Microsoft acquisirà entro la fine dell’anno fiscale 2023 Activision Blizzard, notizia ormai nota da un paio di giorni e che ha fatto il giro del mondo, suscitando un clamore senza precedenti all’interno dell’industria videoludica. Detto ciò, l’azienda di Redmond non ha ancora acquisito il grosso publisher e tutti i suoi studi, e in queste ore sono emersi dei possibili problemi legali che potrebbero mettere a rischio l’affare da quasi 70 miliardi di dollari.
In molti pensano che l’Antitrust acconsentirà all’acquisizione senza far emergere alcun problema, perché si parlerebbe di un accordo verticale tra 2 aziende non dirette concorrenti, ma secondo la professoressa Rebecca Haw Allensworth (Vanderbilt University Law School) questo accordo tenderebbe ad essere più orizzontale de previsto dato che metterebbe Microsoft in una condizione di monopolio, traendo molti vantaggi dall’acquisizione e costringendo gli utenti a dover scegliere le piattaforme Microsoft (soprattutto le console Xbox) per poter giocare molti dei titoli disponibili sul mercato.
A questo punto, se ciò dovesse accadere, l’Antitrust potrebbe decidere di bloccare l’acquisizione, oppure di limitare i contenuti esclusivi e rendere molte delle IP di proprietà della casa di Redmond (quelle ottenute dall’acquisizione) ancora multipiattaforma.
Come se non bastasse, le causa legali che Activision Blizzard sta fronteggiando in questo periodo (molestie e abusi sessuali) dovrebbero essere poi gestite dalla stessa Microsoft, che una volta diventata proprietaria della società sarebbe chiamata in casa con tanto di spese legati da affrontare. Dunque, non diamo ancora per scontato che l’affare si farà al 100%, anche se la possibilità che salti tutto appare davvero remota.