Meta sta testando la possibilità che gli utenti di Instagram e Facebook paghino per essere verificati ufficialmente, dopo che l’anno scorso Twitter ha introdotto una funzione simile sotto la proprietà di Elon Musk. L’implementazione di Meta sarà disponibile inizialmente solo in Australia e Nuova Zelanda e richiederà alle persone di presentare un documento d’identità governativo per ottenere i badge blu. Speriamo che non si verifichino gli stessi problemi di impersonificazione che Twitter ha incontrato al momento del lancio del servizio l’anno scorso.
Questo non vuol dire che l’offerta di abbonamento a pagamento di Twitter non stia affrontando le proprie controversie. Nel fine settimana è emerso che il social network di Musk sta eliminando la possibilità di utilizzare gli SMS per l’autenticazione a due fattori per gli utenti non paganti. Certo, l’SMS è considerato il metodo meno sicuro per utilizzare la 2FA, ma è conveniente e meglio di nessuna 2FA, quindi è triste vederla scomparire dietro un muro a pagamento. L’approdo di un simile assetto anche sulle piattaforme Meta aprirà sicuramente la porta ad una serie di ulteriori cambiamenti sfavorevoli agli utenti.
É risaputo che Meta utilizzi i dati dei propri utenti come mezzo principale per ricavare profitti, tuttavia ultimamente l’azienda è stata al centro dell’attenzione per numerosi scandali su violazioni di privacy ed uso sbagliato di dati personali ed altamente sensibili. L’annuncio di un’abbonamento per la verifica sembra provenire da un azienda che oramai sta inseguendo tendenze dell’industria, dopo il fallimento del patetico “MetaVerso” promesso da Mark Zuckerberg.
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