L’annuncio ufficiale dello sviluppo di Street Fighter 6, a febbraio, non ha stupito nessuno: era più che ovvio che prima o poi Capcom avrebbe fatto il grande passo e, anzi, stava solo aspettando di sparare le sue ultime cartucce per Street Fighter V prima di lanciarsi alla luce del sole in questa nuova avventura. Che si potesse vedere qualcosa di nuovo di SF6 durante l’ultimo State of Play era qualcosa che in diversi si auspicavano, noi della redazione in primis, e siamo rimasti tuttavia anche noi molto colpiti dal lancio di un vero e proprio nuovo – e ricchissimo – trailer, con molte interessanti info a corredo. Vediamo cosa ha in serbo per noi la nuova avventura di Ryu & co.!
Street Fighter 6: la (propria) lotta, la (propria) strada
SFV, tra alti e bassi, è comunque vissuto molto a lungo, ma ora è tempo per un nuovo sfidante farsi largo nell’arena dei picchiaduro, genere che negli ultimi tempi sta vivendo una seconda giovinezza.
Certo, i fasti di venticinque, trent’anni fa sono lontani, ma non è detto che non potrebbero tornare, grazie anche e soprattutto alla scena e-sport, che potrebbe vedere in Street Fighter 6 uno tra i concorrenti di punta.
Da quel che è stato mostrato, sembra proprio che Capcom abbia imparato dagli errori del passato: SFV era un gioco molto ben realizzato dal profilo del bilanciamento tra tecnica e giocabilità, riuscendo anche a trovare un equilibrio tra le esigenze dei giocatori ‘pro’ e di quelli più propensi al semplice divertimento, ma tutto il fattore “accessorio” era stato mal pensato, se non addirittura tralasciato in favore di modalità aggiuntive ostiche e poco convincenti, in primis quelle che promettevano di svelare la storia del gioco e dei personaggi ma erano strutturalmente povere.
Street Fighter 6, con un colpo di spugna, mette subito sul tavolo le sue intenzioni: oltre alle ovvie modalità online, difatti, saranno presenti due attività collaterali, che ruoteranno attorno al nostro avatar. Saremo difatti invitati a crearci un avatar che rappresenterà il nostro lottatore personale: non è ben chiaro come funzionerà il tutto, ma potrebbe essere un qualcosa di simile a quanto era possibile fare nei giochi della serie Rival School -restando in casa Capcom- o Soul Calibur, dove partendo da un modello (chiaramente rifinibile tramite editor: quello visibile nel trailer è quanto di più basic potessero mostrare, probabilmente) si potrà selezionare l’aspetto ma anche lo stile di combattimento del nostro combattivo alter ego, da utilizzare poi nelle due modalità che andiamo a scoprire.
La prima è la Battle Hub, che a prima vista sembrerebbe una sorta di evoluzione delle hub di certi picchiaduro Bandai Namco, ad esempio Dragon Ball FighterZ, abbandonando i menù testuali in favore di un’area di gioco percorribile dal proprio avatar e con diversi punti nevralgici. Da come è stata presentata, tuttavia, sembra riserverà molte altre sorprese che permetteranno di incontrare nuovi giocatori, creare clan e condividere sfide e abilità ancillari. La presenza di cabinati nell’area, inoltre, potrebbe suggerire la possibilità di giocare “ad altro”. Se sarà qualcosa in stile Yakuza, con vecchi titoli della saga emulati, è tutto da vedere: del resto Capcom fa periodicamente uscire Collection con i giochi storici e inserirli gratuitamente all’interno del nuovo gioco potrebbe essere un incentivo per il titolo stesso ma un disincentivo all’acquisto delle compilation. Ma potrebbe trattarsi di semplici postazioni per le sfide online, o chissà, versioni dei giochi con missioni specifiche da portare avanti: staremo a vedere.
La seconda modalità supplementare è la World Tour, ancora più misteriosa nonostante sia centrale nel trailer, dove vediamo il nostra avatar scorrazzare in giro per vari ambienti di Metro City. Lo scopo non è ben chiaro, ma vediamo anche un barlume di scontro con un altro personaggio secondario, o avatar avversario: se il personaggio potrà raccogliere oggetti o salire di livello è ancora tutto da scoprire. Appare evidente, ad ogni modo, come la città di Final Fight assuma un valore sempre più importante nella lore di Street Fighter, dopo essere servita da sfondo per molteplici stage (ed essere stata la “casa” di provenienza di molteplici combattenti). Ad ogni modo, la modalità si intitola “World Tour” quindi ci aspettiamo di poter visitare altre location in giro per il mondo. Ci piace molto, ad ogni modo, che il gioco ritrovi il senso originale del titolo, con lo stesso Luke che ci avvisa che dovremo farci strada… per le strade. Il richiamo alla street art, al punk vissuto come movimento ma anche come mood e musica, ai colori sgargianti in contrasto allo squallore metropolitano, ci portano in una dimensione molto meno glamour di quella a cui ci hanno abituato i picchiaduro negli ultimi anni.
Abbiamo dunque un particolare Story Mode, una modalità “comunitaria” e chiaramente quelle che saranno le classiche Arcade e VS. Per il resto? Ci saranno modalità Torneo particolari? Saranno possibili anche scontri 2 VS 2, come suggerito dalle cinematiche del trailer? Le particolarità del cosiddetto “Fighting Ground” sono ancora tutte da svelare.
Indovina chi viene a… fare a botte.
Chi vedremo in questo nuovo capitolo della saga? Sebbene sia ancora presto per capire se il gioco proporrà un maxi update ogni paio d’anni, come successo a SFV (nonostante le promesse iniziali di un titolo unico senza “nuove versioni”), o semplicemente degli ormai usuali Season Pass annuali come da modello standard per i giochi di questo genere negli ultimi anni.
Ad ogni modo, nel trailer, oltre allo scontato Ryu, sono confermati anche l’ormai immancabile Chun-Li e Luke, già preannunciato come nuovo eroe di questo capitolo, dopo l’introduzione un po’ “forzata” come ultimo personaggio di Street Fighter V. Un nuovo lottatore, inoltre, si unisce alla mischia: si tratta di Jamie, esperto della boxe dell’ubriaco e probabile nuovo rivale del biondo statunitense, nonché provetto ballerino intento a seguire le orme di Yun e Yang, visti in Street Fighter III. Cosa sappiamo di nuovo su Chun-Li e Ryu? Intanto, partiamo dal presupposto che questo sesto capitolo è un vero e proprio sequel a tutto quanto venuto prima, lasciando dunque stare la convoluta numerazione canonica vista finora: l’ordine cronologico effettivo è, per chi non lo sapesse, Street Fighter, SF Alpha, SF II, SF IV, SF V, SF III e SF 6.
I personaggi sono dunque maturati e Chun-Li, ad esempio, ha lasciato l’Interpol, dopo aver smantellato Shadowloo vendicando il padre. Ora si occupa della figlia adottiva Li-Fen e di insegnare le arti marziali alla sua comunità. E Ryu? Non ha mai abbandonato il suo percorso di crescita, naturalmente. L’aver sconfitto i suoi demoni interiori e padroneggiato il Satsu-no-Hado non è stato un punto d’arrivo, ma di ripartenza. Il suo aspetto barbuto, a quanto pare, non sarà un’alt ma la versione base, così come la veste marrone che gli cinge il petto, a ricordare gli insegnamenti di due grandi maestri, Gouken e Oro.
Questi sono solo i primi quattro ufficializzati, ma un provvidenziale leak ne ha svelati ben altri diciotto, tacitamente confermati da Capcom, una volta davanti al fatto compiuto di avere gli artwork (e addirittura un paio di brevi video di gameplay di Ken e Cammy) trapelati e innegabilmente legit.
Il roster iniziale sarà più vasto di quello di SFV, e anche potenzialmente più interessante: avremo tutti gli otto personaggi base di Street Fighter II, ovvero Ryu, Ken, Chun-Li, Zangief, Dhalsim, Honda, Guile e Blanka, due da Super Street Fighter II (Cammy e il redivido DeeJay), oltre a Akuma/Gouki dal Super Turbo. Nessun personaggio da Street Fighter Alpha e III e un solo personaggio dal IV: la coreana Juri. In rappresentanza dal V abbiamo Rashid, Ed e il già citato Luke. Tutti hanno subito, chi più chi meno, un restyling.
Sette personaggi sono inediti: partiamo dall’ormai noto Jamie per arrivare ad A.K.I. (palesemente allieva di F.A.N.G.), JP (distinto signore russo le cui abilità sono tutte da scoprire), la statunitense Kimberly (MMA? Capoeira?), la statuaria kick-boxer italiana Marisa, la francese Mimi (che a occhio sarà una praticante di judo o aikido) e la misteriosa messicana Lili.
Mi prudono le mani.
Capcom si è già azzardata a darci molte indiscrezioni sul sistema di gioco, che propone di essere duttile come non mai. Le barre d’energia non hanno subito trasformazioni radicali: oltre a quella standard della salute, nell’angolo in basso è presente quella della Critical Art, caricabile fino a tre livelli: presumiamo sarà possibile utilizzare le Critical Art a un livello singolo di potenza o a tre livelli, ma lo scopriremo a tempo debito. La barra che deve catturare la nostra attenzione, invece, è quella cosiddetta del Drive, che parte completa per poi scemare a seconda dell’utilizzo, che può essere direzionato verso cinque tipi di tecniche diverse: Impact, Parry, Rush, Reverse e Overdrive.
Inizialmente possono sembrare anche troppe, da ricordare, ma in realtà è più semplice che sulla carta.
L’Impact è un colpo potente che può assorbire l’attacco in arrivo dell’avversario: eseguito contro un avversario all’angolo provoca un cosiddetto “Wall Splat” che aumenta il vantaggio.
Il Parry è una nuova versione del mitico blocco di SFIII, e respinge automaticamente un attacco avversario, ricaricando il Drive stesso quando viene eseguito con successo.
Il Rush fa eseguire una rapida corsa in avanti da una Parry o da un attacco normale annullabile.
L’attacco Drive Rush da una Parry costa una scorta di Drive, mentre l’attacco di Drive Rush da un attacco normale costa tre scorte di Drive.
Il Reverse fa eseguire invece un contrattacco mentre si blocca un attacco avversario: il danno è basso, ma può aiutare a uscire da situazioni difficili quando si è sotto pressione.
L’Overdrive, invece, è semplicemente un nuovo modo per chiamare le mosse speciali in versione Ex, utilizzando due tasti al posto di uno per potenziare il colpo e aggiungervi effetti particolari.
Altra grande novità è la possibilità di giocare con un button setting di stampo classico a sei bottoni + o con la nuova modalità semplificata, per certi versi simile a quella di Super Smash Bros. Ultimate, che permette di realizzare combo e mosse speciali con semplici pressioni ripetute o combinazioni di tasti e direzioni del pad.
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, PC (Steam)
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Data di uscita: 2023
Street Fighter 6 ha ancora tanto da mostrare, eppure le sorprese dal primo trailer di presentazione sembrano non finire mai. Il gioco presenterà addirittura un commento “sportivo” opzionale a mò di telecronaca, realizzato dai migliori commentatori della scena E-Sport, ad esempio.
E lo stile grafico è davvero apprezzabile, lasciando dietro le spalle le esagerazioni cartoonesche del quinto episodio per uno stile relativamente più realistico che lo accomuna più a un Virtua Fighter (comunque) pittoresco e coloratissimo, sottoposto a pennellate evolutesi da quelle inchiostrate di SF IV a uno stile pittorico alla street & graffiti art che appare davvero stylish.
Insomma, la carne al fuoco sembra davvero molta, e non vediamo l’ora di mettere le mani su una qualche versione preliminare.