Il Fondo per gli investimenti pubblici dell’Arabia Saudita, una miniera di denaro quasi senza fondo con il compito di diversificare l’economia della nazione, ha acquisito una partecipazione del 5,01% in Nintendo.
La notizia è stata annunciata in un deposito presentato al Ministero delle Finanze Giapponese, riferisce Bloomberg. In coda a investimenti simili effettuati lo scorso anno in Capcom, EA, Take-Two e Blizzard Activision, insieme alla proprietà quasi completa di SNK.
Bloomberg afferma che ciò renderebbe il Public Investment Fund (PIF) il “quinto maggiore azionista di Nintendo”. La situazione è tutt’altro che positiva in quanto sembrerebbe che l’obiettivo del PIF rientra nella strategia denominata Saudi Vision 2030 che punta ad investire nelle aziende dell’intrattenimento.
In realtà, tuttavia, Saudi Vision 2030 è in gran parte una campagna di propaganda incentrata sull’imbiancare l’atroce situazione dei diritti umani dell’Arabia Saudita. La monarchia regressiva spera apparentemente che l’allineamento con le industrie dell’intrattenimento in tutto il mondo possa allentare i cordoni della borsa delle imprese diffidenti nell’investire nell’economia del paese ricco di petrolio, in particolare con l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi e il genocidio yemenita in corso.