La fine degli anni novanta sono stati un momento niente male per la diffusione dei JRPG, specie da noi in occidente, e Square in questo ha avuto un ruolo chiave. Se viene ovvio pensare al peso di Final Fantasy VII, è altrettanto vero che altri universi di avventurieri avevano storie piene di magia da raccontare, e la serie Chrono è una di queste: Chrono Trigger (1995) aveva avuto anch’esso un bel peso specifico, aiutato anche dal design dei personaggi di Akira Toryama, ma post FF VII, i personaggi poligonali avrebbero preso il posto di quelli in sprite: il 3D stava prendendo campo. Per questo Square Enix, oggi, ha deciso di prendere dalla cantina quei vecchi modelli, ripulirli, e tirare fuori una nuova versione con una risoluzione più al passo con i giorni nostri, proprio come successo, ad esempio, a Final Fantasy VIII. Nasce così la Chrono Cross The Radical Dreamers Edition, annunciata al Nintendo Direct di febbraio e che sarà disponibile su Switch, PlayStation 4, Xbox One, e PC. Insieme a lei arriva anche Radical Dreamers (1996), vero e proprio libro interattivo, tra i titoli più rari che ci siano nel mercato orientale, e storia parallela che ha poi dato le basi proprio per Chrono Chross, e pure tradotta in italiano. Noi lo abbiamo testato su PlayStation 4.
Chrono Cross The Radical Dreamers Edition: il viaggio di Serge il taciturno
Come molte storie del genere, tutto parte da un semplice protagonista, che vive in un semplice villaggio. In questo caso di pescatori. Il villaggio si chiama Arni e il protagonista Serge, bandana rossa in testa, dormiglione e uno di quelli molto taciturni, come insegna una parte della scuola del gioco di ruolo, dove il personaggio principale sembra non parlare direttamente agli altri, ma si limita più che altro a farsi capire. Una mattina come tante, con la sua amica Leena sulla spiaggia a chiacchierare nostalgici sul passato, succede qualcosa. Non vi vogliamo rovinare la sorpresa, ma sarà l’evento che farà “partire” il gioco, dando il la ai due mondi paralleli che sono caratteristica portante del titolo e del viaggio che il nostro protagonista farà insieme ai tanti personaggi che potrete portarvi in party. Un po’ come succedeva in Suikoden, dove si poteva venire letteralmente travolti dall’alto numero di guerrieri da schierare in battaglia.
Proprio questa situazione, fa si che il gioco si svolga in modo molto diverso a seconda di chi vi portate dietro e delle situazione in cui vi troverete per reclutarli nel vostro party. Giocando, si ha l’idea di essere liberi, che si possa fare o non fare qualcosa, che non tutto sia necessario. In più, si aggiungono anche bivi e scelte, che vanno a sommarsi per formare una storia che può essere altamente personalizzabile a seconda di chi la gioca. Il tutto all’interno di un mondo che fa scendere una lacrimuccia a chi in quegli anni magari iniziava scoprire l’universo dei JRPG. Mappa del mondo, villaggi, città con abitanti con cui parlare, foreste tra un punto e l’altro, grandi viaggi. Il tutto potrebbe (potrebbe) non essere colto pienamente da chi magari è meno abituato a quei tempi, allo stile grafico che c’era quegli anni; per gli altri, il tuffo nostalgico è di livello, e molto alto. Anche perché è vero che è stato fatto un upgrade a livello visivo (il canale YouTube Meditation and Gaming propone un confronto tra il vecchio e il nuovo), ma l’impatto rimane simile. Guardando questo filmato di confronto si può notare un buon lavoro fatto dagli sviluppatori, a partire proprio dalla risoluzione dei modelli 3D, ora decisamente più nitidi, soprattutto quando la telecamera è più distante, ma anche nei primi piani, notando i particolari e i lineamenti dei volti: le stesse illustrazioni nei dialoghi ora risultano più brillanti e in alcuni casi sono stati proprio modificati.
Qualche calo di frame, ma la nostalgia vince
Però, c’è un però: come detto ad inizio recensione, il titolo è stato testato su PlayStation 4. Sulla nostra, è stato impossibile non notare dei problemi di frame rate, con cali abbastanza frequenti, specie nelle situazioni con più cose a schermo, che hanno in parte peggiorato l’esperienza di gioco globale. Soprattutto in fase di combattimento. Il fatto è che guardando anche i vari walkthrough sulla rete della versione PSX, il gioco non sembra soffrirne. Pare brutto sottolinearlo con diverse righe in una recensione di un titolo che è e rimane una perla dei JRPG, ma proprio perché è un rifacimento, fatto a 23 anni di distanza dal rilascio dell’originale, va valutato anche per questo.
In ogni caso, ad inizio partita avrete la possibilità di scegliere anche la risoluzione, se provare l’HD o rivivere proprio in tutto e per tutto le atmosfere anni ’90. Le differenze, specie sullo sfondo, saltano all’occhio, ma la grafica originale vi potrà dare quel gusto ancor più vintage/malinconico che magari può funzionare di più: è una questione di gusti del resto. Come viene poi aggiunto come extra in remastered o mod, avrete la possibilità di velocizzare o rallentare il tutto (con il Mutatempo), ma anche facilitarvi la vita con l’auto-battaglia, togliere gli scontri con i nemici o avere un boost per avere un vantaggio sugli avversari. In un mondo attuale più votato alla velocità che alla strategia a tutti i costi, il “peso” dei combattimenti a turni si può far sentire.
E, a proposito di combattimenti, Chrono Cross aveva portato un modello che si distingueva dai classici. Si basava su un sistema di vigore che consentiva in un certo numero di attacchi e di percentuali, combinato con i diversi tipi di elementi con colori diversi: il tutto dava molta strategia alle battaglie. Testato al giorno d’oggi, risulta sempre completo e gratificante, anche se indubbiamente, soprattutto per gli scontri casuali, allunga molto le sessioni di gioco. Da qui, quindi, la possibilità di velocizzare il tutto.
Radical Dreamers – Le Trésor Interdit, presente
Nel titolo di questa nuova edizione campeggia anche la scritta Radical Dreamers, che sono sì un gruppo di pirati leggendari all’interno del gioco, ma che era anche il nome dell’avventura, in stile libro game, che ha dato le basi per la storia di Chrono Cross, uscita tre anni prima. Diventato un oggetto raro ai tempi vista la rarità delle Memorie 8M in cui il gioco veniva scaricato tramite Stellaview (da Wikipedia), con questa collection si ha quindi la possibilità, per di più in italiano, di provare un’avventura che vi porterà in una storia parallela a quella del JRPG: avrà però avrà tanti riferimenti di Chrono Cross, a partire dal fatto che viene raccontata dallo stesso Serge. Un ottimo extra che vi farà passare ore di lettura (che non fanno mai male), alternando scelte frequenti, proprio come i libri game insegnano. In sottofondo per immedesimarvi di più, le musiche presenti anche in Chrono Cross.
E neanche a dirlo, i miglioramenti sono fatti anche per quanto riguarda l’audio e la colonna sonora. Yasunori Mitsuda torna dopo i lavori dei due capitolo originali della serie, supervisionando e con nuovi arrangiamenti. Qui potete vedere un filmato che mostra una lista di alcuni dei brani nuovi e ri-arrangiati. Inutile sottolinearlo, la forza dei brani dei musicisti giapponesi all’interno dei giochi di ruolo: garanzia di brividi.
Piattaforme: PC, PS4, Xbox One, Switch
Sviluppatore: Square Enix, D4 Enterprise
Publisher: Square Enix
Chrono Cross The Radical Dreamers Edition è un buon pretesto per tornare a giocare un classico del genere. Per quanto il lavoro di ri-modellazione sia buono, soffre di alcuni problemi di frame da non sottovalutare. Ma non è motivo per non provarlo: è un must del genere, che riporta indietro nel tempo (e non solo, metaforicamente, quello reale) facendovi vivere una bella avventura sul destino del mondo, partendo da un piccolo villaggio di pescatori.