Martha Is Dead Provato: l’horror nell’Italia del 1944

Martha is Dead

Che il panorama indipendente dei videogiochi sia spesso foriero di ottimi prodotti, in grado di indagare mondi nascosti o di offrire riletture in una chiave particolare di panorami o storie note e arcinote. Quante volte del resto abbiamo letto nei libri o nei saggi e visto nei film e nelle serie TV di vicende legate alla Seconda Guerra Mondiale, magari focalizzandosi su quanto accaduto nella nostra patria? Questo succede anche nel titolo indie che abbiamo provato nella versione demo su Steam, ma in una vicenda dark horror in prima persona tutta da scoprire. Si tratta di Martha Is Dead, una storia dalle decise sfumature psicologiche sviluppata dal team LKA, già noti per il famoso The Town of Light (di cui potete recuperare qui la nostra recensione), e edito da Wired Productions. Non sappiamo ancora con precisione quando sarà rilasciata la versione completa di questo titolo, e abbiamo potuto provare nemmeno un’ora di gioco, ma è stato un lasso di tempo sufficiente per capire alcune dinamiche tecniche e narrative che condividiamo con voi, raccontandovi il nostro provato.

Martha Is Dead: misteri e maledizioni durante la Seconda Guerra Mondiale

Lo ripetiamo, la longevità di questa demo è davvero ridotta, ma è durata abbastanza per capire bene o male cosa ci attende nella versione. Riassumiamo brevemente in primis la storia che abbiamo potuto scoprire finora: siamo nei primi decenni del Novecento, quando due sorelle Martha e Giulia, nascono in una famiglia piuttosto abbiente e ben presto però vengono colpite da una tragedia. Martha, che già soffre di sordità, viene trovata morta dalla sorella sulle rive del lago vicino casa loro, mentre Giulia sta vagando nel bosco per fare delle foto, la sua passione. Quando la trova però, prende la sua catenella, che riporta nome e data di nascita della sorella, e la mette al collo. In quel momento però accorrono i genitori nel tentativo di salvarla e la scambiano per Martha. Questo non è certo un malinteso, ma un fatto legato a una sorta di maledizione che si è abbattuta su qualunque ragazza si avvicini al lago. Vi è un antefatto, una leggenda, che racconta della dama bianca, narrata visivamente per i giocatori attraverso dei burattini che inscenano la vicenda all’interno di un piccolo teatrino, del quale però non vediamo il burattinaio. Questa storia racconta di una ragazza molto ingenua che si era innamorata di un uomo decisamente possessivo e che, per evitare che lei potesse cadere nelle braccia di qualcun altro, la uccide per gelosia nelle acque del lago, dove è rimasta e dove prende la vita di una giovane donna. Così è stato anche per Martha, e Martha è morta, ma non del tutto.

Questione di punti di vista

Il 1944 in Italia è stato un anno decisivo, se analizzato da un punto di vista storico, e la parola chiave per comprendere appieno la nostra esperienza è proprio “punti di vista”. Lo stesso bosco viene visto ad esempio attraverso le paure e le grida di dolore e di morte dei partigiani che perdono la vita per la loro causa e per la loro terra, attraverso le lenti della macchina fotografica della ragazza e cambiando perfino filtro ai colori dello schermo, quando lei incarna il corpo di Martha e si mette letteralmente la faccia della sorella sulla sua, rubandole l’identità. L’uso della macchina fotografica risulta rilevante ai fini del gioco, anche se abbiamo potuto sfruttare ben poco le potenzialità di questa attività, decisiva per avanzare in alcuni punti del gioco. Non si tratta infatti di una banale Photo Mode come possiamo intenderla nei titoli di nuova generazione, ma di un vero e proprio utilizzo di una vecchia macchina analogica a rullino, dove possiamo regolare sensori di messa a fuoco e di puntamento, prima di scattare una foto e, ebbene sì, andare in cantina della nostra villa immersa nella natura per poter sviluppare il rullino e decidere se tenere oppure no le foto che abbiamo stampato (chiaramente senza rispettare pedissequamente tutti i passaggi corretti per lo sviluppo, altrimenti troppo lunghi da inserire nel gameplay). Di fatto dunque abbiamo potuto scoprire solo i primi tre capitoli della storia che ci attende, tra un teatro di burattini, un lago misterioso e una villa immersa nella natura dove però il nostro incontro con un amico di famiglia, Lapo, colpito a morte dalle pallottole nemiche, ci costerà caro. Non andiamo oltre nell’anticiparvi cosa abbiamo scoperto, ma possiamo dirvi che nel perlustrare la casa possiamo osservare da vicino tanti piccoli dettagli inseriti con cura nel gioco, per restituirci l’atmosfera del tempo. Ci è ancora decisamente poco chiaro dove possa andare a parare la storia, ma è tempo di concentrarci in chiusura su alcuni aspetti più tecnici che abbiamo provato nella versione demo.

Un comparto tecnico e artistico di tutto punto

Innanzitutto, vi consigliamo di utilizzare comunque un controller anche per la versione PC, in quanto alcune azioni da compiere saranno decisamente più facili se disporrete di un joystick per muovere il cursore, anche se di fatto quanto ci viene richiesto di fare nel gameplay non presenta una certa varietà di compiti e movimenti. Non dovremo fare altro che muoverci, eventualmente correre, e selezionare i punti indicati sullo schermo per ottenere informazioni e raggiungere man mano gli obiettivi del gioco, un compito per nulla difficile da svolgere. Per quanto sia un’avventura grafica, quando saremo di fronte a scelte multiple, non avremo spazio per scelte personali ma dovremo solo selezionare le opzioni prefissate dagli sviluppatori, una decisione forse non troppo gradita, in quanto ci viene data una sorta di promessa di libertà di scelta che non viene poi mantenuta. Ma ci sono indubbiamente dei vantaggi in questo gioco, sia da un punto di vista narrativo che artistico: se infatti il comparto tecnico non ha mostrato segni di cedimento nella nostra breve prova, anche quello artistico ha ben accompagnato il movimento del nostro cursore sullo schermo, senza dare spazio a segnali di aliasing e altre defaillance. Non è da meno la colonna sonora, davvero gradita e adatta a ogni momento di gioco, mentre dobbiamo ammettere che il doppiaggio di alcuni personaggi, come quello del padre delle ragazze, un soldato tedesco, ma sono casi davvero rari. Infine, la scelta di affidare a dei burattini la parte di narrazione che segue una linea narrativa parallela, ma differente da quella della storia di Martha, è stata davvero centrata, sia per tipologia di “personaggi”, sia per come è stata gestita la messa in scena dell’azione.

Data d’uscita: 2021

Piattaforme: PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One, PC

Sviluppatore: LKA

Publisher: Wired Productions

Per quanto abbiamo visto davvero una piccola porzione di storia finora, possiamo ben dire che la Toscana del 1944 stia nascondendo parecchi misteri da risolvere, lasciandoci con un cliffhanger di non poco conto proprio alla fine della versione demo, chiusa poi da un monologo tenuto nientemeno che dalla morte in persona, o meglio, in marionetta. A chiusura del cerchio infatti compare la morte, nella consueta veste scura stracciata sopra uno scheletro consumato e con in mano una falce, che ci lascia nella suspense totale e che non può fare altro che suscitare in noi la sete non ancora saziata dalle acque del lago e dal sangue mostrato in diverse scene abbastanza splatter, ma per nulla spaventose, di Martha Is Dead. Un thriller psicologico che ben promette e che non ha saputo mai annoiarci in questa prova, dunque un’ottima prima comparsa sulle scene.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.