Triangle Strategy Provato: la nuova generazione di sovrani

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Triangle Strategy è uno strategico su scacchiera. Con questa frase racchiudo tutto il mio parere a riguardo: ho un vero debole per questi giochi. Amati e bistrattati, sono complessi, lenti da apprendere e a volte macchinosi. Non è per nulla facile trovare il giusto bilanciamento tra sfida delle giuste tattiche ed eccessiva difficoltà nelle meccaniche. Quando inizio un titolo di questo genere, sono pronta a dovermi sorbire ore di tutorial per riuscire ad ambientarmi e capire come muovermi, ed è una gioia e delizia. Ho provato i primi tre capitoli di Triangle Strategy tenendo bene a mente ciò che mi aspettavo e ne sono uscita del tutto conquistata. È esattamente il titolo che desideravo.

Triangle Strategy: siamo pronti alla guerra?

La storia negli strategici è sempre rilevante e in questo caso non fa eccezione. Anzi, Triangle Strategy va oltre il solito compitino da RPG fantasy e si addentra in complesse trame politiche di guerra e tradimenti . Ci troviamo all’alba della possibile pace tra tre prosperi regni, ognuno dei quali controlla un diverso aspetto economico: il ferro, il sale o le tratte del commercio. L’apertura di una nuova grande miniera, in grado di fornire materiali a tutti i paesi nella stessa quantità, sembrerebbe essere la strategia per ridurre le tensioni. Un matrimonio combinato progetta inoltre di unire a doppio filo due dei casati più importanti. Ed è proprio questo il momento in cui tutto si avvia verso il caos e la rovina più totale: pensavamo di star costruendo la pace e invece stavamo gettando le fondamenta per una guerra. Serenoa, il giovane protagonista, si trova sulle spalle le responsabilità di un intero casato ed è costretto a forgiare le sue credenze e i suoi principi direttamente sul campo. Le nostre decisioni nei dialoghi portano ad aumentare i suoi punti in moralità, libertà o pragmatismo, e ciò influenza gli eventi successivi e i personaggi che si uniscono al nostro gruppo.

Le scelte più complesse vengono compiute facendo votare la maggioranza della nostra brigata, che è comunque composta in base a ciò che abbiamo scelto in precedenza. Inoltre possiamo provare a convincere i nostri compagni a cambiare idea, sfruttando informazioni che abbiamo raccolto nei dialoghi con gli NPC o da libri. Parlare con tutti è assolutamente fondamentale: Triangle Strategy non è un gioco per chi non apprezza le cut-scene e la lore di un determinato mondo, su questo voglio essere ben chiara. Saltare conversazioni e perdersi i pezzi non solo è deleterio, è contrario allo spirito del gioco, in quanto più del 50% del tempo è speso a farci un’idea di ciò che ci circonda e prepararci mentalmente alle decisioni da prendere.

La scacchiera perfetta

Il combattimento è il più classico che si possa. Gli elementi fondamentali della battaglia in Triangle Strategy si apprendono in un paio di battaglie ed elementi aggiuntivi vengono aggiunti dolcemente in seguito. Ci muoviamo a turno su una scacchiera, come previsto, ed è essenziale imparare a gestire bene la nostra posizione. Un guerriero circondato da unità nemiche può venire attaccato da entrambe in contemporanea, inoltre si possono attivare catene di attacchi anche colpendo da distanza un personaggio che ne ha accanto uno pronto a combattere. I contro-attacchi sono anch’essi importanti e basati sulla posizione: trascurare questo elemento significa perdere e in fretta. L’altra fondamenta sono gli attacchi magici elementali: il fuoco può bruciare caselle e creare danni a chi ci passa sopra, mentre il ghiaccio è in grado di creare barriere o rendere il pavimento scivoloso. Combinandoli si ottengono pozzanghere, su cui il tuono ha più effetto: è evidente come i maghi la facciano da padrona in questo titolo. Le nostre unità sono numerose e ognuna con caratteristiche e classi proprie. Andando avanti con la storia è possibile potenziare la classe e migliorare le nostre armi, scegliendo diverse path, ma non si può cambiare lavoro o caratteristiche di ogni personaggio. Sono pensati per avere ognuno una propria identità, perciò ha un senso che la loro storia vada così. Il gran numero di personaggi fa sì che non ci si annoi mai e si possa scegliere chi schierare in ogni battaglia. Interessante è il sistema dei PM, molto semplificato: ogni personaggio ha due o tre punti, rappresentati da rombi gialli, e ne recupera tot ogni turno, consentendogli di utilizzare le abilità solo quando ne ha a sufficienza. Semplice ma chiaro. Trovo sia presto per giudicare se gli elementi in gioco siano sufficienti per un buon titolo strategico, per ora mi limito a segnalare quanto il gioco sia user friendly e introduca ogni meccanica con grazia e chiarezza.

Non ho trovato grandi difficoltà finora nelle battaglie, ma siamo all’inizio. È da segnalare che ho scelto di giocare in modalità Normale: sono disponibili vari livelli di sfida, rendendo il gioco modulabile in base alle proprie preferenze

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L’aspetto visivo di Triangle Strategy è davvero particolare e ricorda un po’ Octopath Traveler. Un mix tra pixel art e sfondi sfumati crea un’atmosfera sognante e molto romantica senza dover ricorrere a troppi elementi a schermo. All’inizio lo trovato fastidioso ma col passare delle ore mi sono ricreduta. Il campo di battaglia è sempre piuttosto chiaro ed è difficile non notare qualche elemento, grazie anche alla telecamera ruotabile in tutte le direzioni. Unica pecca è la difficoltà di notare i punti luminosi che ci segnalano oggetti nascosti: mi capita spesso di perdermeli per strada. L’esplorazione, comunque, è pari quasi a zero. Non mi è ancora chiaro quanto questo sia un difetto del titolo, sono necessarie più ore di gioco per comprendere quanto le varie meccaniche pesino e come siano bilanciate fra loro. Ci accompagnano nel nostro viaggio musiche davvero gloriose: sto canticchiando la canzone dell’inizio del combattimento da due giorni, ed è davvero raro che mi rimangano così impresse.

Piattaforme: Nintendo Switch

Sviluppatore: Square Enix

Publisher: Nintendo, Square Enix

Data d’uscita: 4 marzo 2022

Triangle Strategy è un titolo che si divide equamente tra combattimenti e diplomazia. Unisce classiche battaglie su scacchiera alla necessità di conoscere i nostri nemici e avversari e scegliere come approcciarsi al mondo in cui viviamo, tentando di mantenere la pace o difendere ciò in cui crediamo. Le prime ore di gioco mi hanno convinta a pieno e non vedo l’ora di proseguire, in quella che sembra una avventura longeva e di buona qualità, con un livello di sfida adatto a tutti.

Mangiatrice compulsiva di sushi e cibarie di ogni genere, ama alla follia tutto quello che è Nintendo, non disdegnando neppure il dorato mondo dei Pokémon. Videogioca sin da quando era bambina, ed ora che è grande forse lo fa addirittura più di prima. Anzi, sicuramente.