Yurukill The Calumniation Games Recensione: perdonare o uccidere?

Yurukill The Calumniation Games

Sperimentare è un rischio, e i rischi non sempre pagano; ma quando le cose vanno per il verso giusto, ne vale davvero la pena. La riconferma arriva proprio in questi giorni, con la pubblicazione dell’originalissimo Yurukill The Calumniation Games su Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5 e PC. Si tratta dell’ultimo prodotto edito da Nippon Ichi Software, ma sviluppato da IzanagiGames, il team legato a Death Come True e a World’s End Club (di quest’ultimo trovate la recensione sul sito), solo per citare i lavori più recenti. Spiegarvi la natura di Yurukill The Calumniation Games in poche parole sarebbe impresa proibitiva, ma per fortuna abbiamo a disposizione un bel po’ di spazio. Vi state infatti approcciando alla nostra recensione ufficiale del titolo – chissà che non ne arrivino della altre in futuro, seguendo la scia di eventuali espansioni. La cripticità di fondo, tra l’altro, è riconfermata dal sito ufficiale del videogioco, il quale resta molto sul vago circa i termini dell’avventura dei propri protagonisti. Cerchiamo di capire il perché di tutto questo mistero, che cosa sia Yurukill The Calumniation Games e infine a chi è rivolta, soprattutto, l’ultima fatica di Nippon Ichi.

Yurukill The Calumniation Games: trama, condannare o perdonare?

Potrebbe mai funzionare l’idea di un parco di divertimenti ospitante, allo stesso tempo, criminali assai pericolosi e rispettive vittime? È un po’ questa, ma più complessa, l’idea alla base della trama di Yurukill The Calumniation Games. Il protagonista, Sengoku Shunju, si risveglia all’interno di una cella, con indosso uno stranissimo collare metallico. Di lì a poco una donna con la maschera da volpe, Binko, lo informa di trovarsi all’interno di un parco dei divertimento assai strano, creato appositamente per criminali, noto come Yurukill Land. Difatti Sengoku è stato condannato a diversi anni di prigionia per “alcuni crimini” al momento ignoti ai giocatori. Ma ecco il bello: superando le prove del parco dei divertimenti, Sengoku e altri criminali egualmente accusati, avranno la possibilità di ottenere il perdono, e di conseguenza la libertà.

Binko introduce anche la compagna di Sengoku, Rina Azami. I ruoli dello stranissimo reality show diventano finalmente chiari: le squadre in gioco sono composte da vittime e carnefici, nel caso in questione Rina e Sengoku. Rina è salda nel suo proposito di ottenere vendetta, poiché Sengoku le ha strappato l’intera famiglia; Sengoku, dal canto suo, afferma la propria innocenza. Se riuscirà a convincere Rina nel corso dell’avventura della sua bontà d’animo, riuscirà a sopravvivere. Viceversa, in qualunque momento Rina potrà premere il tasto su uno smartphone speciale, il quale attiverà il veleno nel collare di Sengoku (che contiene un letale pungiglione) condannandolo così a morte. Riuscirà il protagonista ad avere salva la vita? E quali sono i crimini che ha (o che avrebbe) commesso? Questo e molti altri misteri vengono svelati poco alla volta, di capitolo in capitolo, proseguendo nella narrazione principale di Yurukill The Calumniation Games.

Yurukill The Calumniation GamesBenché l’antieroe vero e proprio resti Sengoku, il cui rapporto con Rina avanza lentamente, modificandosi, ogni capitolo del titolo è dedicato a personaggi specifici. A partecipare alle attrazioni di Yurukill Land, difatti, vi sono anche altre squadre, ognuna delle quali contiene sempre una vittima e un carnefice. Il rapporto tra i presenti quindi va complicandosi di attrazione in attrazione, perché è prevista la vittoria per un unico team; il sito ufficiale di Yurukill è ricco di queste informazioni accessorie, pur senza spoiler. La narrazione procede tramite lunghe (a volte anche troppo lunghe) sequenze in stile visual novel, con la possibilità da parte del giocatore di selezionare alcune risposte nel corso dei dialoghi. Molto spesso queste scelte sono del tutto inutili, poiché la progressione è comunque vincolata ad una risposta specifica; in altri casi invece possono condurre addirittura al game over, ma comunque con la possibilità di ricaricare immediatamente il salvataggio di pochi minuti precedente. La storia si riconferma comunque piacevole, con alcuni picchi davvero positivi, e assicura una ventina di ore totali, alle quali andranno poi sommate quelle legate al gameplay vero e proprio, del quale stiamo per parlarvi più dettagliatamente.

Gameplay variegato

Se dal punto di vista della trama tutto sommato Yurukill The Calumniation Games si mantiene su una linea comprensibile che attraversa i generi distopico, drammatico e thriller, il gameplay si rivela assai più variegato. È difficile da credere, ma a conti fatti il titolo di Nippon Ichi è al tempo stesso un’escape room (a tratti un vero e proprio rompicapo) con enigmi da risolvere in stile punta e clicca, e poi – lo ripetiamo, nello stesso tempo – persino uno shoot’em up a scorrimento verticale. Ricordate quei vecchi cabinati con elicotteri e navicelle spaziali che sparavano a tutto quanto fosse un minimo distruttibile, proseguendo dalla parte inferiore dello schermo verso l’alto? Ecco, quelli. Paradossalmente questo mix è quasi perfettamente bilanciato, perché le diverse meccaniche del gameplay intervengono in precisi momenti dell’avventura, senza che il tutto risulti (come ci aspetterebbe) confusionario, sconclusionato o privo di senso.

Prendiamo la progressione tramite singoli capitoli nel luna park: ogni livello consiste in un’escape room, cioè in una serie di stanze da esplorare. Il giocatore interagisce con gli oggetti a schermo, trova indizi, incrocia le informazione, risolve indovinelli, fino alla soluzione finale che permette di proseguire oltre. Attenzione perché le informazioni raccolte lungo il percorso anche più avanti, per altre meccaniche, si riveleranno fondamentali: quindi ascoltate con attenzione ciò che i personaggi hanno da dire, incrociate bene i dettagli raccolti, non saltate tutto quanto a piè pari solo perché spesso i dialoghi si rivelano prolissi o c’è un pochino di fan service. Arrivati alla soluzione del dato livello del luna park, al giocatore viene presentato il conflitto tra personaggio-vittima e personaggio-carnefice. Si entra allora nel vivo di una simulazione, e il gameplay cambia: niente più rompicapo, niente più escape room, adesso si spara ai nemici in un vero e proprio videogioco nel videogioco, in stile shoot’em up. Se siete stati bravi nelle indagini fino a quel momento, avrete molte vite a disposizione; viceversa perderete subito sotto i colpi nemici, e dovrete ricominciare da capo.

Anche nella sua essenza shoot’em up, va detto che Yurukill The Calumniation Games non si comporta affatto male, includendo tutte le caratteristiche fisse del genere ma semplificando parecchio sulla complessità generale dei livelli. Il vero problema è che si rivela impossibile acquistare il prodotto pensando esclusivamente a questa dinamica, dal momento che intercorrono anche parecchie ore tra una sessione sparatutto e l’altra. Un buon compromesso consiste nella possibilità di accedere direttamente allo shoot’em up dalla schermata principale, ignorando quindi la trama vera e propria di Yurukill. Ma insomma, il nostro consiglio è quello di non acquistare il tutto semplicemente per le sessioni a base di aerei e robot giganteschi da abbattere: il vero cuore della produzione resta pur sempre ancorato alle indagini delle escape room.

Piattaforme: PlayStation 5, PlayStation 4, PC, Nintendo Switch

Sviluppatore: IzanagiGames

Publisher: Nippon Ichi

Yurukill The Calumniation Games è un curioso esperimento, e potrebbe rivelarsi molto interessante per chi segue da sempre con fiducia le pubblicazioni di Nippon Ichi Software. Il suo oscillare tra generi costantemente diversi – escape room, visual novel, shoot’em up, solo per citarne alcuni – rende l’avventura costantemente fresca e interessante, al netto di una necessaria semplificazioni su determinate modalità di gioco (in primis proprio su quella shoot’em up). Nel complesso non si tratta di una produzione brillante, ma comunque più che dignitosa, anche soltanto per la storia raccontata; alcuni, poi, ricorderanno sicuramente Yurukill The Calumniation Games come vero e proprio gioellino.

VOTO: 7

La formazione del buon Simone, classe '93, avviene pad della prima PlayStation alla mano, a base di draghi viola, gemme e pecorelle fumanti (del resto è un vero abruzzese). Cresce a pane e Dylan Dog, mostrando fin da subito gravi problemi psicologici e mentali. Tra le altre cose ha ancora paura del buio, e probabilmente Stephen King lo approverebbe. Un paio di lauree in letteratura non gli hanno impedito di diventare uno dei massimi esperti del mondo Nintendo; compensa non riuscendo neppure ad accendere una Xbox. È attualmente ai domiciliari per abbandono dei cagnolini di Nintendogs e omocidio degli abitanti di AnimalCrossing.