Lost Judgment Recensione: a caccia della verità

Lost Judgment

Quando si parla di storie di successo nel panorama di videoludico dei recenti anni, fra i tanti nomi che potrebbero saltare alla mente, vi è una serie in particolare che incarna uno degli esempi perfetti: il riferimento è per Yakuza (di cui potete trovare la nostra recensione dell’ultimo capitolo), sviluppato da Ryu Ga Gotoku Studio e prodotto da SEGA, la cui popolarità nel mercato Occidentale è aumentata esponenzialmente, attirando un considerevole numero di appassionati; uno stile unico dato da un mix di molteplici elementi, portati avanti senza grossi cambiamenti nel corso di tutta la durata dei vari capitoli. Da questa premessa nasce la volontà di Toshihiro Nagoshi, creatore della serie, di cambiare le carte in tavola: esce così nel 2018 Judgment (in Giappone noto come Judge Eyes), spin-off della serie a tema investigativo, mettendoci nei panni del detective-avvocato ritirato Takayuki Yagami, in un’avventura dai toni marcatamente più ‘crudi’ rispetto alla serie principale, senza snaturarne però i punti cardine. L’esperimento trova successo da parte di pubblico, critica e vendite, portando dunque lo studio nipponico a lavorare ad un seguito per esso: nasce dunque Lost Judgment, in uscita il 24 settembre (21 per chi ha ordinato la versione Deluxe del gioco) e che abbiamo avuto modo di provare in anteprima; sarà riuscito questo seguito a stupirci? Ecco le nostre impressioni a riguardo.

Lost judgmentLost Judgment: un caso complicato da risolvere

Dicembre 2021, ci ritroviamo 3 anni dopo gli avvenimenti del primo capitolo: l’agenzia di Yagami si ritrova a corto di casi significativi da investigare, portando il nostro protagonista ad accettare lavori presso lo studio legale Genda, dove un tempo era impiegato come avvocato. La monotonia di questi giorni viene spezzata quando viene chiesto a Yagami d’indagare presso una scuola privata a Yokohama, dove il direttore sospetta vi siano casi di bullismo tra gli studenti; quella che doveva essere un’indagine a sé stante finisce per intrecciarsi con una realtà ben più sinistra, con i nostri eroi coinvolti nell’indagine di un omicidio collegato proprio alla struttura scolastica.

Lo stile narrativo del gioco segue i canoni classici della serie, mettendo inizialmente al centro dell’attenzione eventi all’apparenza scollegati, che andranno poi via via a completarsi tra di loro in un mosaico fatto di grandi esposizioni e molteplici sequenze puramente di dialogo; vi ritroverete spesso a mettere via le mani dalla vostra periferica di gioco per poter osservare le scene prodotte in-engine (che mantengono gli alti standard qualitativi della serie per modelli dei personaggi e lavoro di doppiaggio) o leggere semplicemente gli scambi di battute fra i vari personaggi, ritratti con un lavoro di caratterizzazione ottimo.

A bilanciare il tono vitriolico della trama principale, troviamo una pletora di nuove storie secondarie con cui avere a che fare: queste mini-storie sono fra le parti più apprezzate dai fan, spesso mettendo il nostro protagonista in situazioni strane e divertenti, creando quel connubio delicato che rende così unica l’esperienza di gioco dei titoli dello studio; nel caso specifico di Lost Judgment avremo inoltre una serie di missioni a sfondo scolastico definite come ‘School Stories’, che porteranno Yagami a interagire con vari club all’interno dell’istituto per poter indagare sul Professore, potente figura che sembra muovere i fili di diverse attività illegali collegate agli studenti; questo pretesto narrativo darà modo al nostro protagonista di partecipare a diverse attività (su cui discuteremo più avanti nel corso della recensione), dandoci inoltre uno sguardo più attento agli straordinari individui che frequentano l’istituto.

Lost Judgment

La dura vita da detective

Ovviamente durante queste indagini avremo a che fare con gente di tutti i tipi, e non sempre avranno intenzioni piacevoli; per fortuna che il nostro protagonista è più pronto che mai ad affrontare ogni situazione difficile sul suo cammino, sia in combattimento che fuori, grazie ai miglioramenti che i ragazzi di Ryu Ga Gotoku Studio hanno apportato a tutti i sistemi di gioco.

Innanzitutto è bene specificare che Lost Judgment porta avanti la formula da brawler adottata sia per il suo predecessore che la maggior parte dei giochi della serie principale (salvo per il più recente Yakuza Like a Dragon, diventato un JRPG a turni), portandola al suo punto più alto: ampliati gli stili ‘Gru’ (adatto per scontri con nemici multipli) e ‘Tigre’ (indicato per i combattimenti contro un singolo avversario) che ritornano dal capitolo precedenti, ai quali va ad affiancarsi un terzo stile denominato ‘Serpente’, basato su tecniche di disarmo e contrattacco che daranno una prospettiva nuova ad ogni scontro; migliorato il sistema di combo e cambio degli stili, permettendo ora di cambiare rapidamente tra di essi e concatenarne gli attacchi per rendere la propria offensiva ancor più originale e devastante; rivisitato inoltre il sistema di esperienza degli incontri casuali con i nemici in giro per la città, il quale va adesso a basarsi su di una serie di obiettivi da completare nel corso della battaglia, ricompensandoci in base alla prestazione proposta. Presente inoltre un quarto stile di combattimento, lo stile Boxing, il quale però è bloccato dietro contenuto aggiuntivo a pagamento.

Questi miglioramenti rappresentano un grande passo in avanti rispetto ai combattimenti presenti nel primo gioco, rendendo gli incontri casuali piacevoli e utili da affrontare, rispetto alla tediosità che li contraddistingueva in passato; la varietà di tecniche e potenziamenti pongono Lost Judgment come il modello di riferimento per quanto riguarda il combattimento della saga, bilanciando sfida e divertimento in modo quasi perfetto.

Lost Judgement

Ma la vita di un detective non è fatta solo di scazzottate, a volte bisogna prendere la strada razionale nelle situazioni e stare attenti al nostro ambiente e chi ci circonda per trovare la soluzione del caso; ed è qui che entrano in gioco le componenti investigative del titolo, non particolarmente apprezzate nel capitolo precedente, ma che qui subiscono cambiamenti e aggiunte; in particolare è stato rivisto il sistema di pedinamento rendendo possibile eludere i propri bersagli anche quando non si è in vicinanza di un nascondiglio (non all’infinito però), gli inseguimenti inoltre ritornano al modello presente in Yakuza 5, in cui avremo la vittoria nel caso in cui il nostro avversario dovesse sfiancarsi prima di noi (potremo aiutarci in questo scopo raccogliendo medicine durante i percorsi oppure lanciando oggetti al nemico), inoltre le fasi investigative e di osservazione si ampliano attraverso l’introduzione di diversi gadget addetti a specifiche funzioni (individuare campi elettrici, captare conversazioni a distanza ecc.).

Ad aggiungere altra carne al fuoco, in alcune situazioni saremo costretti a intrufolarci silenziosamente in luoghi pericolosi nel quale dovremo fare attenzione a non essere scoperti; avremo dunque sezioni in cui Yagami avrà la facoltà di aggrapparsi a tubature e scalare pareti, oltre che abilità stealth per distrarre e neutralizzare in modo non letale qualsiasi nemico sul nostro cammino. Tutte queste aggiunte, nonostante un miglioramento rispetto al sistema originale, risultano ancora piatti e privi di spessore, coprendo con delle gimmick situazioni in cui non vi è alcun tipo di varietà o libertà decisionale per il giocatore; sarebbe potuto essere interessante cercare d’implementare i sistemi di scalata anche in sezioni di esplorazione libere, ma purtroppo restano sequenze fisse e poco ispirate.

Lost Judgement

Minigame overload

Cosa c’è di meglio, dopo una lunga giornata passata a scoprire crimini e aiutare il prossimo, che rilassarsi e divertirsi nei piaceri della città? I ragazzi di Ryu Ga Gotoku Studio sembrano capire perfettamente il bisogno dei giocatori di variare le proprie attività, e hanno reso Lost Judgment un terreno fertile di opportunità di svago: dal ritorno di attività classiche quali il baseball e le freccette, ai vari arcade e stabilimenti di giochi d’azzardo, all’ampliamento dei droni e del Paradise VR (quest’ultime attività esclusive di Judgment), fino ad arrivare ad una pletora di nuove attività che si collegano direttamente con il flusso narrativo della storia.

Come anticipato in precedenza, Yagami avrà modo di entrare a contatto con diversi club culturali all’interno della scuola in cui si troverà a indagare, e per guadagnare la fiducia degli studenti sarà costretto a cimentarsi a propria volta nelle attività di questi gruppi, aprendo al giocatore un mondo di nuove opportunità: vengono introdotti dunque il ballo (già presente in una veste diversa in Yakuza 5), gare di robotica (dovremo controllare unità robot altamente personalizzabili in uno scontro per conquistare la base nemica), pugilato, corse e gare di freestyle contro skater ribelli, pazze corse in moto per le strade notturne di Yokohama, e altro ancora. Le attività sono davvero tante e non saranno disponibili fin da subito: andando avanti con l’indagine e aumentando le nostre statistiche sociali (partecipando alle attività dei club) sbloccheremo nuovi circoli in cui entrare; quindi dovrete lavorare un po’ prima di essere totalmente liberi di cimentarvi in tutto ciò che ha da offrire il gioco.

Lost Judgment e il suo turismo virtuale, mai stato così bello

Un ultimo accenno doveroso va fatto al mondo di gioco, fiore all’occhiello dello studio e che qui continua a stupire: i quartieri di Kamurocho (Tokyo) e Isezaki Ijincho (Yokohama) vengono resi perfettamente a schermo grazie a un lavoro di scouting e di analisi in loco che gli sviluppatori del titolo compiono per ogni nuova uscita della serie, in modo da rendere più fedelmente possibile ogni angolo di questi quartieri: le attrazioni turistiche, i luoghi d’interesse, le luci della città che contrastano i propri angoli più bui, la resa di questi ambienti da un senso di vita a questi luoghi, rendendo l’esperienza inconsapevolmente più piacevole.

A livello di prestazioni c’è da fare un plauso alla versione PS4 che, nonostante il sistema ormai avanti con gli anni, riesce comunque a risultare godibilissimo, con 30 fps mantenuti stabilmente e che singhiozzano leggermente in situazioni estremamente concitate; indubbiamente il titolo è inteso per essere godute al massimo delle proprie potenzialità su piattaforme più moderne, ma anche gli utenti che non hanno ancora compiuto il salto in avanti avranno modo di fruire un’esperienza comunque soddisfacente.

Piattaforme: Xbox One, Xbox Series X/S, PS4, PS5

Sviluppatore: Ryu Ga Gotoku Studio

Publisher: SEGA

Lost Judgment si presenta come uno degli esempi più lampanti del talento di Ryu Ga Gotoku Studio e delle potenzialità di una formula che, nonostante gli anni, continua ad attirare nuovi appassionati in tutto il mondo. Oscillando sapientemente fra una linea di trama principale dai toni cupi con quelli più allegri delle infinite attività secondarie, Lost Judgment offre un’esperienza di gioco completa e appagante sia su PlayStation 4 dove riesce a mantenere una fruizione stabile e con tempi di caricamento nella media che su PlayStation 5 dove i tempi di caricamento sono ridotti all’osso e le texture grafiche ci permettono di osservare gli ambienti di gioco al massimo del loro splendore. Sicuramente, siamo davanti ad una delle opere meglio riuscite di questo 2021.

VOTO: 8.8

Appassionato di videogiochi dalla tenera età di 5 anni, passando per diversi generi fino ad arrivare ai titoli eSports, coltivando una vera passione per la competizione e tutto ciò che la riguarda, soprattutto nell'ambito degli sparatutto in prima persona.

Accessibility Toolbar