Spider-Man: No Way Home è la splendida conclusione della trilogia diretta da Jon Watts inserita all’interno della continuity del Marvel Cinematic Universe, che ci propone una versione del personaggio teenager e legata a doppio filo con il gruppo super eroistico degli Avengers e in particolare all’inossidabile – è proprio il caso di dirlo – Iron Man / Tony Stark.
La pellicola è un eccezionale viaggio tra spettacolarizzazione dei personaggi, grandi ritorni, buoni sentimenti, magia e realtà alternative, e si piazza, senza alcun dubbio, tra le migliori produzioni fantastiche di quest’anno. Perché se per le feste avete sempre sognato un film in grado di stuzzicare i vostri sensi di ragno, i prodigi dello Stregone Supremo e i migliori villain del multiverso ragnesco avrete decisamente panettone per i vostri denti.
Spider-Man: No Way Home, un multi cast stellare
Non osiamo immaginare cosa organizzerà la Marvel per festeggiare i sessanta anni di Spider-Man che, come sappiamo, cadranno esattamente nel prossimo anno, poiché il personaggio è comparso per la prima volta nel 1962 sul fumetto contenitore Amazing Fantasy n° 15 in una storia breve scritta dal maestro Stan Lee ed illustrata dal disegnatore Steve Ditko. Nemmeno loro immaginavano che il personaggio sarebbe diventato tanto amato dal pubblico, diventando presto protagonista di un proprio fumetto, di film e serie animate, cosa paradossale, se pensiamo che era stato concepito esclusivamente per una storia breve unica, solo per quel numero specifico. Gli Avengers nascono solo un anno dopo, nel 1963 sulla collana omonima, sempre ideata da Stan Lee, ma stavolta con disegni di Jack Kirby. Il gruppo supereroistico è stato rilanciato in grande stile in tempi relativamente recenti all’interno del grande affresco del Marvel Cinematic Universe di cui Spider-Man: No Way Home è esattamente il ventisettesimo film. Ma non abbiate paura, anche se non conoscete alla perfezione questo fantastico universo, poiché la pellicola di Jon Watts è altamente godibile anche se siete poco esperti di supereroi e magari il vostro bagaglio culturale comprende alcuni fumetti random dello spara ragnatele letti da piccoli o la visione dei film delle precedenti versioni dirette da Sam Raimi e Marc Webb.
Il livello qualitativo del film, diciamolo subito, è parecchio elevato, con una regia sapiente ed un’ottima fotografia, realizzata dal celebre Mauro Fiore, artista italiano che ha all’attivo una corposa carriera ad Hollywood, con oltre trenta film realizzati fin dagli anni ottanta, tra cui spiccano Automaton del 1986, The Island (per la regia di Michael Bay) del 2005, e l’indimenticabile Avatar, diretto da James Cameron nel 2009, senza dubbio il suo lavoro migliore. La sceneggiatura è ancora una volta affidata ai veterani Chris McKenna ed Erik Sommers, già responsabili dei primi due film, e che spiccano tra gli autori principali della divertente serie animata American Dad. Allo stesso modo sul fronte attoriale troviamo grandi nomi, del presente e del passato. Si, perché, con la scusa del multiverso, dove può succedere qualunque cosa, e spesso le battaglie tutti contro tutti sono incredibilmente divertenti e coinvolgenti, è possibile rivedere anche grandissimi nomi del passato, come Alfred Molina, Willem Dafoe, Jamie Foxxx. Nel film gli attori principali sono tutti presenti, dal talentuoso protagonista britannico Tom Holland, nel ruolo di Peter Parker alla cantante statunitense Zendaya, nei panni della fidanzata MJ, fino all’amico del cuore, il nerdissimo Ned, interpretato da Jacob Batalon e alla immancabile zia May, interpretata in questa saga dalla giovanile ed energica Marisa Tomei, che allo scialletto di lana preferisce le canottiere ginniche sportive. Ma del resto, lo sappiamo, il target di questa nuova trilogia è specificatamente mirato al pubblico teenager, e quindi la scelta è sicuramente azzeccata. Un personaggio a cui invece è stato dato poco spazio è quello dell’amico di famiglia Harold Hogan, interpretato da Jon Favreau. Ma del resto con un numero così grande di cast All Stars, era lecito che qualcuno avesse meno spazio.
Non mancano le sorprese e i momenti “wow” in grado di emozionare se non, addirittura, sconvolgere i fan.
E, anche se per ovvi motivi manca Iron Man nel film, la sua mancanza è ben compensata dalla presenza del leggendario Dottor Stephen Strange, interpretato con somma maestria dall’attore britannico Benedict Cumberbatch, che ricorderete nei panni di Khan nel secondo reboot cinematografico di Star Trek ma soprattutto come protagonista della serie Sherlock della BBC.
Ma è sul fronte dei cattivi che c’è un vero e proprio Villain Festival. Si perché, facendovi un piccolo accenno alla eccezionale trama – che non vogliamo assolutamente svelarvi – a causa di un incantesimo di quest’ultimo sotto richiesta di Peter, vengono trasferiti dai rispettivi universi praticamente i più iconici personaggi del recente passato cinematografico. A partire da Alfred Molina nei panni del Dottor Octopus, direttamente dalla trilogia di Sam Raimi. Ma se già in un film normale una apparizione simile basterebbe, ecco che in un film che fa da introduzione all’attesissimo Doctor Strange: Nel multiverso della pazzia, diretto da Sam Raimi e in uscita l’anno prossimo, è lecito scatenarsi, con altri villain di culto come Willem Dafoe nei panni di Goblin, Sandman, Lizard e l’eccezionale Jamie Foxx in quelle di Electro, come avevamo anticipato in questa pagina. Quest’ultimo attore, in particolare, essendo una icona attoriale nera a tutto tondo, protagonista anche del leggendario film western di Quentin Tarantino Django Unchained, si chiede se nei vari universi ci sia un Uomo Ragno nero, simpatico gancio al personaggio di Miles Morales, che i giocatori PlayStation e i fan del bellissimo film animato “Un altro universo” ben conoscono.
Un Multiverso di spettacolo e buoni sentimenti
Spider-Man: No Way Home calca decisamente la mano sull’umorismo, ma del resto con Chris McKenna ed Erik Sommers alla sceneggiatura era lecito aspettarselo, ma non per questo manca la giusta dose di dramma.
Notevoli anche le trovate visive della porta dimensionale, invero simile a quella della serie cult Rick And Morty, degli incantesimi del Doctor Stange, spesso enormi come l’intero schermo, ed in generale una enorme quantità di eccezionali effetti visivi.
Particolarmente interessante il modo in cui il film presenta i villain, ricco di spunti di riflessione, perché il male, secondo la morale della pellicola, è sfaccettato. Come dice bene zia May, a tutti è possibile dare una seconda possibilità, anche se, come le risponde Goblin, a fare del bene spesso ci rimetti e basta.
Una pellicola eccezionale, che amerete alla follia e che vi resterà nel cuore per molto tempo. Un film diverso, per certi aspetti, dai soliti del Marvel Cinematic Universe, ma sempre con azione spettacolare e pop-corn che volano, chiaro. Ma anche intimista e ricco di momenti che fanno riflettere. Perché nel multiverso c’è spazio anche per questo: il vostro affezionato Spider-Man di quartiere è sempre pronto per nuove, mirabolanti avventure.
Spider-Man: No Way Home chiude la trilogia recente diretta dal regista Jon Watts inserita all’interno del Marvel Cinematic Universe, con un titolo eccezionale, ricco di azione, umorismo, un cast all-star, tanta emozione e diversi spunti di riflessione, che vi farà mettere in prospettiva tutto lo scibile ragnesco visto finora al cinema.
Voto: 8.5