League of Legends è come l’universo: in espansione. Mi sono sentito di partire citando gli Offlaga Disco Pax perché negli ultimi anni Riot ha deciso veramente di espandere un marchio fortissimo adattandolo a diversi modelli di gioco, andando con lunghi tentacoli a prendersi via via nuove fette di pubblico, uscendo dal guscio del MOBA e abbracciando, appunto, un universo più vasto: Teamfight Tactics, Legends of Runeterra e poi Wild Rift aprendo al mobile, una serie come Arcane, bellissima, su Netflix. E poi Ruined King A League of Legends Story. Annunciato nella notte dei Game Awards del 2019, il titolo del braccio editoriale Riot Forge, sviluppato da Airship Syndacate (quelli di Darksiders Genesis e Battle Chasers: Nightware) è stato pubblicato all’improvviso, senza avvertenza alcuna, facendo la gioia dei fan di LoL e dei GDR in generale. Perché non è un caso che questa nuova avventura ambientata tra Bilgewater e le Isole Ombra ricordi tanto i due titoli precedenti del team di sviluppo. Ma senza indugiare oltre, entriamo nel vivo della recensione, con gioco testato su PlayStation 4.
Ruined King A League of Legends Story: sei eroi in cerca di risposte
Dicevamo, di Bilgewater e le Isole Ombra. Ganplank è morto, ucciso da Miss Fortune, che si è presa il controllo proprio di Bilgewater; in città c’è chi è favorevole, c’è chi meno, ma il problema più grave è che la letale Nebbia Oscura sta diventando un problema per Runeterra. Da queste premesse inizia il viaggio di un gruppo di eroi che, chi per un motivo chi per un altro, è alla ricerca di risposte. E questi eroi, sei in tutto, sono non a caso, campioni presi da League of Legends; ma anche non lo fossero, o meglio, anche se il giocatore non li conoscesse, la cosa non darebbe problemi. La storia approfondisce la lore del MOBA, ma di base, può essere fruita da un occhio inesperto in modo uguale. Magari senza il trasporto di chi ha a che fare con top, middle e bottom lane dal 2009, ma con gli occhi di chi impara a conoscere un mondo vasto raccontato da bei disegni, lettere e molti, molti dialoghi. Si, perché seguendo il modello dei precedenti giochi citati (specialmente Battle Chasers), la storia è raccontata, da una parte, da scene semi-animate, dove torna il talento di Joe Madureira e dove, più che il movimento, ad essere importante è il racconto. Le scene sono infatti accompagnate da una voce che narra le vicende, e il disegno è solo un piccolo, ma gradevole, aiuto visivo. La parte più corposa della narrazione è invece composta da una robusta mole di dialoghi che vi faranno conoscere per bene le sfumature dei protagonisti e del mondo di gioco, un vivo e vitale mondo di pirati: i nostri sei eroi che girano per questo cosmo sono Miss Fortune, Illaoi, Braum, Yasuo, Pyke e Ahri. Tanto diversi, ma che alla fine sotto sotto, sembrano volersi bene.
Avrete la possibilità di scegliere tre di questi personaggi da portarvi in battaglia (e quindi “panchinarne” altri tre), come succedeva in Battle Chasers, e in altri grandi classici del genere, quando i turni negli RPG andavano più di moda. Prima però di iniziare ad escludere dal team attivo qualche eroe, passerà un po’ di tempo, e proprio questo tempo vi darà la possibilità di scoprire al meglio le diverse abilità che li contraddistinguono. Questo perché ogni personaggio ha un vasto ventaglio di abilità, che si vanno a sommare all’equipaggiamento, con tanto di incantamento, e alle rune. Ma proviamo ad andare con ordine. La caratteristica che distingue questo Ruined King dai precedenti lavori di Airship Syndacate sta nell’utilizzo delle abilità attraverso le corsie, che rimanda idealmente alle tre diverse lane del MOBA. Ogni personaggio avrà tre abilità istantanee, sei di corsia, una passiva e tre supreme. Se le prime vengono effettuate immediatamente (non a caso si chiamano istantanee), quelle in corsia entrano in un sistema di velocità del turno, diviso appunto in tre parti, che possono però essere risolte sia prima che dopo il normale tempo di attesa. Facciamo esempio per chiarire: Tempesta Incombente di Yasuo causa tot danni a tutti i nemici. Possiamo scegliere di lanciarla nella corsia dell’equilibrio e fare i danni standard, ma possiamo anche decidere di lanciarla nella corsia della velocità per fare meno danni ma effettuandola prima, oppure lanciarla nella corsia del potere per fare più danni ma effettuandola più tardi. In questo modo entrerete in un sistema legato ai turni, giocando anche sui tempi dei nemici, che aumentano il livello strategico del gioco. Perché si, di strategia dietro a Ruined King A League of Legends Story ce n’è parecchia. Quando poi non basta la strategia, le supreme vi daranno una mano per facilitare la situazione.
Due zone, tante missioni, mappa sempre aperta
Non vi limiterete ad attaccare a testa bassa. Ancor prima delle battaglia, la strategia è a monte, durante la build del personaggio. Potrete infatti decidere quale abilità e in che modo potenziarla, aggiungendo il potere delle rune, che vi daranno altre caratteristiche ancora. Una serie veramente sconfinata di numeri, statistiche buff, debuff, che vi sommergeranno neanche fosse voi i pirati in mare aperto; una volta in battaglia però saranno belle soddisfazioni, e forse potrete pure dire “ammazza che ho creato!”. Fortunatamente poi, potrete cambiare in ogni momento i potenziamenti, per tentare più abbinamenti e non avere rimpianti in caso di una scelta sbagliata. A tutto questo si va a sommare l’equipaggiamento, che cambierete molto velocemente, in quanto tra negozi e battaglie ne troverete a iosa, in un continuo susseguirsi di livelli e rarità. Incantare il proprio equipaggiamento sarà una domanda ricorrente: migliorare o meno la propria spada? Le armi e le armature potranno essere potenziate con l’aggiunta di una caratteristica (come ad esempio “Vitalità”, che aumenta la resistenza e il potere d’attacco), in cambio di una serie di materiali che troverete nelle battaglie e nel mondo di gioco. La questione è: farlo e dare via questi materiali, o aspettare un arma migliore? A voi la risposta.
Il mondo di gioco è diviso in due macro-zone, quelle di Bilgewater e delle Isole Ombra, dove vi sposterete con il vostro eroe in un mondo con la visuale isometrica, tipica degli storici GDR occidentali. Ognuna di queste parti è divisa in diverse sezioni, e la mappa sarà una vostra fedele amica. Prima di ricordare a memoria le varie posizioni, ricorrerete infatti spesso alla cartina per orientarvi nei tanti posti messi a disposizione dagli sviluppatori. Posti questi ricchi di tesori, segreti e documenti che vi racconteranno tante altre storie del mondo di gioco. Sono due ambientazioni molto diverse, ma a loro modo mostrano un mondo vivo. Saranno tante le cose da fare, che vi porteranno via parecchie delle vostre ore, tra la missione principale, ma soprattutto le tante secondarie che si vengono a impilare tra di loro, più le taglie, con i classici mostri che bisogna andare a battere in cambio di una ricompensa. Tra spostamenti, menù, ricerche e quant’altro il tempo volerà via senza neanche che ve ne accorgiate. Il perdersi tra le storie degli abitanti di Bilgewater è un punto a favore del gioco, e trasmette il sapore del mondo piratesco fatto di avventura, ma anche di risse e uccisioni all’ordine del giorno, spesso totalmente gratuite, che vanno ad unire un tono di base poco serioso, ma comunque abbastanza crudo.
Tra una suprema e l’altra, la pesca è l’ideale
Potrete muovervi con ognuno dei 6 eroi, scambiando velocemente i tre della formazione attiva, ognuno dei quali avrà due abilità dungeon che vi permetteranno di fare cose uniche. Braum ad esempio, con il suo poro potrà trovare tesori altrimenti irraggiungibili, o potrà buttare giù muri con il suo scudo. In questo modo la scelta della squadra non si limiterà solo alle battaglie, ma anche alla presenza di determinate caratteristiche della mappa. Una volta entrati nel dungeon infatti, solo i falò potranno farvi cambiare membri del gruppo (oltre che far riposare la squadra, con annesso respawn dei nemici). Piccola nota anche riguardo al mini-gioco della pesca (anche questo ripreso da Battle Chaser) che vi farà staccare momentaneamente dai combattimenti in modo tutto sommato divertente. Una volta che capirete il meccanismo, farete a gara con voi stessi per prendere animali marini sempre più grandi. Tra tutti questi spostamenti, però, abbiamo potuto notare purtroppo che, nella versione PS4, i tempi di caricamento sono spesso eccessivamente lunghi. Per quanto il livello grafico del gioco sia molto gradevole, ci è sembrato eccessivo che ci volesse tanto tempo per generare le nuove zone. Una cosa del genere va ovviamente ad inficiare il tutto, soprattutto se si vanno ad aggiungere dei piccoli bug qua e là. Primo fra tutti, uno che pianta completamente il personaggio, che non si riesce più a muovere, con unica cosa da fare, uscire dal gioco. Fortunatamente però, potendo salvare in ogni momento, non andranno quantomeno persi invano i progressi. Ricaricando, infatti, tornerà tutto alla normalità.
Sotto il lato tecnico, come fatto capire prima, non si grida al miracolo, ma riprendendo lo stile del gioco originale, la resa generale è buona, le animazioni sono fluide, e soprattutto nei combattimenti la resa finale è spettacolare. Le musiche piratesche e i cigolii dei pontili, con i vari suoni tra notifiche e versi di mostri, vi accompagneranno facendovi entrare nel mood di gioco. Ottimo anche il lavoro con il doppiaggio in italiano, che risulta di buon livello, con tante linee di dialogo per tante conversazioni. Ora sto pensando a Braum che con la sua voce racconta storie nei falò.
Piattaforme: PC, PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Switch
Sviluppatore: Airship Syndacate
Publisher: Riot Forge
Ruined King A League of Legends Story è una piccola perla del genere, non esente da difetti e fastidiosi bug, ma che restituisce sensazioni positive e fa sentire appagati. Airship Syndacate continua a battere la strada dei GDR con visuale isometrica e combattimenti a turni, attingendo ancora una volta da un universo già esistente, stavolta con quello di League of Legends. Da più di 10 anni è un brand al top nel mondo del gaming e in questo ultimo periodo ha allargato i confini andando a toccare, come fossero i tentacoli di Illaoi, altri generi, riuscendone sempre ad avere la meglio sulle Nebbie Oscure.