Cult of The Lamb Provato: le premesse per creare il migliore dei culti ci sono tutte

Cult of the Lamb

Giocando questi giorni a Cult of The Lamb, la prima cosa a cui ho pensato è che spero sarà un gioco di cui ne venga riconosciuto il valore. Parlare prima dell’uscita completa e del gioco completo può essere un’azzardo, ma io ci punto, punto al fatto che possa essere uno di quei titoli di cui si parla, uno di quelli che magari andrà ad ottenere anche qualche premio. Non so se a parlare è la parte più razionale o quella più emotiva, ma fin dalle prime immagini, il gioco mi ha colpito al cuore (o nello spirito, vista la situazione). Impossibile per me non resistere a questo stile, e all’idea dietro: un culto con simpatici animaletti da tenere a bada, che venerano te protagonista e profeta, mentre si vanno a fare a fette centinaia di creaturine nemiche. Fresco di vetrina ai PlayStation Indies, Cult of The Lamb è un action-rpg con elementi dungeon crawler ma anche gestionali, in cui anzi la gestione del culto giustifica gli ingressi nei dungeon del protagonista, in arrivo l’11 agosto, che noi abbiamo testato su PC. Sviluppato da Massive Monsters, sarà pubblicato da Devolver Digital.

Cult of The LambCult of The Lamb Provato: ammazza, raccogli, converti

E partiamo dalla premessa storica del titolo: siete un agnello sacrificale, e state per essere, per l’appunto, sacrificati da parte di un’altra setta, di fronte ad un boia munito d’ascia e quattro figure piuttosto inquietanti che vi giudicano in nome dell’Antica Fede. Però, l’Ombra che Attende, essere incatenato che sembra vivere in un altra dimensione, decide che per voi non è finita, e anzi, vi prende sotto la sua ala per diventare profeta del suo culto. Da qui inizia dunque il vostro viaggio per far germogliare il credo, partendo sostanzialmente da zero, e diventando sempre più grandi, aumentando il numero di adepti e migliorando il vostro rifugio. Questo perché avrete una base, sulle macerie di un vecchio tempio, in cui gestire nei dettagli l’andamento, e ogni cosa che andrete a fare andrà ad influire sul benessere della setta.

Iniziamo però parlando della parte action del gioco. Si svolgerà nelle terre dell’Antica Fede (Old Faith), e in questa versione di prova (un po’ più estesa della demo disponibile su Steam), abbiamo avuto la possibilità di girare per Darkwood, fino allo scontro con uno dei falsi profeti, Leshy, ma nel gioco ci saranno altri tre ambienti, più una poderosa porta che supponiamo celi le prove più difficili. A proposito di difficoltà, siamo partiti con quella media, consigliata, per testare senza inciampare troppo negli ostacoli del mondo di gioco. Entrando in uno di questi quattro livelli, tramite un portale, si aprirà uno schema ormai classico alla dungeon crawler, diviso in sezioni. Finita una sezione, se ne potrà scegliere un’altra attraverso una strada che porta poi al boss finale. Le sezioni possono essere luoghi di combattimento, ma anche negozi, posti in cui prendere risorse o in cui salvare fedeli da aggregare al proprio culto. Una volta sconfitto il boss, si tornerà alla base con il bottino raccolto. Appena entrati nel livello, avrete la possibilità di scegliere un’arma e un’abilità (e se ne potranno trovare di altre migliori andando avanti nella run): Cult of the Lamb si basa su pochi movimenti, ma fatti bene. L’attacco base, ravvicinato, con spade o asce di vario tipo sarà costante visti i tanti nemici che compariranno a schermo. In più avrete la possibilità di utilizzare un’abilità che potrà variare dalla palla di fuoco, alla macchia velenosa ad altro, ma che dovrà essere centellinata il giusto, in quanto avrete tre colpi a disposizione, ma ricaricarli non sarà rapidissimo. La ricarica arriva uccidendo i mostri. In ultimo, utile per schivare e allontanarsi dalle situazioni caotiche, lo scatto. Nei dungeon troverete poi il venditore di tarocchi, che vi darà carte che vi permetteranno di avere bonus durante quella stessa run.

Cult of The LambTenere a bada tutti, a costo di metterli alla gogna

Attraverserete dungeon mettendo a repentaglio la vostra vita per mandare avanti il vostro culto. Tutto quello che vi porterete dietro servirà infatti a migliorare la vostra base e far stare al meglio i vostri adepti. Come detto prima, dai dungeon salverete anche nuovi fedeli, che inizieranno a vivere nella base, lavorando ed adorandovi. La parte gestionale è una vera chicca. I fedeli vi adoreranno si, ma a patto che terrete bene il vostro culto, facendoli mangiare e non facendoli ammalare, e costruendo nuovi edifici. Perché se inizieranno a perdere la fede in voi, potrebbero ribellarsi, e far scattare una reazione a catena tra i seguaci. Dovrete stare attenti a molte cose, tante delle quali potrebbero farvi perdere appunto diversi punti fede. Vi basterà ad esempio avere un letto in meno e far dormire un adepto per terra, oppure non pulire la pupù (si, mangiando la fanno anche), oppure morire in battaglia: e ogni fedele avrà caratteristiche diverse, quindi potrà aumentare i punti in determinate circostanze, ma in altre la situazione potrà peggiorare ulteriormente. Un bel caos insomma, ma è proprio il punto di forza del gioco. Oltre a lavorare per raccogliere risorse e costruire edifici, i fedeli potranno pregare la statua costruita in vostro onore, e più pregheranno, più avrete possibilità di costruire edifici diversi nella base: qualcuno ha per caso detto “gogna” per far pentire chi stava perdendo la fede? In più, per aumentare l’adorazione verso di voi, potrete tenere sermoni o effettuare rituali specifici, che vi daranno la possibilità di aumentare le statistiche e le abilità del protagonista.

A livello stilistico, poco da dire: io me ne sono innamorato subito, ma sfido a dire che la grafica scelta per il gioco non sia azzeccatissima. I gusti son sempre gusti, ma come non rimanere incantati del mix di animali tenerissimi in due dimensioni, con sfondi in 3D, in questo mondo fatto di culti, sacrifici e violenza? Il gioco risulta poi fluido ed estremamente gradevole da vedere, e anche la scelta dei colori stessa aiuta. Musica ed effetti anche di livello: quella che vi accompagnerà nei dungeon vi darà la giusta dose di carica e creerà ancora più ambientazione, così come gli effetti, specie le vocine dei fedeli, sono riuscite, oltre ad essere super carine.

Piattaforme: PC, Xbox One, Xbox Series X/S, PS4, PS5, Switch

Sviluppatore: Massive Monster

Publisher: Devolver Digital

Data d’uscita: 11 agosto 2022

Cult of The Lamb parte con gli spunti giusti per diventare una delle chicche di questo 2022. L’alternare run nei dungeon con la cura del proprio culto funziona alla grande e lo stile in cui il tutto è impacchettato colpisce l’occhio e il cuore. Come non innamorarsi di un tenero agnellino che da vita ad un culto fatto di lavoro, venerazione e riti sacrificali? Aspettiamo metà agosto per la prova definitiva.