Ravenous Devils è un delizioso gioco gestionale tutto italiano sviluppato dallo studio Bad Vices Games in collaborazione con la casa di produzione spagnola Troglobytes Games, si proprio quelli del leggendario sparatutto multidirezionale twin stick Hyper Parasite del 2020. Il titolo, diciamolo subito, è diverso da qualunque cosa vista prima, ed è ricco di originalità, con un gameplay molto appassionate, a tratti rilassante da giocare, per entrare meglio nello spirito dell’epoca, magari fumando il tabacco da pipa, che nell’ottocento era uno dei passatempi preferiti dei professionisti. Un tema veramente sopra le righe che amerete dopo poche ore di gioco. Una misteriosa coppia di imprenditori psicopatici, ma innamoratissimi, che risponde ai nomi di Hildred e Percival, si ritrova in fuga per motivi non chiari, ma presto intuibili, dalla loro precedente location per giungere in una affascinante Londra del diciannovesimo secolo, nella quale, dopo aver acquistato un piccolo palazzetto cielo terra, appartenuto, pare, ad un celebre barbiere, decide di aprire ben due attività commerciali, apparentemente non collegate. Una sartoria d’alta moda ed un pub tipicamente inglese che serve squisiti piatti di cui tutta la città è voracemente ghiotta. Quale sarà il segreto della cucina di Hildred? Ammettiamolo, forse sarebbe meglio non scoprirlo mai…
Ravenous Devils: una macabra storia d’amore, moda, nouvelle cuisine ed allegri omicidi
La nouvelle cuisine nasce nel novecento, sia chiaro, ma citarla rende bene l’idea elitaria del bizzarro pub. Gli appassionati ghiottoni gastronomici ne converranno. Il titolo si apre con una veduta di una tipica via londinese del diciannovesimo secolo, in un tiepido autunno, tra nebbia, foglie morte che cadono lentamente dagli alberi e gente che passeggia annoiata, vestita in modo antico, come si conviene del resto ai loro tempi ormai dimenticati. Proprio qui, quasi nascostamente, si aprono due attività apparentemente non connesse tra loro, ovvero quella dell’affascinante dama oscura Hildred, dove si cucinano e portano in tavola piatti sopraffini a base di carne, e quella del mefistofelico marito Percival, dove si confezionano vestiti su misura per l’esigente clientela. Quello che nessuno sa e che le due attività sono loscamente collegate, tramite una inquietante botola che va dal penultimo piano, dove si trova la sartoria al seminterrato. Ebbene si, il segreto della cucina sopraffina di Hildred è proprio il fatto che utilizza succulenta carne umana, presa dai clienti del sarto, che in realtà è un veloce e preciso assassino.
Le dinamiche da micro gestionale vedono infatti la gestione di un palazzetto composto da ben quattro piani divisi in cinque ambienti, inizialmente la soffitta, divisa in spazi adibiti a magazzino e veranda vera e propria, non risulta utilizzabile, mentre al primo piano si trova la sartoria, Percival’s Tailor Shop a sua volta divisa in laboratorio di creazione e salone espositivo aperto al pubblico. Al di sotto ecco che compare, al piano terra, il pub inglese, Hildred’s Tavern – Fresh Meat Dishes, diviso in un unico grande ambiente, ed infine, nel seminterrato le cucine segrete. Le azioni principali consistono nel ricevere i clienti della sartoria, ucciderli velocemente e con stile mentre si prendono le misure per un abito nuovo, spogliarli per il riutilizzo dell’abito, gettare il cadavere dentro una botola, collegata direttamente con le cucine, pulire il sangue per terra, per evitare che altri clienti si insospettiscano, cucire e rimontare i vestiti tramite la macchina a pedali apposita, una vecchia e nostalgica Singer, ed infine esporre il nuovo vestito appena creato sul manichino per la vendita. I compiti di Hildred sono complementari a quelli di Percival, anche se più complessi, man mano che va avanti il gioco. Una volta ricevuto il cadavere nella botola si deve prendere, gettare nell’enorme ed iconico tritacarne, ricavarne la materia prima, succulenta carne umana, e metterla su un vassoio, seguendo le ricette e quindi accompagnando gli altri ingredienti, infornare e portare quindi al piano di sopra per la vendita al dettaglio nel pub. I clienti di entrambe le attività hanno degli indicatori di noia, ovvero se ne vanno se passa troppo tempo, oppure, se presi entro il range giusto, spendono i loro soldi per vestiti nuovi e pietanze da consumare.
Il gameplay di Ravenous Devils è quindi non troppo complesso, con semplici obiettivi da raggiungere, ovvero, uccidere tre clienti, preparare tot pasti, cucire altrettanti vestiti etc… Inizialmente le dinamiche sono inevitabilmente ripetitive, è ovvio, ma le semplici missioni iniziali servono proprio per prendere confidenza con tutte le meccaniche di gioco, in modo da automatizzare progressivamente le azioni, e riuscire a gestirle tutte in tempo reale, senza dimenticare che intanto i clienti di entrambe le attività, e le vittime stesse, potrebbero andar via per mancanza di interesse, senza trovare nulla da indossare o mangiare. Per contro, a volte, passare da una attività all’altra, con la semplice pressione dei tasti direzionali del Dual Shock, fa perdere di vista momenti concitati e assembramenti di clienti. Semplice, quindi, ma solo all’inizio, le progressioni del gioco rendono il gameplay man mano sempre più complesso da gestire, dovendo tenere da conto parecchi parametri, oltre alla gestione finanziaria. Le entrate economiche permettono di migliorare i locali, che, una volta al loro meglio, attirano più clientela pagante, e, ovviamente, ignari clienti da uccidere e cucinare. Le ricette crescono in numero man mano che si va avanti. Il menu si arricchisce, non più solo salsicce di carne umana, ma anche bistecche, torte salate, e piatti sempre più complessi, dal ricettario upgradabile. Al contempo anche i vestiti della sartoria diventano più vari e mobili ed accessori di entrambi i locali più complessi ed accoglienti. Nuovi tavoli per il pub, nuove stoffe per la sartoria, ma anche forni, manichini, accessori di ogni tipo e upgrade progressivi sbloccabili, che spesso saranno maggiormente utili per andare avanti con l’appassionante gestionale indie che abbiamo tra le mani. Tra una giornata e l’altra, bizzarri personaggi, anche celebri, visiteranno le botteghe, arriveranno lettere misteriose e tanti altri piccoli grandi eventi che variano parecchio l’azione, con una blanda trama di fondo che si fa via via sempre più interessante. Il tutto è gestibile con soli tre tasti, che offrono una buona manualità per le azioni più ripetitive e quotidiane Il resoconto giornaliero finale ci aiuta a capire meglio il tutto. Un’opera realizzata sicuramente con passione e cura per i particolari.
Musiche d’atmosfera e visuali del novecento, per uccisioni coi fiocchi
Ravenous Devils è una appassionante opera di Bad Vices Games, un team tricolore molto piccolo, appena cinque persone, a cui si aggiungono ovviamente i due doppiatori per i personaggi principali, ovvero Rich Daigle ed Oolay-Tiger. Il doppiaggio è realizzato molto bene, ed è grade29vole, ma, pur comprendendo che esso è stato voluto solo in inglese in vista del mercato internazionale, dispiace davvero, che in un’opera tutta italiana, non sia presente quello nella nostra lingua. Il direttore artistico del titolo è Mirco Pierfederici, mentre gli sviluppatori principali rispondono ai nomi di Eleonora Vecchi e Cristian Gambadori. I pregevoli disegni di intermezzo sono realizzati dall’illustratore Matteo Parente, mentre la colonna sonora, davvero intrigante, ed i suoni del gioco sono realizzati dal musicista Federico Manuppella. Lo studio spagnolo Troglobytes Games, il cui sito trovate in questa pagina, si è occupato della fase console porting e publishing del titolo. Il titolo, peraltro, su console PlayStation, ha dei comandi ottimizzati che non fanno assolutamente rimpiangere la collaudata accoppiata Mouse & Tastiera, tipica del genere. Il gioco colpisce subito per la qualità della sua colonna sonora, veramente intrigante ed adatta ai temi trattati dal titolo, che pare quasi citare le musiche dei vecchi film di Agatha Christie. Altra pellicola che indubbiamente è stata fonte di ispirazione è Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street film del 2007 diretto dal visionario Tim Burton con protagonista un allucinato Johnny Depp. Il locale era di un famoso sarto, dice all’inizio la voce narrante, e viene subito in mente la citazione del celebre film. Il collegamento all’opera è quindi chiaramente citato dagli autori. Il comparto grafico è veramente ben realizzato, con disegni evocativi, e la possibilità di zoomare avanti ed indietro permette di godersi i piccoli particolari dello scenario. Notevole il dettaglio degli oggetti di scena, tra cui, oltre all’inquietante tritacarne umano gigante, tipico da horror splatter B movie degli anni ottanta, spiccano la stufa a gas e l’utile macchina da cucire Singer, simile a quella che molti di noi hanno visto da piccole nelle camere retrò delle anziane zie e nonne, una volta centro strategico delle case dei vecchi tempi andati. La narrazione tenebrosa, recitata in ottimo inglese, aiuta parecchio a calarsi nell’ atmosfera ottocentesca molto particolare. Veramente ben amalgamata risulta infine la dicotomia tra le due botteghe comunicanti, solo piccoli ed umili negozi, ci dice il beffardo sarto, facendo notare che comunque lui è un vero professionista del settore. Non sappiamo se intenda la sartoria o l’omicidio, ovviamente. La lucida follia è divertimento puro.
Ravenous Devils è disponibile a partire dal 29 aprile 2022 su tutte le principali piattaforme attuali, ovvero PlayStation 5, PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox Series X/S, Xbox One, e Personal Computer, attraverso i portali di distribuzione digitale Steam ed Epic Games. Un titolo perfetto per chi ama i gestionali sopra le righe e l’umorismo macabro. Preparatevi a gustare le sfiziose pietanze in carne umana, ma per il momento evitate di rinnovare il guardaroba, altrimenti il piatto del giorno… potreste diventare voi!
Piattaforme: PS5, PS4,Nintendo Switch, Xbox Series X/S, Xbox One, PC
Sviluppatore: Bad Vices Games
Publisher: Troglobytes Games
Ravenous Devils è un titolo unico, per atmosfera e scelte stilistiche ed artistiche. Una miscela esplosiva tra dinamiche gestionali delle due botteghe collegate e tematiche horror venate di ottimo humor nero, che unisce due mondi che poco spesso sono stati uniti in un titolo unico. L’atmosfera del diciannovesimo secolo londinese, tra ombre, vestiti retrò, foglie che cadono romanticamente dagli alberi ed omicidi culinari, rende il titolo unico e molto divertente, per chi ama il genere e non vuole prendersi troppo sul serio l’opera dello studio tutto italiano Bad Vices Games potrebbe davvero essere una splendida sorpresa inaspettata.