NieR Automata è un capolavoro moderno senza se e senza ma, lo era prima e lo sarà per sempre anche dopo la The End of YoRHa Edition, l’oggetto di questa recensione. Come non accorgersene assistendo al dipanarsi di una storia misteriosa e cruenta, coinvolgente e in viaggio sempre al massimo della velocità possibile. Che siate amanti del genere action o no, a chiudere definitivamente il discorso ci pensa il gameplay al cardiopalmo sfaccettato, complesso, ma non complicato, personalizzabile equipaggiando armi, moduli, chip dai più disparati effetti attivi o passivi su una protagonista d’eccezione. 2B è, su Switch, seducente e conturbante come lo è stata già su console fissa e su PC, certo; ma nonostante sia un androide non provate a chiamarla “bambola”, o potreste rimetterci la vita… o peggio. Ci siamo capiti.
Posto questo, molti sono stati i comprensibili timori generalizzati all’annuncio di questa edizione su Nintendo Switch, avvenuto nel corso del Nintendo Direct di giugno 2022. L’ibrida Nintendo, infatti, non può certo definirsi una console potente, con tutto il bene, assestandosi a seconda dell’abilità degli sviluppatori al lavoro sul gioco poco sopra o poco sotto una PS4. Che guarda caso, è la console su cui NieR Automata, 2B e 9S hanno mosso i primi passi, balzi, hanno salito le prime scale a pioli (fate i bravi però, dai) e sconfitto i primi avversari robotici arrugginiti. Yoko Taro, il maestro ideatore del titolo e della saga di cui è la “costola”, non c’entra niente, stavolta. Gli onori per l’ottima riuscita del porting vanno così a Platinum Games e al team di talentuosi sviluppatori che sono riusciti con fatica non solo a far girare nativamente il gioco (non in cloud) su Switch. Ma a farlo girare… benissimo.
NieR Automata The End of YoRHa Edition è un OTTIMO porting
Metto le mani avanti, semmai ce ne fosse bisogno: confrontare NieR Automata The End of YoRHa Edition con la versione PC, o anche con quella PS4 non ha senso. Entrambe girano a 60 fps, o comunque con 60 fps in mente. Mentre su Switch, il cap è 30 fps, e non senza un prezzo da pagare in termini di: dettagli generali di texture e mondo di gioco (ma è il prezzo minore); effetto pop in più marcato (posto che su PS4 non era assente, e non era molto meno evidente); di conseguenza al pop in, distanza di renderizzazione ridotta (da lontano si vedono meno dettagli nella mappa, e non compaiono subito i nemici/gli NPC). Quanto valga, per voi, questo scotto a fronte della trasformazione in gioco portatile di un gigante come NieR Automata, sta appunto solo a voi, in privato, deciderlo. Quanto a me, proverò ad aiutarvi. Perché tolti i denti doloranti, dobbiamo parlare di come Platinum sia stata davvero un’ottima dentista.
Lo avete letto il titolo di questo paragrafo, vero? “NieR Automata The End of YoRHa Edition è un OTTIMO porting”. Lo è davvero, probabilmente perché partiva avvantaggiato, con un codice dalla solidità invidiabile e un’ottimizzazione già impeccabile su PS4. Il cui hardware, lo abbiamo già appurato, non era poi così tanto più potente di quello della piccola Switch. A ben pensarci, mettendo a confronto le due console e le loro potenzialità/caratteristiche, se avete deciso di deridere i “punti negativi” di cui sopra su Switch forse non avete riflettuto abbastanza su cosa significhi veder girare così bene questo porting così com’è oggi, nel 2022. Magari sullo schermo migliorato di una Nintendo Switch Oled, per non farsi mancare nulla e apprezzare davvero il diavolo che si cela nel dettaglio. Non il dettaglio inteso come “quel filo d’erba in 4k”, sia chiaro. Ma sotto forma di elementi particolari costituenti, nel complesso, un piccolo gioiello di sviluppo. Parlo di un sistema d’illuminazione ancora oggi super evocativo; di un’ambientazione, figlia tanto di direzione artistica quanto di level design, che pure con il pop-in degli elementi a schermo evidente sa regalare scorci splendidi. Di più, alziamo il tiro: sto parlando del “dettaglio”, dei dettagli, plurale, disseminati qua e là nella resa ancora oggi scenografica, frenetica, tecnica e divertentissima dei combattimenti. Immutati nella loro meravigliosa modernità persino quando lo schermo della povera Switch si riempie di anelli luccicanti, di nemici, di sfere lampeggianti e 2B si mette a volteggiare, schivare, attaccare. Elegante, forte e bellissima come sempre.
Non avete più scuse
C’è davvero poco altro che posso aggiungere in questa recensione di NieR Automata The End of YoRHa Edition senza finire per osannarlo nuovamente come videogioco, più che come porting su Switch. Riassumiamo, quindi, i contenuti del pacchetto che comprende la YoRHa Edition, per poi tirare le somme e tornare a giocare per completare tutti i finali di NieR: Automata The End of YoRHa Edition. Oltre al gioco base, e al DLC “3C3C1D119440927”, che include tre costumi e la modalità “Colosseo” con tutte le sfide, le Boss Rush e il divertimento che ne consegue, i giocatori possono scaricare a partire dal day 1 (il 6 settembre 2022) anche il DLC gratuito “6C2P4A118680823”; con i suoi sei completi per 2B e 9S (con i vari vedo-non vedo-vedo inclusi…), quattro accessori per arricchire o modificare altri costumi e completi, e con due skin per i Pod (i robottini sparatutto e compagni di viaggio indispensabili) basate sui personaggi di NieR Re[in]carnation.
Altri reminder che forse è utile precisare in fase di recensione riguardano, poi, l’ottimo grado di personalizzazione dell’esperienza complessiva. A partire dalla difficoltà, sin da subito selezionabile tra quattro opzioni che vanno dal “voglio solo godermi la storia” al “one hit K.O.” riservato, evidentemente, ai giocatori che hanno già divorato NieR in precedenza. Che poi, al livello massimo subito precedente molti degli attacchi nemici risultano comunque in una morte istantanea della nostra androide preferita. Sempre per completezza di informazioni, siccome questa YoHRa Edition ne è piena, vi ricordiamo anche come vestire (ma sarebbe più corretto dire “svestire” nella maggioranza dei casi”) 2B e 9S. Una volta sbloccato un costume, dunque, basta dirigersi nel menù iniziale (non in game) e trovare lo slot “Guardaroba“. Peccato solo che in alcune cut-scene, ma questo accadeva anche nelle versioni precedenti a questa su Switch, il costume non sia presente, mostrandoci 2B nelle sue iconiche e solite vesti. Poco male.
Piattaforme: PC, Switch, PS4
Sviluppatore: Platinum Games
Publisher: Square Enix
Non avete più scuse. NieR Automata è ora arrivato, nativo, persino su Nintendo Switch; con una The End of YoHRa Edition comprensibilmente levigata, un po’ più spoglia che su PS4 (molto più spoglia che su PC), ma portatile, fluidissima (30 fps granitici restano un obiettivo non da poco per la console su cui, pare, Kingdom Hearths non è stato possibile…) e immutata. Nei contenuti di storia e lore, nella giocabilità, nei tecnicismi: nell’anima. E se NieR ci ha insegnato qualcosa, e lo ha fatto, è che l’anima è ciò che più conta, ciò che ci rende umani. Se il titolo manca nella vostra collezione, questa è l’edizione più “comoda” su cui cimentarsi. Ma anche se su PS4 o PC avete mancato qualche finale, e non avete proprio tempo di rimettervi alla scrivania tra un viaggio e un altro, a causa del lavoro o degli impegni, devo spiegarvi forse perché dovreste pensarci? Solo qualora foste dei veterani completisti, già navigati su tutti i finali, le novel, i prequel, persino già “istruiti” sugli strascichi della serie Drakengard, per capirci, potreste non avere più voglia di vedere 2B in azione, specialmente su Switch. Potreste, ecco, magari invece sì. Non ho altro da aggiungere.