Sonic Frontiers Recensione: una nuova frontiera per il riccio blu in 3D

Sonic Frontiers

Se pensiamo alla storia dei videogiochi di Sonic the Hedgehog, ci vengono in mente un numero sterminato di titoli, suddivisi tra 2D e 3D, che si sono presentati sul mercato da sempre con alti e bassi. In particolar modo, gli episodi in 3D, fatta eccezione per un certo Sonic Adventure ed altri pochi, non hanno mai del tutto convinto i videogiocatori e appassionati del riccio blu di SEGA. In tal senso, il nuovo arrivato a cura del Sonic Team vuole invertire nettamente la rotta, ripensando il ruolo del 3D nell’economia ludica di Sonic, offrendo una boccata d’aria fresca a un franchise trentennale che vuole reclamare fortemente un posto nel mercato dei migliori data la sua importanza storica nel medium. Sonic Frontiers tenta di riscrivere la visione tridimensionale dei giochi rapidi del riccio blu, proponendo una progressione e una narrativa diverse, con un gameplay modificato per adattarsi alle sfide di un titolo definito “open zone”. Noi abbiamo potuto immergerci in questo nuovo mondo fatto di aree aperte e misteri da svelare in compagnia di una delle icone videoludiche più famose, e dopo avervene parlato nella nostra Anteprima in fase di presentazione e nel nostro Provato in occasione della Gamescom 2022, questa è la nostra recensione del nuovo titolo di Sonic, da cui potenzialmente non si tornerà più indietro.

Sonic Frontiers

Sonic Frontiers: alla scoperta delle Starfall Islands

Le premesse narrative non potrebbero essere più classiche: Sonic e i suoi amici stanno seguendo i Chaos Emerald verso un nuovo complesso di isole, le Starfall Islands, finché qualcosa va storto. Un’anomalia atmosferica impedisce il corretto funzionamento dell’aeroplano di Tails e il gruppo viene infine risucchiato da un misterioso portale. Nei panni del protagonista blu, veniamo dunque gettati subito in una riproduzione della ben nota Green Hill Zone in cui dovremo farci largo tra ostacoli e nemici come fosse un livello classico di un Sonic in 3D, con tanto di tutorial sui comandi a supportarci, che almeno in questo frangente non sono cambiati molto rispetto alle precedenti iterazioni del franchise. Una volta terminato lo stage tutorial, ci ritroveremo disorientati in una delle Isole Starfall, Kronos Island, un piccolo paradiso di verde costellato da rovine di una civiltà antica. Una strana voce con cripticità ci instrada verso degli obiettivi, annunciando la nostra fuga riuscita dal Cyber Spazio e asserendo che Sonic abbia un ruolo molto importante.

Sonic Frontiers Green Hill

Da questo punto in poi avremo piena libertà di movimento in un mondo ampio e pieno di cose da fare, che può apparire soverchiante in prima battuta. Nonostante la mole importante di punti d’interesse, la linea di progressione principale non viene mai smarrita: Sonic deve salvare i suoi amici e sconfiggere i Titani che presiedono le isole. Per far ciò, il riccio blu dovrà recuperare gli agognati Smeraldi del Caos, poiché solo con il loro potere sarà in grado di affrontare gli imponenti colossi meccanici ed avere la meglio in scontri epici e spettacolari.

Insomma, un’impresa non di poco conto per un solo individuo, tanto che Sonic non potrà farcela con le sue sole forze. I suoi amici sono rimasti intrappolati a metà tra le dimensioni, e toccherà a lui liberarli dalle prigioni dimensionali. Per far questo, il riccio deve trovare dei Gettoni Memoria sulle isole, fondamentali per stabilizzare la connessione dei suoi compagni e far progredire così la trama, la quale è un alternarsi tra dialoghi da sbloccare e Smeraldi del Caos da recuperare, risultando decisamente più cupa rispetto al passato. Ogni step di dialogo con i comprimari deriva dalla raccolta di un certo numero di gettoni, che possono essere trovati praticamente ovunque. In tal senso, le isole di Sonic Frontiers rappresentano dei veri e propri parchi giochi tematici per il nostro protagonista supersonico, che con la propria velocità può percorrere in lungo e in largo sfruttando ogni struttura a disposizione per raggiungere luoghi e ricompense.

Sonic Frontiers esplorazione

Siamo totalmente liberi di scegliere cosa fare e in che ordine, laddove risulta davvero bello perdersi e controllare i diversi punti di interesse sparsi per la mappa, che possono nascondere davvero molti elementi. Ad esempio, la mappa è costellata di enigmi numerati, i quali purtroppo tornano a ripetersi in fretta, che se risolti sbloccheranno una porzione di mappa che prima risultava oscurata se consultata, la quale può rivelare altri punti di interesse nelle aree limitrofe, oppure si possono trovare dei portali dormienti di accesso al Cyber Spazio, che rappresentano a tutti gli effetti i livelli classici dei Sonic in 3D, che se completati incontrando degli obiettivi intrinsechi permettono l’ottenimento di diverse Chiavi Modulo, necessarie per lo sblocco degli alloggiamenti dei Chaos Emerald sparsi per l’isola e quindi per l’ottenimento stesso degli Smeraldi, che ricordiamo essere 7 in totale.

I portali del Cyber Spazio possono essere sbloccati con degli Ingranaggi del Portale, rilasciati dai Guardiani, entità formidabili che popolano le isole e che rappresentano una forte ostilità, che il nostro protagonista può affrontare in scontri originali e avvincenti. Sonic dal suo canto, oltre alle classiche movenze tridimensionali che abbiamo imparato a conoscere, ha a disposizione un set di mosse tutto nuovo per fronteggiare la sconosciuta minaccia. Il team di sviluppo a ripensato i movimenti di Sonic in ambito 3D per adattarlo coerentemente ad una struttura open zone fortemente ispirata ad altre produzioni, che si traduce in nuovi tipi di attacchi e movimenti dedicati che il giocatore può sfruttare, e anche abusare in certe situazioni, cosa che tende a rendere molto semplici gli scontri.

Sonic Frontiers Cyber Spazio

In tal senso, Sonic può effettuare il suo classico attacco aereo in forma sferica contro il nemico, per poi prenderlo a calci e pugni in una serie di combo, potendo appellarsi anche a schivate e parate che riflettono i colpi, senza tralasciare la possibilità di eseguire tutta una serie di nuove mosse speciali che andranno progressivamente sbloccate. Mentre alcune di queste necessitano di un avanzamento di trama per poter essere utilizzate, altre possono essere ottenute attraverso i Frammenti Abilità che Sonic può accumulare nel suo vagare per le lande sterminate, eliminando nemici soprattutto, e spendere in un semplice albero delle abilità, non vasto ma efficace. Non finisce qui, perché Sonic può beneficiare di altri tipi di potenziamento grazie al ritrovamento di speciali semi e dei Koco, le creaturine che abitano le Starfall Islands, che permettono al riccio di migliorare velocità, capacità di ring acquisibili, attacco e resistenza ai colpi. Per far ciò, occorrerà trovare Koco Eremita e Koco Venerabile e consegnare rispettivamente Semi della potenza rossi e Semi della difesa blu al primo, e i Koco smarriti al secondo.

Per muoversi al meglio nelle isole, lo sblocco di visibilità della mappa attraverso gli enigmi ambientali provvederà alla comparsa progressiva di rotaie che interconnettono l’intera mappa per favorire uno spostamento totale, soluzione che abbiamo trovato intelligente a fronte di un’estensione delle aree considerevole. Su questo fronte citiamo la possibilità di applicare un segnalino per marcare delle zone d’interesse, dove quest’ultime sono sempre in gran quantità, non facendo risultare gli ambienti vuoti, un rischio scongiurato che avrebbe potuto compromettere la qualità del modello open zone adottato. Non mancano dialoghi secondari con i comprimari per approfondire la lore del nuovo mondo che si esplora, così come incarichi di progressione di diversa natura, per una discreta varietà delle situazioni, pur considerando il loop di gioco principale, che può risultare ripetitivo per le isole che dovranno essere esplorate, posto che perdersi in questi ambienti selvaggi, suggestivi e colmi di strutture verticali da sfruttare per la raccolta forsennata di elementi può creare una discreta assuefazione.

Insomma, Sonic Frontiers funziona egregiamente dal punto di vista del gameplay, così come nella realizzazione ambientale, che si sposa perfettamente con un racconto misterioso che va leggermente oltre i classici canoni delle avventure del riccio blu di SEGA. Parliamo di un capitolo di Sonic assai soddisfacente sul piano ludico quanto su quello narrativo rispetto al passato, un perfetto parco giochi per ogni fan che per il quantitativo di contenuti saprà togliere qualche sfizio anche ai completisti. In quest’ottica, il titolo può essere portato a termine in meno di 20 ore se si parla della progressione principale.

Sonic the Hedgehog e la tecnica

Dal punto di vista tecnico, Sonic Frontiers presenta diverse incertezze riconducibili anche alla scelta di far approdare il titolo su ogni piattaforma, Nintendo Switch inclusa, fattore che in qualche modo limita la piena evoluzione ed espressività della nuova avventura del riccio supersonico, che a prescindere mantiene quelle asperità che lo contraddistinguono da sempre indipendentemente dalla piattaforma.

Il tutto si concretizza in diversi fattori che non ci hanno entusiasmato, come il frequente e fastidioso pop-in ravvicinato delle strutture una volta che ci si muove nello scenario, situazione amplificata all’aumentare della velocità del protagonista, e la presenza di un dettaglio grafico non esaltante, tra texture e conta poligonale. In generale, la natura cross-platform paga anche una resa complessiva non all’avanguardia, anche se il colpo d’occhio finale non è affatto male, almeno su PS5, piattaforma su cui è stata svolta la prova, che ha evidenziato dei caricamenti istantanei e la possibilità di giocare il titolo in due distinte modalità di rendering, una che predilige la fluidità di gioco con 60 fps mentre l’altra punta alla risoluzione in 4K. L’opzione fluidità ci è sembrata quella più interessante e consona alla tipologia di gioco, la quale si è rivelata assolutamente solida e senza singhiozzi di sorta, non facendo rimpiangere qualche pixel in più.

Sonic Frontiers super sonic

Esplorare le isole offerte dalla produzione risulta davvero piacevole, grazie alla resa differenziata che sanno regalare, tutte regolate dal ciclo giorno/notte e da una gestione dell’illuminazione funzionale per la tipologia di gioco, che esalta le 5 ambientazioni misteriose che esploreremo, costruite molto bene in fatto di level design, con tante strutture interconnesse tra loro. Sonic Frontiers presenta anche un’estetica di valore e un comparto audio importante, con un doppiaggio in italiano buono come da tradizione, dato il ritorno dei doppiatori classici nei panni dei personaggi principali, e con una colonna sonora sublime, in grado di alternare con tracce estremamente curate i momenti di tranquillità a quelli più frenetici, comparto questo in cui la serie videoludica di Sonic non ha mai sbagliato un colpo e che si riconferma una certezza assoluta.

Il titolo può destare qualche perplessità, invece, in fatto di direzione artistica, poiché la scelta di piazzare negli scenari naturali strutture ed elementi così articolati e talvolta fluttuanti dedicati a Sonic può restituire un senso di innaturalezza e un impatto visivo non proprio brillante, sebbene il tutto funzioni ottimamente al servizio del contesto narrativo e del gameplay. In tal senso, è come trovarsi costantemente in piccole sezioni platform frammentate da completare per arrivare al premio finale per poi ritrovarsi nuovamente a vagare per le lande delle isole, sebbene ogni struttura conduca non troppo velatamente alla prossima o almeno a un enigma nelle vicinanze, dando vita a circuiti perlopiù guidati che favoriscono un’esplorazione meno dispersiva.

Rispetto ad altri capitoli della serie, una maggiore attenzione è stata rivolta all’accessibilità, che permette di selezionare diverse opzioni per adattare il gameplay ad ogni stile di gioco, partendo dai 3 livelli di difficoltà presenti, e lo stile di controllo tra azione e alta velocità, dove il primo viene consigliato per i novizi dei giochi di Sonic mentre il secondo per i veterani. Oltre a ciò, sarà possibile anche apportare diversi accorgimenti a specifici valori riguardanti Sonic dal menù di gioco, così che chiunque possa fruire della nuova avventura del riccio blu come preferisce.

Alla riprova di questo discorso, tra un caricamento e l’altro, interverrà un simulatore in cui provare le diverse mosse di Sonic, che contribuisce ad aiutare a memorizzare le nuove combo possibili in uno spazio vuoto e libero. In aggiunta, quando il giocatore non saprà cosa fare in un punto specifico, potrebbe intervenire un pop-up di suggerimento che permette di richiamare lo stesso simulatore per illustrare con quale mossa procedere. Interessante anche la scelta delle interfacce grafiche, semplici e rinnovate per la serie, che sembrano sposare il nuovo contesto cibernetico-dimensionale di Sonic Frontiers.

Una piccola nota di demerito è da attribuire alla telecamera, molto scattosa in alcuni frangenti, e che, in coppia con il target sui nemici durante i combattimenti con più bersagli, fatica a mantenerlo dopo certe azioni, causando confusione, ed è un peccato perché in sé il combat system ideato ha assoluto potenziale nella sua semplicità, oltre che essere davvero divertente, sposandosi bene stilisticamente con le movenze del riccio di SEGA, che comunque presenta un sistema di controllo nell’overworld davvero piacevole e azzeccato pad alla mano. Non mancano delle cut-scene in stile cinematografico a 30 frame al secondo che intervallano gli eventi di gioco, le quali ci son parse un po’ sottotono rispetto alla controparte giocata.

Piattaforme: PS5, PS4, PC, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch

Sviluppatore: Sonic Team

Publisher: SEGA

Sonic Frontiers, volendo fare un gioco di parole, rappresenta una vera e propria frontiera per i videogiochi di Sonic in 3D. Un punto di non ritorno in grado di portare al livello successivo un brand che per tanto tempo è rimasto attaccato alle proprie convinzioni ludiche senza novità che potessero elevarlo rispetto ad un mercato in continua evoluzione. La scommessa ambiziosa del Sonic Team può dirsi assolutamente vinta, non senza qualche imperfezione di contorno, ma si intravede l’assoluto impegno e un certo tipo di studio per la creazione di un nuovo punto di partenza per le iterazioni future del franchise, che oggi annovera tra i suoi prodotti un titolo solido e divertente, tra tradizione e innovazione, il quale rappresenta una vera e propria ventata d’aria fresca rispetto al passato travagliato in tre dimensioni della serie. I fan, dunque, possono tornare a gioire dopo anni non proprio giubilanti, con Sonic Frontiers che si colloca inevitabilmente tra i migliori capitoli in 3D della saga, offrendo al pubblico il perfetto parco giochi per il riccio blu più famoso di sempre.

VOTO: 8.2

Mirko è un appassionato di videogiochi sin dalla tenera età di 3 anni. Ama alla follia i platform 3D e i GDR, ma è un giocatore a tutto tondo. Grazie a una PlayStation e a un Mega Drive, il mondo per lui si è fatto dinamico fin da subito grazie a un irriverente marsupiale arancione e a un velocissimo porcospino blu. Cresciuto credendo che il cuore sia la propria chiave guida, ritiene che il videogioco sia la quintessenza dell’intrattenimento e materia dall’alto potenziale costruttivo.