The Legend of Heroes Trails from Zero giunge finalmente in terra occidentale, grazie a NIS America che ha deciso di rilasciare la tanto agognata versione localizzata in lingua inglese, dando modo a tutti i possessori di PlayStation 4, PlayStation 5 in modalità retrocompatibilità, Personal Computer e Switch di poter usufruire al meglio del gioco, e perdersi nella affascinante location di Crossbell City. A questa città stato è legato il filone narrativo detto Arco di Crossbell, purtroppo relegato per anni al solo territorio nipponico e cinese. Se non avete mai affrontato alcun titolo della longeva Trails Saga o ne avete giocato alcuni sparsi, è una ottima occasione per recuperare questo episodio, che fa da anello di congiunzione tra la precedente trilogia Trails of The Sky e la successiva quadrilogia Trails of Cold Steel. Pronti a tuffarvi nell’appassionante universo di The Legend of Heroes?
In principio nacque il Cacciatore di Draghi, poi venne La leggenda degli Eroi e solo infine si percorsero i Sentieri
Pensavate che la Trails Saga, con ben undici episodi all’attivo, fosse complessa? Ebbene, questo è nulla se vogliamo tornare alle lontanissime origini della saga originale da cui essa è derivata. Percorriamo indietro il passato all’ormai remoto 1984, anno in cui esce il primo Dragon Slayer, titolo da cui tutto è sorto. Dal gioco originale è nata, l’anno successivo, la saga di Xanadu, il cui primo episodio vede Yoshio Kiya, ideatore di Dragon Slayer, nelle vesti di game designer, la saga continua fino al 2005 con Xanadu Next, che esce anche su Nokia Ngage, il padre spirituale del mercato mobile gaming. Bisogna intanto aspettare Il sesto episodio della saga principale per veder nascere il nuovo franchise, che rappresenta il secondo spin-off della saga principale, con Dragon Slayer: The Legend of Heroes, che debutta nel Natale 1989 in Giappone, con edizioni per le maggiori piattaforme contemporanee, Fujitsu FM Towns, Sega Mega Drive, Standard MSX, NEC PC-88/98, NEC PC-Engine CD, Sharp X68000, PC MS DOS e Nintendo Super Famicom, raccontandoci la storia del giovane principe Selios, citato molto spesso da tutti gli episodi futuri. A differenza di Xanadu, che dura venti anni, dal 1985 al 2005, e poi scompare, The Legend of Heroes risulta incredibilmente longeva, giungendo fino ai nostri giorni, ed oggi unica rappresentante attiva del vecchio Dragon Slayer Universe degli anni ottanta, che costituisce peraltro il primo tentativo storico di Nihon Falcom di affrontare il genere degli Action RPG.
Ormai indipendente, il nuovo franchise, a trent’anni esatti dal capostipite, nel 2004, rilascia a sua volta una nuova incarnazione, che diventa il terzo spin-off di Dragon Slayer, ovvero l’eccezionale Eiyuu Densetsu: Sora no Kiseki FC, da noi noto come The Legend of Heroes: Trails of The Sky, ovvero i romantici Sentieri del Cielo, che debutta su formato PlayStation Portable, con successive conversioni per PS3, PS Vita e PC, riscuotendo un enorme successo, e vedendo ben due sequel dello stesso universo narrativo. Quello che viene chiamato Arco di Liberl, dalla regione del continente di Zemuria, dove sono ambientati tutti e undici gli episodi della Trails Saga, è un complesso filone della narrazione che a volte viene citato in seguito, ma che per la maggior parte dei particolari resta un compartimento stagno che conoscere è sicuramente utile, ma non fondamentale per giocare il secondo insieme narrativo, ovvero l’Arco di Crossbell, in cui si svolgono le vicende di The Legend of Heroes Trails from Zero oggetto della nostra recensione. Il titolo originale debutta nel 2010 su PSP, limitatamente ai territori di Giappone e Cina, e rappresenta un sequel diretto del terzo gioco della serie precedente, purtroppo mai localizzato in inglese, come il suo seguito Trails of Azure, uscito l’anno successivo, e che conclude la trama ambientata nella città stato di Crossbell. Il terzo anello narrativo è poi chiamato Arco di Erebonia ed è narrato dalla quadrilogia successiva, da poco conclusa. Come facile intuire i giocatori occidentali hanno saltato un anello fondamentale della narrazione, ma, per fortuna, i titoli perduti stanno sbarcando in America ed Europa. Se volete approfondire la Trails Saga trovate la recensione del primo capitolo Trials of Cold Steel in questa pagina, e quella del terzo, fondamentale perché direttamente legato all’Arco narrativo di Crossbell, quello raccontato negli episodi Trials of Zero, in questa pagina per PlayStation 4 ed in quest’altra per Nintendo Switch. Il quarto Cold Steel, che trovate qui, conclude il terzo anello, ma in Giappone, lo ricordiamo, ci sono ulteriori due capitoli di un nuovo arco narrativo!
The Legend of Heroes Trails from Zero: finalmente in Occidente!
La complessa genealogia del terzo spin-off di Dragon Slayer, grazie ai recenti festeggiamenti per il quarantennale dello sviluppatore Nihon Falcom, finalmente potrà dunque essere fruita in tutta la sua interezza, per la felicità degli appassionati storici. Peraltro NIS America, recentemente ha dichiarato che intende localizzare in lingua inglese anche gli altri capitoli “perduti” per il territorio occidentale, ben quattro opere, ottima notizia per i Trails Fans. La scelta degli archi narrativi, peraltro slegati dagli ancora precedenti titoli della sola The Legend of Heroes Saga, secondo spin-off, è un ottimo modo per poter giocare singolarmente gruppi di titoli, ma volete mettere il poter affrontare la saga nella sua interezza? L’Arco di Crossbell narrato da The Legend of Heroes Trails from Zero (e dal suo sequel) inizia esattamente sei mesi dopo il terzo Trails in the Sky, e diversi personaggi del passato tornano, seppur in un ruolo secondario. I protagonisti della storia sono infatti degli agenti dell’unità poliziesca della città di Crosbell chiamati S.S.S. (Special Support Section) che si occupano di risolvere casi molto complessi per aiutare i cittadini di Crossbell. Tra loro troviamo il giovane investigatore Lloyd Bannings, che segue le orme del fratello scomparso ed ora si trova a capo del corpo speciale, aiutato da due ragazze molto intraprendenti, ovvero la nipote del sindaco della città, Elie Mcdowell, e da una dipendente della Epstein Foundation, società tecnologica più avanzata del continente di Zemuria, ovvero Tio Plato, ed infine un esperto ex militare addestrato delle forze speciali di Crossbell, Randy Orlando, che, a causa di un passato oscuro e misterioso,che scopriremo nel corso dell’avventura, giocherà un ruolo chiave nel corso della storia. Il continente di Zemuria, sappiatelo, non è esattamente un posto tranquillo, e diverse organizzazioni più o meno criminali tramano per il controllo del territorio. La città di Crossbell, peraltro, per il suo ruolo centrale nel commercio dell’intero continente, è sotto le mire di tutti e qualcuno, come sa bene chi ha giocato gli episodi successivi, prima o poi riuscirà ad averne il totale controllo. La qualità della scrittura della trama è davvero eccezionale, come del resto era lecito aspettarsi da una serie RPG così affascinante come la Trails Saga, ed i personaggi sono scritti in maniera credibile e romanzesca. Esiste un lato oscuro di Crossbell, e tocca a noi farlo venire alla luce. Perdersi nella narrazione del titolo è davvero un piacere enorme per chi lo gioca per la prima volta, ma anche per chi, qualche anno fa, già lo aveva giocato “sottobanco” grazie ad una traduzione amatoriale dell’edizione PC non priva di piccoli difetti. Le location del titolo di Crossbell e dintorni sono realizzate in maniera eccezionale, e graficamente molto appaganti, equamente divise tra ambienti rilassanti ed altri più tesi, specie in occasione dei combattimenti. In particolare parlando di questi ultimi non possiamo non citare una delle introduzioni più interessanti rispetto al gameplay base della saga, l’innovativo ENIGMA SYSTEM, ovvero la possibilità di modificare le caratteristiche iniziali grazie all’uso degli Orbment, e l’utilizzo di una speciale abilità di coppia, ovvero le Combination Crafts, che possono essere eseguite solo da due membri del team insieme, e combinano tra loro le semplici mosse finali di ogni personaggio. Per la prima volta nella serie è possibile anche modificare armi ed armature.
Una buona quantità di piccoli miglioramenti si rilevano anche sul sistema di combattimento tattico, più rifinito e comodo da usare. Notevole la ricchezza di effetti speciali, animazioni dei personaggi e gli ambienti di contorno sono davvero ben realizzati. Nessuna rivoluzione rispetto alla precedente trilogia Trails of the Sky, sia chiaro, ma un lavoro di fine perfezionamento dei già ottimi risultati grafici della stessa. Una menzione speciale va infine al comparto sonoro, eccezionale e realizzato da Saki Momiyama e dal collaudatissimo Falcom Sound Team, che propone melodie intriganti e coinvolgenti, nella migliore tradizione degli RPG di stampo nipponico, che competono in quanto a bellezza con i migliori classici di Nobuo Uematusu scritti per la granitica saga di Final Fantasy. Trovate le melodie dell’artista anche sul canale YouTube ufficiale di Nihon Falcom, al seguente LINK. Medio alta la durata complessiva del titolo, infatti NIS America parla di una quarantina di ore per completarlo al meglio, incluse le quest principali, ma se decideremo di dedicarci anche alla soluzione delle numerose quest secondarie la durata arriverà a poco meno di ottanta ore, decisamente un titolo longevo dunque, come da tradizione degli RPG di stampo giapponese, del resto. Non vediamo quindi l’ora di poter mettere le mani sul sequel diretto, Trails to Azure, in arrivo sul mercato, che rappresenta un tassello molto importante nel grande universo della Trails Saga, poiché conclude L’Arco di Crossbell la cui trama, legata con il precedente Arco di Liberl è decisamente fondamentale per comprendere l’intera storia del continente Zemuria. Una saga di culto è finalmente disponibile nella sua interezza.
Nihon Falcom, un quarantennale da ricordare con i classici perduti
Nihon Falcom non ha decisamente bisogno di presentazioni, si tratta di uno sviluppatore leggendario, autore di saghe ruolistiche oggi di culto come YS, Dragon Slayer, Xanadu, The Legend of Heroes e Trails Saga, considerato attualmente uno dei developer maggiormente influenti del mercato nipponico e mondiale, al pari di Square ed Enix, che un tempo erano due entità distinte. Lo studio di sviluppo è stato da Masayuki Katō nel marzo 1981 nella sobborgo di Tachikawa, vicino Tokyo. Pur avendo iniziato in esclusiva sugli Home Computer giapponesi come Fujitsu FM Towns, Standard MSX, NEC PC-88/98/Engine e Sharp X68000, Nihon Falcom ha successivamente fatto il grande passo verso sistemi internazionali, come Mega Drive, Super Nintendo e PC basati su DOS e Windows, che lo ha fatto conoscere anche in Occidente. Peraltro Falcom è stata la prima azienda a considerare la musica per videogiochi un tassello fondamentale delle opere stesse, e la prime al mondo a commercializzare dischi in vinile e Compact Disc con incise le melodie composte dal Falcom Sound Team che hanno ottenuto un successo enorme nel mercato musicale alternativo della Game Music. In occasione del quarantennale quindi NIS America, distributore ufficiale del gruppo, non solo ha deciso di localizzare diversi titoli mai usciti in Occidente, ma anche di dare loro una nuova forma celebrativa in veste di limited edition da collezionisti. Lo store ufficiale del Nord America, NISA, ha da tempo aperto i preordini della versione da collezione di Trails from Zero, che include Anthems Crossbell, la colonna sonora ufficiale su CD, un Artbook a copertina rigida, un poster della Special Support Section, Assemble, un supporto in acrilico con le miniature dei personaggi, uno steel book ed una collector’s box. Un ottimo modo per festeggiare le quaranta candeline del leggendario Nihon Falcom.
Piattaforme: PlayStation 4, Switch, PC
Sviluppatore: Nihon Falcom
Publisher: NIS America
The Legend of Heroes Trails from Zero arriva il 27 settembre in terra occidentale, grazie ad un evento celebrativo, ovvero il quarantennale dello sviluppatore Nihon Falcom, tra i più noti ed amati dal pubblico appassionato di JRPG. Il publisher NIS America ha infatti deciso di festeggiare localizzando in inglese ben quattro opere perdute del team, tra cui il gioco in oggetto, che finalmente esce fuori dai confini nipponici. La trama narrata, detta Arco di Crossbell si pone esattamente nel centro della Trails Saga, e va coprire un buco che dura dal lontano 2010. Preparatevi quindi a seguire l’eroico Lloyd Bannings, la intraprendente Elie Mcdowell, la scaltra Tio Plato e il battagliero Randy Orlando con la loro Special Support Section per scoprire tutti gli oscuri segreti della città di Crossbell. Un RPG solido, appassionante e ben realizzato, assolutamente da non perdere per i nuovi e vecchi fan della Trail Saga.