognita negativa ai danni dei giocatori. Vedremo quando la produzione videoludica sarà disponibile sul mercato se tale dinamica si rivelerà talmente sbilanciata da forzare gli sviluppatori nel cercare una situazione più consona per ovviare a questo problema.

Call of Duty VanguardQualche problema di troppo sul level design

Ora andiamo ad addentrarci su un’altra questione molto importante: le mappe offerte da Call of Duty Vanguard. In questa beta ne abbiamo provate molteplici e, tutto sommato, sono rimasto soddisfatto da come sono state riproposte fedelmente per dare l’esatta percezione al giocatore di stare combattendo su uno dei fronti della Seconda Guerra Mondiale. Però, a parte alcuni elementi narrativi presi direttamente dalla campagna principale della produzione, altro aspetto di vitale importanza per qualsiasi multiplayer che si rispetti risiede interamente nel level design. Nonostante gli sviluppatori abbiano fatto un lavoro egregio sulle mappe presenti in Call of Duty Vanguard, purtroppo quest’ultimo non è universale in ogni modalità. In che senso? Durante i miei test ho notato dei notevoli problemi legati ai punti di spawn del giocatore: in alcune occasioni mi sono ritrovato tantissimi player rientrare in gioco davanti ai miei occhi, dandomi la possibilità di ucciderli all’istante o viceversa. La causa scatenante della problematica appena descritta potrebbe essere presente perché determinate modalità prevedono un numero di giocatori troppo ampio per determinate mappe. Speriamo che Sledgehammer Games possa risolvere questo problema o, se proprio costretta, a inserire delle playlist delle mappe completamente diverse e studiate appositamente per ospitare un numero maggiore di utenti, in modo tale da sopperire a questi problemi evidenti i quali influiscono negativamente sul level design e di riflesso, sul gameplay!

Successivamente, un elemento che sicuramente mi ha colpito estremamente in positivo è la personalizzazione delle armi. Ovviamente, data l’epoca, vi ritroverete le classiche bocche da fuoco appartenenti a quel periodo storico e identiche a Call of Duty World War 2, come l’MP40, Thompson, BAR e così via. In Call of Duty Vanguard, gli sviluppatori hanno portato una mole di quantità e qualità per riuscire a creare la bocca da fuoco dei vostri sogni, con tantissimi accessori, tracui ottiche, canne, calcio, caricatore e tanti altri da vedere in seguito. Oltre a sorprendermi sotto questo aspetto, c’è anche la possibilità che il giocatore possa mettere all’interno della stessa bocca da fuoco 10 accessori in contemporanea, il quale potrebbe rendere questo Call of Duty Vanguard quello più ambizioso in termini prettamente legati alla customizzazione del proprio arsenale. Sono rimasto estremamente soddisfatto da questo cambio di direzione, sperando però che non vada a creare troppi sbilanciamenti all’interno del gioco.

Call of Duty VanguardCall of Duty Vanguard: graficamente bello, ma…

Parlando tecnicamente del gioco, Call of Duty Vanguard, almeno su PlayStation 5, si comporta in maniera abbastanza egregia. Non starò qui a dirvi quanto siano ricreati in maniera maniacale i volti dei personaggi o quant’altro ma, detta tutta, la versione per la console next-gen targata Sony Interactive Entertainment presenta delle funzionalità legate al DualSense decisamente interessanti. Ad esempio, con i trigger adattivi, ogni armi funziona in maniera diversa migliorando l’esperienza di gioco ma al tempo stesso, con la pesantezza del grilletto potrebbe però rivelarsi un’arma a doppio taglio nella modalità multiplayer del gioco. Parliamo pur sempre di un titolo dove avere i riflessi pronti è molto importante, infatti, per quasi tutto l’arco della beta ho disattivato la modalità dei trigger adattivi poiché limita parecchio il fruitore. Infatti, da giocatore che capisce appieno alcuni titoli Esport e il loro funzionamento a livello competitivo e non solo, quest’ultima opzione è decisamente impattante nelle performance del singolo giocatore e quindi, come si dice in questi casi: uomo avvisato, mezzo salvato!

Invece, entrando un po’ nel dettaglio grafico del gioco, Call of Duty Vanguard si difende abbastanza bene, soprattutto su next-gen, dove il giocatore potrà attivare la frequenza d’aggiornamento ai 120hz… ovviamente se avrà a disposizione un monitor che supporti questo refresh rate. Purtroppo, seppur la resa legata all’immagine potrebbe risultare piacevole da guardare, questo non succede quando dovrete affrontare dei nemici dalla lunga distanza. Infatti, sono stato costretto a giocare in 4K a 60 fotogrammi al secondo proprio perché i giocatori nemici risultavano parecchio sfocati se a distanza, impedendomi diverse volte di eliminarli proprio per questo motivo. Insomma, un altro lavoro che dovrà svolgere lo sviluppatore sarà quello di lavorare in generale sulla pulizia grafica quando sono attivi i 120 fotogrammi al secondo, sperando che anche tale problematica possa essere risolta per tempo e soprattutto, prima del lancio globale del gioco.

Piattaforme: PC, PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X/S

Data d’uscita: 5 novembre 2021

Sviluppatore: Sledgehammer Games

Publisher: Activision

La Beta di Call of Duty Vanguard ci ha convinto pad alla mano su PS5, seppur non mancano alcune criticità sul fronte del level design e tecnico. Il gameplay è rimasto fedele alla sua anima da arcade-FPS così come il Time To Kill, molto simile a Call of Duty Modern Warfare. La personalizzazione delle armi è stata ampliamente migliorata grazie anche all’introduzione di tanti accessori e la distruttibilità ambientale può risultare gradevole e fornire alcuni spunti decisamente interessanti. Sarà bello vedere non solo come il tutto evolverà una volta uscito il gioco, ma anche l’impatto che avrà anche su Call of Duty Warzone. Non sappiamo come intenderà muoversi in tal senso Sledgehammer Games: noi possiamo solamente aspettare la data d’uscita del nuovo capitolo, fissata per il 5 novembre 2021.

Appassionato di videogiochi all'eta di 4 anni. Mattia entra nel fantastico mondo del gaming durante l'anno 2001 quando per la prima volta provò il suo primo gioco di strategia Empire Earth, da quel momento in poi non abbandonò più i videogiochi. Sempre in cerca di generi come Fps, Tps, RPG e platform, ma non si fa scrupoli per provare ogni tipo di videogioco.